Quanta pace e serenità trasmettete!!! Un abbraccio affettuoso 🌹
@enricoluciamalgrati3518Күн бұрын
Carissime mio marito e salito in cielo da 10, anni. Ho problemi di salute alla schiena non posso più andare alla s messa problemi a camminare Ascolto tutte le mattine su TV 2000 cristiana viene un sacerdote xGesu mi collego con San Antonio e Francesco d'Assisi ma la solitudine è terribile i figli mi fanno la spesa. Ma io aspetto la chiamata del Signore,..,Vi penserò Grazie. Gabriella 🙏🌻👏🌻💞💞💞
@miriambruni93777 күн бұрын
L' Umiltà di Cristo....(!) ANche su questo ho scritto una poesia
@miriambruni93777 күн бұрын
io credo/ che l'amore vero/ non possa / che restare vivo. (Dal mio libro di poesie CREDERE NELL'ATTESA)
@deborah.11888 күн бұрын
Che bella vita che fate, fuori dal mondo senza preoccupazioni, sempre in compagnia tra di voi. Voi avete scelto bene
@enricoluciamalgrati35189 күн бұрын
Avvento preparato come voi riscalda il cuore io depressione spero di svegliarmi Gabriella 🌻🙏🌻🙏🌻
@enricoluciamalgrati35189 күн бұрын
Veramente un dono. Vivere l avvento preparato come spiegat iscalda cuore. Gabriella 🙏🌻🙏🌻i
@AngeloBianco-v4o20 күн бұрын
Madre Anna poente di espírito santo amém
@vitavadala946222 күн бұрын
Grazie ,ho ascoltato la storia a Radio Maria ,ringrazio Dio per tutti i sacerdoti soprattutto i santi martiri
@angelacassaghi660224 күн бұрын
Grazie per le vostre preghiere di gentilezza per tutti noi! Attingeremo con la nostra pronipote presso la fonte della Madonna delle rose. Il profumo intenso dei fiori nel giardino arriverà presso la vostra ruota insieme allo spirito santo! Grazie 🙏 pace&bene 😊
@mukasememabenge394426 күн бұрын
Grazie infinite padre mio TVTB per questa grande e profonda Meditazione ❤
@FrancescoBenegiamo-cl2eu28 күн бұрын
Vero❤
@ValeriaMagni-t9f29 күн бұрын
Trovo che è vero😂❤😂❤
@ValeriaMagni-t9f29 күн бұрын
Un raggio di luce😂❤😂❤
@ValeriaMagni-t9f29 күн бұрын
Vivete bene la vostra vita la vostra giornata accanto allo Sposo mi raccomando vegliate con le lampade accese😂❤😂❤
@ValeriaMagni-t9f29 күн бұрын
Care sorelle non avete paura della grada fuori c'è guerra, c'è divisione, lacerazione tanto male, odio tanto sesso e se non entri ti inducono con esempi falsi, sbagliati anche nella Chiesa rimanete salde nella fede in Cristo Sposo e Re della nostra vita.il Gufo non mi pi piace sceglierei un orsetto bianco..Il fatto di volare Ve la do per buona succede de uscire fuori dal tuo fisico e immergerti in volo grandioso per riportarti a terra devi organizzarti❤😂❤😂❤ ciao sorelle😂❤
@elenapugioni9479Ай бұрын
GRACIAS HNA.ANA MARIA CANOPI.Tu que estas ceca del SEÑOR JESUS,ruega por nosotros par que alcancemos el grado de santidad que EL SEÑOR NOSPIDE A CADA UNO/A🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏
@luissanabioАй бұрын
Cum Petro et sub Petro" Autore: Luís Eugênio Sanábio e Souza - Scrittore cattolico (Juiz de Fora MG BRASILE) DOMANDA: Recentemente è stato riferito che la dottoressa Donata Horak (una professoressa italiana di Diritto Canonico che ha già partecipato alla riunione del Consiglio dei Cardinali con la presenza del Papa), ha sostenuto che il Sinodo dovrebbe avere potere deliberativo e non solo consultivo [1] . Horak ha criticato l'attuale approccio ai sinodi, descrivendoli come strutture di autorità "monarchiche", in cui i voti sono solo consultivi piuttosto che deliberativi. Nel suo discorso, Horak ha descritto questa pratica come "dispregiativa" da un punto di vista democratico. "Coloro che hanno solo un voto consultivo non contano", ha detto il canonista, sostenendo che questo non riflette adeguatamente la corresponsabilità che dovrebbe esistere tra i fedeli nel governo della Chiesa. Il canonista suggerisce che i papi potrebbero accettare i documenti finali approvati da questi sinodi come magisteriali. Per il canonista, il Sinodo dovrebbe esplorare la possibilità di ridefinire il modo in cui vengono prese le decisioni all'interno della Chiesa. Come si analizza questo problema? RISPOSTA / Luigi Eugenio: Prima ancora di analizzare una tale critica, devo ricordare che il canone 343 della legislazione canonica prevede già che il Papa possa concedere potestà deliberativa al Sinodo dei Vescovi e che, in questo caso, debba essere ratificato e promulgato dal Papa stesso (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO" articolo 18 § 2 di Papa Francesco, citando il canone 343). In tutto il Sinodo, si parla spesso della richiesta di un maggiore "potere decisionale" dei laici, delle donne, ecc. Da una parte, una tale espressione può rivelare un desiderio positivo di una partecipazione più attiva al Sinodo e, dall'altra, può anche rivelare un'ambizione sfrenata di potere, dove la sottomissione all'autorità del Magistero è scomoda e quindi dovrebbe essere diminuita o addirittura scartata. Penso che sia sbagliato concludere che il potere consultivo del Sinodo sia inefficace in termini di partecipazione effettiva al governo della Chiesa. Non possiamo escludere la struttura gerarchica della Chiesa voluta da Cristo, perché l'autorità dei vescovi in comunione con il Papa e l'autorità suprema e universale del Papa stesso è garanzia di unità. Pertanto, nell'esercizio della missione di pascere il gregge (Gv 21,15-17), il Magistero della Chiesa si rivela liberatorio e non oppressivo. Pertanto, anche se al Sinodo viene concesso un potere deliberativo, ci sarà sempre bisogno di un'autorità suprema, in questo caso il Papa, per ratificare il discernimento finale. In questo senso, Papa Francesco ha scritto: "Il fatto che il Sinodo agisca sempre Petro et sub Petro - quindi, non solo Petro, ma anche sub Petro - non è una restrizione della libertà, ma una garanzia di unità. Infatti, il Papa è, per volontà del Signore, "il fondamento perpetuo e visibile dell'unità non solo dei vescovi, ma anche della moltitudine dei fedeli" (Lumen gentium, 23). A ciò si collega il concetto di "ierarchica communio" utilizzato dal Concilio Vaticano II: i vescovi sono uniti al Vescovo di Roma dal vincolo della comunione episcopale (Petro) e allo stesso tempo sono gerarchicamente soggetti a lui in quanto Capo del Collegio (sub Petro) (Lumen gentium 22)" (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Citando San Giovanni Paolo II, Papa Francesco ci ricorda che "il fatto che il Sinodo abbia normalmente solo una funzione consultiva non ne diminuisce l'importanza. Nella Chiesa, infatti, lo scopo di ogni organo collegiale, sia consultivo che deliberante, è sempre la ricerca della verità o del bene della Chiesa. E quando si tratta della verifica della propria fede, il consensus Ecclesiae non risulta dal conteggio dei voti, ma è il frutto dell'azione dello Spirito, anima dell'unica Chiesa di Cristo" (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO", n. 7). Non tutte le idee che circolano nel Popolo di Dio sono coerenti con la fede, tanto più che possono essere facilmente influenzate dall'opinione pubblica veicolata dai moderni mezzi di comunicazione. Non a caso il Concilio Vaticano II sottolinea il rapporto indissolubile tra il "sensus fidei" e la guida del Popolo di Dio da parte del Magistero dei Pastori; Le due realtà non possono essere separate l'una dall'altra [2]. Riferendosi al governo della Chiesa, San Giovanni Paolo II ha aggiunto: "Proprio perché il Sinodo è al servizio della verità e della Chiesa, come espressione di una vera corresponsabilità da parte di tutto l'Episcopato in unione con il suo Capo per il bene della Chiesa, nel dare il voto, consultivo o deliberativo, i Vescovi, insieme con gli altri membri del Sinodo non investiti del carattere episcopale, esprimono anche la loro partecipazione al governo della Chiesa universale" (Esortazione apostolica Pastores gregis, n. 58). Mi sembra anche importante sottolineare che quando il Papa approva, ratifica o corregge un documento sinodale, non sta imponendo un'opinione personale, ma agendo come successore di Pietro, al quale Cristo ha affidato la missione di pascere il gregge (Gv 21, 15-17). «Il Successore di Pietro è la roccia che, contro l'arbitrio e il conformismo, garantisce una fedeltà rigorosa alla Parola di Dio: da qui anche il carattere martirologico del suo primato»[3]. Papa Francesco ha commentato che il giudizio papale non esiste in base alle sue opinioni personali. Vediamo: "Infine, il cammino sinodale culmina nell'ascolto del Vescovo di Roma, chiamato a pronunciarsi come 'Pastore e Dottore di tutti i cristiani': non sulla base delle sue convinzioni personali, ma come testimone supremo della fides totius Ecclesiae, 'garante dell'obbedienza e della conformità della Chiesa alla volontà di Dio, al Vangelo di Cristo e alla Tradizione della Chiesa' (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Così dobbiamo comprendere non solo i pronunciamenti infallibili del Papa, ma anche i pronunciamenti che non sono propriamente definitivi e che pure godono dell'assistenza divina e richiedono, come dice il Concilio, "un diverso grado di adesione, secondo la mente e la volontà manifestata, che si deduce soprattutto o dalla natura dei documenti o dalla frequente proposizione della stessa dottrina o dal contenuto dell'espressione verbale" [4]. Io stesso ho voluto scrivere di questo nel mio articolo "Il dogma dell'infallibilità" che la Santa Sede ha pubblicato il 09/04/2021. Nell'ultima domanda di questo articolo, ho cercato di distinguere tra la fragilità umana di un papa e l'assistenza divina che viene data ai successori di Pietro. NOTE 1 - Video del discorso della dottoressa Donata Horak : Forum teologico-pastorale "Il Popolo di Dio, soggetto della missione" (09/10/2024) 2 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Istruzione "Donum Veritatis" nº 35. 3 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Il primato del Successore di Pietro nel mistero della Chiesa, n.7 4 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Nota esplicativa dottrinale della formula conclusiva della Professio fidei nº 11 del 29/06/1998, che cita il Concilio Vaticano II: LG nº 25 ). Luís Eugênio Sanábio e Souza Juiz de Fora MG BRASILE, il 15 ottobre 2024
@luissanabioАй бұрын
"Cum Petro et sub Petro" Autore: Luís Eugênio Sanábio e Souza - Scrittore cattolico (Juiz de Fora MG BRASILE) DOMANDA: Recentemente è stato riferito che la dottoressa Donata Horak (una professoressa italiana di Diritto Canonico che ha già partecipato alla riunione del Consiglio dei Cardinali con la presenza del Papa), ha sostenuto che il Sinodo dovrebbe avere potere deliberativo e non solo consultivo [1] . Horak ha criticato l'attuale approccio ai sinodi, descrivendoli come strutture di autorità "monarchiche", in cui i voti sono solo consultivi piuttosto che deliberativi. Nel suo discorso, Horak ha descritto questa pratica come "dispregiativa" da un punto di vista democratico. "Coloro che hanno solo un voto consultivo non contano", ha detto il canonista, sostenendo che questo non riflette adeguatamente la corresponsabilità che dovrebbe esistere tra i fedeli nel governo della Chiesa. Il canonista suggerisce che i papi potrebbero accettare i documenti finali approvati da questi sinodi come magisteriali. Per il canonista, il Sinodo dovrebbe esplorare la possibilità di ridefinire il modo in cui vengono prese le decisioni all'interno della Chiesa. Come si analizza questo problema? RISPOSTA / Luigi Eugenio: Prima ancora di analizzare una tale critica, devo ricordare che il canone 343 della legislazione canonica prevede già che il Papa possa concedere potestà deliberativa al Sinodo dei Vescovi e che, in questo caso, debba essere ratificato e promulgato dal Papa stesso (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO" articolo 18 § 2 di Papa Francesco, citando il canone 343). In tutto il Sinodo, si parla spesso della richiesta di un maggiore "potere decisionale" dei laici, delle donne, ecc. Da una parte, una tale espressione può rivelare un desiderio positivo di una partecipazione più attiva al Sinodo e, dall'altra, può anche rivelare un'ambizione sfrenata di potere, dove la sottomissione all'autorità del Magistero è scomoda e quindi dovrebbe essere diminuita o addirittura scartata. Penso che sia sbagliato concludere che il potere consultivo del Sinodo sia inefficace in termini di partecipazione effettiva al governo della Chiesa. Non possiamo escludere la struttura gerarchica della Chiesa voluta da Cristo, perché l'autorità dei vescovi in comunione con il Papa e l'autorità suprema e universale del Papa stesso è garanzia di unità. Pertanto, nell'esercizio della missione di pascere il gregge (Gv 21,15-17), il Magistero della Chiesa si rivela liberatorio e non oppressivo. Pertanto, anche se al Sinodo viene concesso un potere deliberativo, ci sarà sempre bisogno di un'autorità suprema, in questo caso il Papa, per ratificare il discernimento finale. In questo senso, Papa Francesco ha scritto: "Il fatto che il Sinodo agisca sempre Petro et sub Petro - quindi, non solo Petro, ma anche sub Petro - non è una restrizione della libertà, ma una garanzia di unità. Infatti, il Papa è, per volontà del Signore, "il fondamento perpetuo e visibile dell'unità non solo dei vescovi, ma anche della moltitudine dei fedeli" (Lumen gentium, 23). A ciò si collega il concetto di "ierarchica communio" utilizzato dal Concilio Vaticano II: i vescovi sono uniti al Vescovo di Roma dal vincolo della comunione episcopale (Petro) e allo stesso tempo sono gerarchicamente soggetti a lui in quanto Capo del Collegio (sub Petro) (Lumen gentium 22)" (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Citando San Giovanni Paolo II, Papa Francesco ci ricorda che "il fatto che il Sinodo abbia normalmente solo una funzione consultiva non ne diminuisce l'importanza. Nella Chiesa, infatti, lo scopo di ogni organo collegiale, sia consultivo che deliberante, è sempre la ricerca della verità o del bene della Chiesa. E quando si tratta della verifica della propria fede, il consensus Ecclesiae non risulta dal conteggio dei voti, ma è il frutto dell'azione dello Spirito, anima dell'unica Chiesa di Cristo" (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO", n. 7). Non tutte le idee che circolano nel Popolo di Dio sono coerenti con la fede, tanto più che possono essere facilmente influenzate dall'opinione pubblica veicolata dai moderni mezzi di comunicazione. Non a caso il Concilio Vaticano II sottolinea il rapporto indissolubile tra il "sensus fidei" e la guida del Popolo di Dio da parte del Magistero dei Pastori; Le due realtà non possono essere separate l'una dall'altra [2]. Riferendosi al governo della Chiesa, San Giovanni Paolo II ha aggiunto: "Proprio perché il Sinodo è al servizio della verità e della Chiesa, come espressione di una vera corresponsabilità da parte di tutto l'Episcopato in unione con il suo Capo per il bene della Chiesa, nel dare il voto, consultivo o deliberativo, i Vescovi, insieme con gli altri membri del Sinodo non investiti del carattere episcopale, esprimono anche la loro partecipazione al governo della Chiesa universale" (Esortazione apostolica Pastores gregis, n. 58). Mi sembra anche importante sottolineare che quando il Papa approva, ratifica o corregge un documento sinodale, non sta imponendo un'opinione personale, ma agendo come successore di Pietro, al quale Cristo ha affidato la missione di pascere il gregge (Gv 21, 15-17). «Il Successore di Pietro è la roccia che, contro l'arbitrio e il conformismo, garantisce una fedeltà rigorosa alla Parola di Dio: da qui anche il carattere martirologico del suo primato»[3]. Papa Francesco ha commentato che il giudizio papale non esiste in base alle sue opinioni personali. Vediamo: "Infine, il cammino sinodale culmina nell'ascolto del Vescovo di Roma, chiamato a pronunciarsi come 'Pastore e Dottore di tutti i cristiani': non sulla base delle sue convinzioni personali, ma come testimone supremo della fides totius Ecclesiae, 'garante dell'obbedienza e della conformità della Chiesa alla volontà di Dio, al Vangelo di Cristo e alla Tradizione della Chiesa' (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Così dobbiamo comprendere non solo i pronunciamenti infallibili del Papa, ma anche i pronunciamenti che non sono propriamente definitivi e che pure godono dell'assistenza divina e richiedono, come dice il Concilio, "un diverso grado di adesione, secondo la mente e la volontà manifestata, che si deduce soprattutto o dalla natura dei documenti o dalla frequente proposizione della stessa dottrina o dal contenuto dell'espressione verbale" [4]. Io stesso ho voluto scrivere di questo nel mio articolo "Il dogma dell'infallibilità" che la Santa Sede ha pubblicato il 09/04/2021. Nell'ultima domanda di questo articolo, ho cercato di distinguere tra la fragilità umana di un papa e l'assistenza divina che viene data ai successori di Pietro. NOTE 1 - Video del discorso della dottoressa Donata Horak : Forum teologico-pastorale "Il Popolo di Dio, soggetto della missione" (09/10/2024) 2 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Istruzione "Donum Veritatis" nº 35. 3 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Il primato del Successore di Pietro nel mistero della Chiesa, n.7 4 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Nota esplicativa dottrinale della formula conclusiva della Professio fidei nº 11 del 29/06/1998, che cita il Concilio Vaticano II: LG nº 25 ). Luís Eugênio Sanábio e Souza Juiz de Fora MG BRASILE, il 15 ottobre 2024
@luissanabioАй бұрын
"Cum Petro et sub Petro" Autore: Luís Eugênio Sanábio e Souza - Scrittore cattolico (Juiz de Fora MG BRASILE) DOMANDA: Recentemente è stato riferito che la dottoressa Donata Horak (una professoressa italiana di Diritto Canonico che ha già partecipato alla riunione del Consiglio dei Cardinali con la presenza del Papa), ha sostenuto che il Sinodo dovrebbe avere potere deliberativo e non solo consultivo [1] . Horak ha criticato l'attuale approccio ai sinodi, descrivendoli come strutture di autorità "monarchiche", in cui i voti sono solo consultivi piuttosto che deliberativi. Nel suo discorso, Horak ha descritto questa pratica come "dispregiativa" da un punto di vista democratico. "Coloro che hanno solo un voto consultivo non contano", ha detto il canonista, sostenendo che questo non riflette adeguatamente la corresponsabilità che dovrebbe esistere tra i fedeli nel governo della Chiesa. Il canonista suggerisce che i papi potrebbero accettare i documenti finali approvati da questi sinodi come magisteriali. Per il canonista, il Sinodo dovrebbe esplorare la possibilità di ridefinire il modo in cui vengono prese le decisioni all'interno della Chiesa. Come si analizza questo problema? RISPOSTA / Luigi Eugenio: Prima ancora di analizzare una tale critica, devo ricordare che il canone 343 della legislazione canonica prevede già che il Papa possa concedere potestà deliberativa al Sinodo dei Vescovi e che, in questo caso, debba essere ratificato e promulgato dal Papa stesso (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO" articolo 18 § 2 di Papa Francesco, citando il canone 343). In tutto il Sinodo, si parla spesso della richiesta di un maggiore "potere decisionale" dei laici, delle donne, ecc. Da una parte, una tale espressione può rivelare un desiderio positivo di una partecipazione più attiva al Sinodo e, dall'altra, può anche rivelare un'ambizione sfrenata di potere, dove la sottomissione all'autorità del Magistero è scomoda e quindi dovrebbe essere diminuita o addirittura scartata. Penso che sia sbagliato concludere che il potere consultivo del Sinodo sia inefficace in termini di partecipazione effettiva al governo della Chiesa. Non possiamo escludere la struttura gerarchica della Chiesa voluta da Cristo, perché l'autorità dei vescovi in comunione con il Papa e l'autorità suprema e universale del Papa stesso è garanzia di unità. Pertanto, nell'esercizio della missione di pascere il gregge (Gv 21,15-17), il Magistero della Chiesa si rivela liberatorio e non oppressivo. Pertanto, anche se al Sinodo viene concesso un potere deliberativo, ci sarà sempre bisogno di un'autorità suprema, in questo caso il Papa, per ratificare il discernimento finale. In questo senso, Papa Francesco ha scritto: "Il fatto che il Sinodo agisca sempre Petro et sub Petro - quindi, non solo Petro, ma anche sub Petro - non è una restrizione della libertà, ma una garanzia di unità. Infatti, il Papa è, per volontà del Signore, "il fondamento perpetuo e visibile dell'unità non solo dei vescovi, ma anche della moltitudine dei fedeli" (Lumen gentium, 23). A ciò si collega il concetto di "ierarchica communio" utilizzato dal Concilio Vaticano II: i vescovi sono uniti al Vescovo di Roma dal vincolo della comunione episcopale (Petro) e allo stesso tempo sono gerarchicamente soggetti a lui in quanto Capo del Collegio (sub Petro) (Lumen gentium 22)" (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Citando San Giovanni Paolo II, Papa Francesco ci ricorda che "il fatto che il Sinodo abbia normalmente solo una funzione consultiva non ne diminuisce l'importanza. Nella Chiesa, infatti, lo scopo di ogni organo collegiale, sia consultivo che deliberante, è sempre la ricerca della verità o del bene della Chiesa. E quando si tratta della verifica della propria fede, il consensus Ecclesiae non risulta dal conteggio dei voti, ma è il frutto dell'azione dello Spirito, anima dell'unica Chiesa di Cristo" (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO", n. 7). Non tutte le idee che circolano nel Popolo di Dio sono coerenti con la fede, tanto più che possono essere facilmente influenzate dall'opinione pubblica veicolata dai moderni mezzi di comunicazione. Non a caso il Concilio Vaticano II sottolinea il rapporto indissolubile tra il "sensus fidei" e la guida del Popolo di Dio da parte del Magistero dei Pastori; Le due realtà non possono essere separate l'una dall'altra [2]. Riferendosi al governo della Chiesa, San Giovanni Paolo II ha aggiunto: "Proprio perché il Sinodo è al servizio della verità e della Chiesa, come espressione di una vera corresponsabilità da parte di tutto l'Episcopato in unione con il suo Capo per il bene della Chiesa, nel dare il voto, consultivo o deliberativo, i Vescovi, insieme con gli altri membri del Sinodo non investiti del carattere episcopale, esprimono anche la loro partecipazione al governo della Chiesa universale" (Esortazione apostolica Pastores gregis, n. 58). Mi sembra anche importante sottolineare che quando il Papa approva, ratifica o corregge un documento sinodale, non sta imponendo un'opinione personale, ma agendo come successore di Pietro, al quale Cristo ha affidato la missione di pascere il gregge (Gv 21, 15-17). «Il Successore di Pietro è la roccia che, contro l'arbitrio e il conformismo, garantisce una fedeltà rigorosa alla Parola di Dio: da qui anche il carattere martirologico del suo primato»[3]. Papa Francesco ha commentato che il giudizio papale non esiste in base alle sue opinioni personali. Vediamo: "Infine, il cammino sinodale culmina nell'ascolto del Vescovo di Roma, chiamato a pronunciarsi come 'Pastore e Dottore di tutti i cristiani': non sulla base delle sue convinzioni personali, ma come testimone supremo della fides totius Ecclesiae, 'garante dell'obbedienza e della conformità della Chiesa alla volontà di Dio, al Vangelo di Cristo e alla Tradizione della Chiesa' (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Così dobbiamo comprendere non solo i pronunciamenti infallibili del Papa, ma anche i pronunciamenti che non sono propriamente definitivi e che pure godono dell'assistenza divina e richiedono, come dice il Concilio, "un diverso grado di adesione, secondo la mente e la volontà manifestata, che si deduce soprattutto o dalla natura dei documenti o dalla frequente proposizione della stessa dottrina o dal contenuto dell'espressione verbale" [4]. Io stesso ho voluto scrivere di questo nel mio articolo "Il dogma dell'infallibilità" che la Santa Sede ha pubblicato il 09/04/2021. Nell'ultima domanda di questo articolo, ho cercato di distinguere tra la fragilità umana di un papa e l'assistenza divina che viene data ai successori di Pietro. NOTE 1 - Video del discorso della dottoressa Donata Horak : Forum teologico-pastorale "Il Popolo di Dio, soggetto della missione" (09/10/2024) 2 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Istruzione "Donum Veritatis" nº 35. 3 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Il primato del Successore di Pietro nel mistero della Chiesa, n.7 4 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Nota esplicativa dottrinale della formula conclusiva della Professio fidei nº 11 del 29/06/1998, che cita il Concilio Vaticano II: LG nº 25 ). Luís Eugênio Sanábio e Souza Juiz de Fora MG BRASILE, il 15 ottobre 2024
@luissanabioАй бұрын
"Cum Petro et sub Petro" Autore: Luís Eugênio Sanábio e Souza - Scrittore cattolico (Juiz de Fora MG BRASILE) DOMANDA: Recentemente è stato riferito che la dottoressa Donata Horak (una professoressa italiana di Diritto Canonico che ha già partecipato alla riunione del Consiglio dei Cardinali con la presenza del Papa), ha sostenuto che il Sinodo dovrebbe avere potere deliberativo e non solo consultivo [1] . Horak ha criticato l'attuale approccio ai sinodi, descrivendoli come strutture di autorità "monarchiche", in cui i voti sono solo consultivi piuttosto che deliberativi. Nel suo discorso, Horak ha descritto questa pratica come "dispregiativa" da un punto di vista democratico. "Coloro che hanno solo un voto consultivo non contano", ha detto il canonista, sostenendo che questo non riflette adeguatamente la corresponsabilità che dovrebbe esistere tra i fedeli nel governo della Chiesa. Il canonista suggerisce che i papi potrebbero accettare i documenti finali approvati da questi sinodi come magisteriali. Per il canonista, il Sinodo dovrebbe esplorare la possibilità di ridefinire il modo in cui vengono prese le decisioni all'interno della Chiesa. Come si analizza questo problema? RISPOSTA / Luigi Eugenio: Prima ancora di analizzare una tale critica, devo ricordare che il canone 343 della legislazione canonica prevede già che il Papa possa concedere potestà deliberativa al Sinodo dei Vescovi e che, in questo caso, debba essere ratificato e promulgato dal Papa stesso (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO" articolo 18 § 2 di Papa Francesco, citando il canone 343). In tutto il Sinodo, si parla spesso della richiesta di un maggiore "potere decisionale" dei laici, delle donne, ecc. Da una parte, una tale espressione può rivelare un desiderio positivo di una partecipazione più attiva al Sinodo e, dall'altra, può anche rivelare un'ambizione sfrenata di potere, dove la sottomissione all'autorità del Magistero è scomoda e quindi dovrebbe essere diminuita o addirittura scartata. Penso che sia sbagliato concludere che il potere consultivo del Sinodo sia inefficace in termini di partecipazione effettiva al governo della Chiesa. Non possiamo escludere la struttura gerarchica della Chiesa voluta da Cristo, perché l'autorità dei vescovi in comunione con il Papa e l'autorità suprema e universale del Papa stesso è garanzia di unità. Pertanto, nell'esercizio della missione di pascere il gregge (Gv 21,15-17), il Magistero della Chiesa si rivela liberatorio e non oppressivo. Pertanto, anche se al Sinodo viene concesso un potere deliberativo, ci sarà sempre bisogno di un'autorità suprema, in questo caso il Papa, per ratificare il discernimento finale. In questo senso, Papa Francesco ha scritto: "Il fatto che il Sinodo agisca sempre Petro et sub Petro - quindi, non solo Petro, ma anche sub Petro - non è una restrizione della libertà, ma una garanzia di unità. Infatti, il Papa è, per volontà del Signore, "il fondamento perpetuo e visibile dell'unità non solo dei vescovi, ma anche della moltitudine dei fedeli" (Lumen gentium, 23). A ciò si collega il concetto di "ierarchica communio" utilizzato dal Concilio Vaticano II: i vescovi sono uniti al Vescovo di Roma dal vincolo della comunione episcopale (Petro) e allo stesso tempo sono gerarchicamente soggetti a lui in quanto Capo del Collegio (sub Petro) (Lumen gentium 22)" (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Citando San Giovanni Paolo II, Papa Francesco ci ricorda che "il fatto che il Sinodo abbia normalmente solo una funzione consultiva non ne diminuisce l'importanza. Nella Chiesa, infatti, lo scopo di ogni organo collegiale, sia consultivo che deliberante, è sempre la ricerca della verità o del bene della Chiesa. E quando si tratta della verifica della propria fede, il consensus Ecclesiae non risulta dal conteggio dei voti, ma è il frutto dell'azione dello Spirito, anima dell'unica Chiesa di Cristo" (Costituzione Apostolica "EPISCOPALIS COMMUNIO", n. 7). Non tutte le idee che circolano nel Popolo di Dio sono coerenti con la fede, tanto più che possono essere facilmente influenzate dall'opinione pubblica veicolata dai moderni mezzi di comunicazione. Non a caso il Concilio Vaticano II sottolinea il rapporto indissolubile tra il "sensus fidei" e la guida del Popolo di Dio da parte del Magistero dei Pastori; Le due realtà non possono essere separate l'una dall'altra [2]. Riferendosi al governo della Chiesa, San Giovanni Paolo II ha aggiunto: "Proprio perché il Sinodo è al servizio della verità e della Chiesa, come espressione di una vera corresponsabilità da parte di tutto l'Episcopato in unione con il suo Capo per il bene della Chiesa, nel dare il voto, consultivo o deliberativo, i Vescovi, insieme con gli altri membri del Sinodo non investiti del carattere episcopale, esprimono anche la loro partecipazione al governo della Chiesa universale" (Esortazione apostolica Pastores gregis, n. 58). Mi sembra anche importante sottolineare che quando il Papa approva, ratifica o corregge un documento sinodale, non sta imponendo un'opinione personale, ma agendo come successore di Pietro, al quale Cristo ha affidato la missione di pascere il gregge (Gv 21, 15-17). «Il Successore di Pietro è la roccia che, contro l'arbitrio e il conformismo, garantisce una fedeltà rigorosa alla Parola di Dio: da qui anche il carattere martirologico del suo primato»[3]. Papa Francesco ha commentato che il giudizio papale non esiste in base alle sue opinioni personali. Vediamo: "Infine, il cammino sinodale culmina nell'ascolto del Vescovo di Roma, chiamato a pronunciarsi come 'Pastore e Dottore di tutti i cristiani': non sulla base delle sue convinzioni personali, ma come testimone supremo della fides totius Ecclesiae, 'garante dell'obbedienza e della conformità della Chiesa alla volontà di Dio, al Vangelo di Cristo e alla Tradizione della Chiesa' (Discorso del Papa del 17/10/2015: Commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi). Così dobbiamo comprendere non solo i pronunciamenti infallibili del Papa, ma anche i pronunciamenti che non sono propriamente definitivi e che pure godono dell'assistenza divina e richiedono, come dice il Concilio, "un diverso grado di adesione, secondo la mente e la volontà manifestata, che si deduce soprattutto o dalla natura dei documenti o dalla frequente proposizione della stessa dottrina o dal contenuto dell'espressione verbale" [4]. Io stesso ho voluto scrivere di questo nel mio articolo "Il dogma dell'infallibilità" che la Santa Sede ha pubblicato il 09/04/2021. Nell'ultima domanda di questo articolo, ho cercato di distinguere tra la fragilità umana di un papa e l'assistenza divina che viene data ai successori di Pietro. NOTE 1 - Video del discorso della dottoressa Donata Horak : Forum teologico-pastorale "Il Popolo di Dio, soggetto della missione" (09/10/2024) 2 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Istruzione "Donum Veritatis" nº 35. 3 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Il primato del Successore di Pietro nel mistero della Chiesa, n.7 4 - Congregazione per la Dottrina della Fede: Nota esplicativa dottrinale della formula conclusiva della Professio fidei nº 11 del 29/06/1998, che cita il Concilio Vaticano II: LG nº 25 ). Luís Eugênio Sanábio e Souza Juiz de Fora MG BRASILE, il 15 ottobre 2024
@ValeriaMagni-t9fАй бұрын
Monsignore Pgazzi mi piace il suo modo di rapportarsi al Vangelo attento alle parole che usa sempreidendificandosi allaParola di Gesù 😂❤❤😂.
@ValeriaMagni-t9fАй бұрын
Auguri Monsignore Pagazzi benvenuto qui ci si sente a casa 🏠 voglio bene a tutti ormai da anni stima, gentilezza melle belle parole riesco a leggervi dentro a tutti però se c'è da correggere lo faccio con umiltà e senza offesa vi auguro un buon cammino sono tempi moderni si cambia parere, abitudini pur rimanendo attaccata ai valori essenziali , mi piace scrivere ed avere Gesù accanto che vi ama Ciao Valeria❤😂❤😂❤
@PrfghevgkkaАй бұрын
Pagliaccio.
@luisaesposito2313Ай бұрын
Grazie Madre Maria Emmanuel
@luisaesposito2313Ай бұрын
Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore ❤
@luisaesposito2313Ай бұрын
Diventare come Dio ci ha pensato
@luisaesposito2313Ай бұрын
Lavaci la faccia del cuore. Trasforma il cuore di pietra in un cuore di carne,vivo e palpitante di Amore,Sapienza Giustizia. Rientrare in sé. Miracoli interiori. Amen
@luisaesposito2313Ай бұрын
Sospendere il giudizio. Nessuna parola cattiva,solo parole benedette.
@luisaesposito2313Ай бұрын
Sono vome sempre ma non lo stesso
@massimobacci2846Ай бұрын
Madre Corradini una religiosa eccezionale.... Vedi madre Emanuela vedi lo. Sguardo di Dio che ci ama.
@adrianomarconi5851Ай бұрын
Mi piacerebbe venire a pregare con voi
@MariaLuciaLuciaLucia-f3jАй бұрын
Falta terminar de assistir 52
@paolamarti6274Ай бұрын
Non servono a nulla. Dio non è ‘ contento . Andati a fare del bene a tanti vecchi ammalati o soli . Non pensare a voi stesse . Non ho mai capito . Questo e ‘ egoismo personale fuggire dai problemi del mondo ( per esperienza persononale sono cattive- Andate in Burundi 😁
@annamariamaiolini54852 ай бұрын
❤❤❤
@lorenzasammut93772 ай бұрын
Salve, qualcuno sa se affittano camere a studentesse e/o lavoratrici? Grazie
@silvanamare20402 ай бұрын
Dio e' Carita' e Amore Passano insecoli Passa questo mondo ma chi ama non passera' Mai Amen
@annacorti97522 ай бұрын
Bellissima testimonianza, ricca di riflessioni ma anche di consigli per noi che viviamo nella confusione e nel caos quotidiano ❤
@elenahelen46262 ай бұрын
Massimo rispetto per quelle donne che decidono di intraprendere quella scelta di vita
@TeresitaMuthama2 ай бұрын
Unite nella preghiera. ❤
@luigiadellotore19813 ай бұрын
Finalmente un vescovo che non si mette la veste rossa ,lo zucchetto e la max croce che li pennde sullo stomaco,.quando vengono nominati vescovi ,anziche spaventarsi e silenziarsi si rallegrano,si raccontano,rivelano l'eroismo della loro vita!!!ammappali che eroismo,che carriera. Danno davivere anche ai social..mi fa molto ridere la veste dei cardinali specie Zuppi😂
@silviapala73993 ай бұрын
Meravigliose sorelle grazie di cuore per la vostra vita di preghiera che sorregge il mondo e salva le anime! ❤🙏🏻
@musicoterapeutacantante20423 ай бұрын
In carcere senza aver fatto nulla e di spontanea volontà, la mente umana mi incuriosisce sempre di più.
@mariateresascoccimarra14213 ай бұрын
La preghiera degli ordini contemplativi mantengono e salvano il mondo
@Roberta21103 ай бұрын
Santa madre. Dolcezza materna e forza. La virilitá di cui parlava s. Caterina da Siena.
@danielacampa14453 ай бұрын
❤
@Mariella-uh9fo3 ай бұрын
Vi chiedo preghiere per la conversione di mio marito grazie
@mariaoliva78463 ай бұрын
Grazie🌿
@Marco-Alba754 ай бұрын
Le BR sono finite con l'arresto di Curcio. Tu Moretti ecc... eravate burattini in mano ai servizi. Vergognati