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Пікірлер
@karalypes
@karalypes 12 күн бұрын
Grazie per i consigli. Ad un dilettante quali libri, o corsi, di tecniche di scrittura consiglierebbe?
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 12 күн бұрын
Di manuali ce ne sono un'infinità, però dato che la domanda è stata fatta a me non posso che consigliare il mio "Il prontuario dello scrittore", che contiene tutto quello che un autore a mio avviso dovrebbe conoscere nel momento in cui si appresta a scrivere un'opera narrativa. Lo si trova su tutti gli store online in ebook o cartaceo.
@karalypes
@karalypes 12 күн бұрын
Grazie per la celere risposta! L’ho scoperta da poco e già le sono riconoscente perché nel marasma di venditore e fantomatici editor, lei mi ha colpita per la semplicità e la logica delle sue spiegazioni. Continuerò a seguirla e grazie per quello che fa!
@samnoccas
@samnoccas Ай бұрын
Ci vorrebbe, forse, anche la pubblicazione di una rivista di fantascienza, con presentazione e analisi di opere di autori italiani, qualche racconto, approfondimenti su autori noti internazionali, tematiche affrontate dagli autori contemporanei. Una sorta di rivista come è Quattroruote ma per la Fantascienza, così da far capire come è ricco e variegato questo mondo, con articoli anche su romanzi pubblicati con altre case editrici. Occorre allargare gli orizzonti, creare e diffondere la cultura di questo meraviglioso genere.
@salvosammartino
@salvosammartino Ай бұрын
Chi se non Urania deve battersi per gli autori italiani? Personalmente sono molto incuriosito ed invogliato a leggere autori italiani nel genere di Fantascienza. In questi primi giorni di dicembre sono alla ricerca nelle edicole della mia provincia, del Millemondi n.100 e credo che sia un ottimo segnale associare la copertina dorata con un grande narratore italiano. Sono stato molto contento di leggere questa estate Macchine, Ia e Robot tutto italiano e mi è molto piaciuto. A sostegno di questo, proprio ieri ho acquistato una vecchia edizione di Terra di Stefano Benni. Dopotutto è una vita che vado contro corrente
@lucamancini7563
@lucamancini7563 Ай бұрын
Quanto conta la storia e il messaggio di un romanzo, piuttosto che lo stile di scrittura e la tecnica nella letteratura odierna? Intendo in termini di vendita, non per entrare negli annali degli scrittori
@michelesxxx
@michelesxxx Ай бұрын
L'idea del bollino "Finalista al Premio Urania" puo' essere buona. Cio' detto, la cosa che a me non e' andata giu' e' l'atteggiamento "Voi lettori italiani siete degli idioti perche' non leggete gli autori italiani per partito preso". Invece penso che molti facciano come me, ovvero leggono il vincitore del premio Urania pensando che sia il meglio della fantascienza italiana, non rimangono soddisfatti e quindi poi non leggono il resto. Non e' tanto colpa degli autori italiani, e' colpa del gusto del pubblico. Io per esempio soprattutto amo la fantascienza americana di 70+ anni fa e finche' Urania la pubblica sono contento. Probabilmente se volete vendere gli autori italiani dovreste puntare a un pubblico di lettori piu' giovani, con tutte le difficolta' del caso. Ma forse e' inevitabile, questi non sono anni buoni per la fantascienza, mentre invece non vedo problemi nel fantasy (soprattutto il fantasy storico gli italiani lo sanno fare) o nel weird (piu' vicino alla sensibilita' moderna).
@doctor_challenging
@doctor_challenging Ай бұрын
Credo che l'idea di pubblicare anche uno o più finalisti del premio Urania sia ottima! Sono molto curioso di vedere cosa viene fuori (e anche di leggere la raccolta di Lino Aldani). Comunque, io ho un dubbio/curiosità legato a Urania (probabilmente scemo), visto che lo leggo principalmente in ebook e quindi non mi sono mai posto il problema per me. Visto che è una collana che esce mensilmente in edicola, esiste (o esisterà) una modalità per recuperare numeri vecchi (anche di poco, di uno/due mesi prima) in cartaceo?
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Per i numeri arretrati di Urania basta rivolgersi al servizio apposito, indicato in ogni volume della collana.
@andreabarberini4485
@andreabarberini4485 Ай бұрын
A proposito dell'anticipo che viene versato all'autore, cosa succede se le vendite del libro sono scarse e non riescono a coprire la somma dell'anticipo? L'autore deve restituire una parte dei soldi all'editore?
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Hai ragione, ho dimenticato di spiegarlo. Se le vendite non coprono l'anticipo chi ci perde è l'editore, perché gli autori non sono tenuti a restituire niente (e ci mancherebbe...). Fa parte del rischio di impresa.
@edoardoromanella4243
@edoardoromanella4243 Ай бұрын
Ma le percentuali agli autori vengono calcolate al lordo o al netto? Se al lordo, allora su quel 10% un autore dovrebbe pagarci l'IRPEF se non erro...
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Gli autori sono pagati con diritto d'autore, poi certo che dovranno dichiarare i proventi nella dichiarazione dei redditi. Ma questo vale per tutti
@edoardoromanella4243
@edoardoromanella4243 Ай бұрын
@SCUOLADISCRITTURA era per chiarire se si parlasse di guadagni effettivi o di ricavi. In pratica, sintetizzando il tutto, da questo video trasparirebbe che tanto gli autori quanto gli editori sono alla mercè - mi sia concesso il termine - della rete di distribuzione, giacchè Messaggerie+Librerie si spartiscono un buon 60% del ricavato.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
@@edoardoromanella4243 è proprio così, a voler sintetizzare
@edoardoromanella4243
@edoardoromanella4243 Ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA buono a sapersi. Capisco che in un Paese dove questo mercato è in crisi non convenga mettere il dito nella piaga, però forse sarebbe il caso di rivedere un po' i patti...
@64mcc
@64mcc Ай бұрын
Spero di poter vedere un video sulla piccola editoria. Non so vome facciano a sopravvivere. I numeri di copie sono notevolmente inferiori. Non considero le ce a pagamento. Il video appena visto è chiarissimo. Grazie
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Sì prima o poi farò qualcosa sulla piccola editoria, che ha dinamiche molto diverse, ma certamente non industriali
@saras.3317
@saras.3317 Ай бұрын
L autore che lo scrive prende meno di tutti.😂
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
In realtà no, se guardi fino in fondo risulta chiaro che chi guadagna meno è l'editore. 😉
@mattiapozzobon3557
@mattiapozzobon3557 Ай бұрын
Non sono un lettore di fantascienza, ma l'argomento mi interessa e lo sto seguendo. Mi permetto di avanzare qualche suggerimento da persona esterna ai lavori, quindi, se dirò qualche castroneria, vibprego di perdonarmi. Innanzi tutto, chi sono i lettori di Urania? Quanti anni hanno in media? Se siamo oltre i 30 anni, secondo me, i gusti e i pregiudizi sono già ben cristallizati e sarà difficile cambiarli. È altresì vero che mano a mano che l'età avanza, il pubblico di riferimento di Urania subirà una progressiva contrazione. Occorre quindi reintegrare dei nuovi lettori più giovani e quindi potenzialmente maggiormente predisposti agli autori italiani e a un'idea di fantascienza meno statica. Per farlo bisogna creare interesse, forse con una grafica più accattivante delle copertine, che nonostante sia storica, per quanto mi riguarda personalmente, non è molto attraente. I giovani frequentano poco le edicole che mi risulta stiano poco a poco scomparendo, quindi valuterei una pubblicazione ondemand (qualora sia possibile, naturalmente) una sorta di edicola digitale in grado di stampare e spedire le copie a ogni ordine, un po' come fa amazon (ci sono alcune riviste indipendenti che fanno così come "racconti dal profondo"). Investire sulla comunicazione social, che sono frequentati sicuramente da molti potenziali clienti. Insomma, per proporre novità non investirei sulla linea storica, che naturalmente deve sopravvivere, quanto piuttosto su una nuova linea rinfrescata e mirata a un pubblico più aperto. Chiedo scusa se mi sono spiegato male o se ho proposto delle idee impraticabili e per gli errori di battitura.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Grazie delle considerazioni, sempre preziose. Purtroppo anche tu pensi che il problema sia Urania, ma non è così, io mi riferivo ad altro. Urania è uno strumento, come tanti, ma la SF italiana non vende nemmeno in libreria, e dunque non è svecchiando Urania che si risolvono i problemi (anche se concordo che questo andrebbe fatto e ci stiamo provando). Il problema è l'esterofilia dei lettori in generale, la cui diffidenza bisognerebbe cercare di scardinare. La proposta che faccio dovrebbe servire a questo scopo, non tanto per Urania (che se smettesse di pubblicare italiani venderebbe molto di più...)
@mattiamechtatel
@mattiamechtatel Ай бұрын
Ottimo, anche se potenzierei la presenza sui social, la collaborazione con qualche book tuber\toker e forse, se possibile, la possibilità di vendere i libri cartacei on line. Grazie comunque per tutto il lavoro svolto, viva la fantascienza italiana, viva Urania!
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Lo stiamo facendo. Cerca UraniaFanBase su Instagram, Facebook e Threads
@wlaraza85
@wlaraza85 Ай бұрын
Nell' immaginario dei lettori italiani la fantascienza Italiana si può dire che non è mai esistita, ci saranno anche bravi scrittori italiani di fantascienza, ma se non vengono pibblicizzati chi se li va a leggere? È come nel calcio se devo comprare un giocatore tra un brasiliano ed un kazako prenderò sempre il brasiliano.
@abcvenetovideo
@abcvenetovideo Ай бұрын
Franco, non hai detto una sciocchezza, hai invece smosso l'acqua stagnante della fantascienza italiana.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Eh però smuovendo l'acqua stagnante il fango tende a venire in superficie...
@fabriziobisiani1120
@fabriziobisiani1120 Ай бұрын
Ottimo! Penso sia un buon tentativo. Grazie.
@angus8989
@angus8989 Ай бұрын
Secondo me le antologie sono il mezzo peggiore per promuovere autori italiani. Anche selezione autori italiani che si occupano di hard scifi aiuterebbe. L'ultimo vincitore del premio urania era praticamente un fantasy.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Ognuno ha i suoi gusti, però, dati alla mano, le antologie fatte nel Millemondi hanno sempre venduto di più dei singoli romanzi di autori italiani, per cui possono essere uno strumento utile per la diffusione della SF nazionale. E non si può pubblicare solo hard scifi, perché altrimenti si accontenterebbe solo una parte dei lettori. Bisogna provare a muoversi su tutti i fronti
@angus8989
@angus8989 Ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA la tua risposta si basa sull'esperienza e sui dati, quindi non la metto in dubbio. Il mio era un semplice feedback. Quasi tutti gli autori italiani che mi e' capitato di leggere di recente su Urania, sono tendenti al fantasy. Tranne "Lo Spirito di Napa Tei", anche se non credo sia corretto definire "Lars Schlichting" italiano. Ma non mi e' mai capitato di recente un hard scifi di un autore italiano su Urania. Credo sia questo un po' il problema, almeno per me.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
@@angus8989 be', su Urania sto pubblicando la serie di Claudio Vastano che, dopo Simbionti con cui ha vinto il premio Urania (che certo non era fantasy, anzi), ha scritto hard scifi molto ben fatta con Aquarius, Scorpius e il prossimo anno Sagittarius. Degli altri premi Urania degli ultimi anni non mi pare che Davide Del Popolo Riolo, Franci Conforti, Elena Di Fazio e Francesca Cavallero abbiano scritto libri tendenti al fantasy. L'unico che può avere questa connotazione è l'ultimo, di Benvenuti, ma rientra nella tradizione di romanzi come Aristoi di Walter Jon Williams. E poi, come detto, bisogna provare ad accontentare un po' tutti, il che te l'assicuro non è facile. Alla fine, qualsiasi cosa si pubblichi c'è sempre qualcuno scontento che si lamenta. Fa parte del gioco. ;-)
@angus8989
@angus8989 Ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA Grazie per la risposta. Credo di essere stato sfortunato io allora. Tolta questa controversa questione, voglio comunque esprimere il mio gradiemento per le collane Urania, sopratutto per Jumbo. Sono molto soddisfatto dalle pubblicazioni degli ultimi anni, ottimo lavoro!
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
@@angus8989 grazie a te!
@MistakenIke
@MistakenIke Ай бұрын
Da lettore, ho l'impressione che gli autori italiani siano mediamente "troppo sofisticati" rispetto agli autori anglofoni. Cerco di spiegarmi. Scrivono storie più complesse, con più livelli di lettura, più speculative e a volte meno immediate di quelle dei loro corrispondenti oltreoceano. Cosa che io apprezzo moltissimo e mi fa prediligere gli autori italiani. Ma questa minore immediatezza non può essere uno dei motivi di deterrenza da parte di chi cerca soltanto pura evasione?
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Forse un tempo era così, adesso direi non più, almeno a giudicare dai romanzi vincitori del premio Urania degli ultimi dieci anni. Però il problema c'è stato, e forse in qualche modo ha pesato come dici.
@scriptablog
@scriptablog Ай бұрын
Secondo noi, è sicuramente un passo nella direzione giusta, ma rischia di essere solo un modo per rimandare il problema principale. Sarebbe bello arrivare un giorno a un equilibrio più netto tra autori italiani e stranieri, magari un rapporto 1:1, invece dell’attuale 1:3. Concordiamo sul fatto che in Italia esista una certa esterofilia: molti lettori tendono a preferire autori stranieri, spesso per una percezione di maggiore qualità. Tuttavia, riteniamo che questo non sia il vero problema che affligge Urania. La questione principale non è l’esterofilia, ma piuttosto la capacità di intercettare e coinvolgere i lettori, indipendentemente dalla nazionalità degli autori. A nostro avviso, e come già detto da molti altri professionisti, Urania soffre di problemi strutturali legati alla sua posizione sul mercato: una distribuzione limitata principalmente alle edicole, la difficoltà a raggiungere nuove generazioni di lettori e un’assenza di strategie di marketing moderne. Il mercato editoriale è profondamente cambiato, e la promozione non può più basarsi solo sulla storicità del marchio. Ci sono tutti i mezzi per trasformare Urania in un punto di riferimento per la fantascienza, ma per farlo bisogna investire in una presenza digitale attiva, una distribuzione accessibile e campagne di promozione mirate. Un’altra riflessione riguarda le piccole case editrici indipendenti che pubblicano fantascienza in Italia. Nonostante numeri di vendita più contenuti, queste realtà hanno dimostrato di saper costruire comunità solide e appassionate. Purtroppo, da alcuni suoi interventi, sembra snobbare queste esperienze proprio perché “fanno pochi numeri”. Noi crediamo, invece, che il vero valore non stia nei volumi, ma nel bacino di lettori che queste case editrici riescono a coltivare. Se Urania avviasse collaborazioni con loro, potrebbe accedere a questi bacini e contribuire a creare un ecosistema virtuoso per il genere. Invece di concentrarsi su ciò che non funziona o su chi “non legge”, pensiamo sia più costruttivo analizzare come costruire un ponte tra Urania e un pubblico potenziale che già esiste. Il pubblico è ricettivo, ma bisogna saperlo raggiungere nel modo giusto.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Grazie per aver lasciato il vostro parere. Purtroppo, come tanti altri, credo non abbiate centrato il vero focus. Non si tratta del "problema che affligge Urania". Urania non c'entra. O almeno, c'entra solo in parte. Il problema riguarda il fatto, per esempio, che anche grandi autori internazionali con cognome italiano, quando pubblicati in libreria - non solo in Urania - fanno registrare dei veri e propri crolli delle vendite. Allo stesso modo gli autori italiani di sf pubblicati in LIBRERIA hanno sempre fatto registrare pessimi dati di vendita, scontrandosi con la diffidenza dei lettori, con quel vasto pubblico che non appartiene alla comunità degli appassionati di SF (che in proporzione sono molto pochi) e che può fare la differenza, quando si tratta di opere pubblicate da grandi editori. Anche Valerio Evangelisti ci è passato, scontrandosi con questa diffidenza che lo ha costretto a seguire altre strade narrative, pur di dimostrare agli editori che era in grado di reggere i volumi di vendita previsti nelle collane librarie. Valerio era ben conosciuto dagli appassionati di SF, aveva un folto numero di fan, che però erano troppo pochi per poter reggere l'impatto con il vasto pubblico generico a cui si rivolgono i grandi editori. Quindi il problema non affligge Urania, ma tutto il mondo editoriale, che quando pubblica stranieri non ha problemi e fa registrare buoni numeri, ma quando pubblica italiani riceve proteste da parte dei lettori (che ci scrivono che sottraiamo spazio ad autori internazionali importanti per darlo agli italiani) e un considerevole calo nelle vendite. Urania fa parte del meccanismo, certo, ma la soluzione non può arrivare solo da Urania. Per quanto riguarda il discorso che fate con la piccola editoria... be', dire a me che la snobbo è abbastanza ridicolo. Informatevi meglio e scoprirete che una delle piccole che editrici più attive nel mondo della SF mi appartiene, per cui non solo conosco bene quel mondo, ma contribuisco ad alimentarlo con mille iniziative. E sul fatto di creare ponti con la piccola editoria come dite, se significa in soldini che Urania dovrebbe pubblicare autori provenienti da quel mondo... be', questo già succede, basta guardare chi pubblica Urania e scoprirete che sono autori che hanno una vivace attività anche con la piccola editoria. Dopodiché, se mi spiegate cosa significa per voi "creare ponti", magari ci ragioniamo sopra e se ci sono idee valide io non mi tiro certo indietro. Ma devono essere idee non per arrivare a pubblicare più autori italiani, ma per fare in modo che ci siano più lettori capaci di apprezzare gli autori italiani. Insomma, si continua a puntare il dito contro Urania, senza capire che la questione è molto più ampia, molto più complessa. Urania sarebbe ancora più in salute se smettesse di pubblicare italiani, sono io che mi ostino a farlo perché credo siano bravi e meritino l'attenzione dei lettori. D'altra parte, sono l'editor di Urania che ha pubblicato più autori italiani nella storia della collana, fra romanzi e racconti, che in pochi anni ha realizzato più antologie italiane di quante se ne siano mai viste nei primi sessant'anni di vita di Urania, l'editor che ha dato più spazio alle autrici italiane di SF, basandomi solo sul merito. Dopodiché, io non mi tiro indietro e cerco concretamente di fare qualcosa. In questo video ho dato delle idee, altre ne ho in mente. Se però le critiche che continuano a piovermi addosso sono che non mi preoccupo di risolvere i "problemi che affliggono Urania", allora non andiamo da nessuna parte.
@Myria83
@Myria83 Ай бұрын
Concordo con @scriptablog. I lettori di Urania sono esterofili, vero, ma ci sono degli innegabili problemi a monte, che si aggraveranno con la progressiva scomparsa delle edicole (che stanno chiudendo in massa) e con l'evoluzione degli strumenti di promozione.
@letizialoi4539
@letizialoi4539 Ай бұрын
​@@SCUOLADISCRITTURAil lettore italiano (di qualunque genere, anche se la SF ne risente più di altri) va educato ad apprezzare gli italiani. Forse la soluzione potrebbe essere qualcosa di simile ai "libri al buio" che vengono venduti nelle librerie impachettati, con la recensione di un lettore fuori e o delle parole chiave per capire di cosa parla e se può piacerti. Immaginiamo di creare una collana (o dei numeri speciali) con una cover senza nome dell'autore, con solo il titolo, potrebbe anche essere estremamente minimalista ed essere di colore unico (viola?) e sulla backcover la quarta di copertina. All'interno della collana potrebbero esserci sia autori italiani che stranieri e il lettore dovrebbero attivamente aprire il libro e cercare le informazioni sull'autore per scoprire chi è. Le prime informazione che riceve sono solo il titolo e la quarta, e da quelle avrebbe la prima impressione. Cosa ne pensa?
@giuseppegandis2540
@giuseppegandis2540 Ай бұрын
@@letizialoi4539 Personalmente apprezzo Forte quando cerca di promuovere gli autori italiani. Trovo sbagliatissimo parlare di "educare ad apprezzare gli autori italiani", gli italiani vanno educati ALLA LETTURA, semmai....
@steverizzo77
@steverizzo77 Ай бұрын
Idea ancora più estrema sarebbe premiare tre romanzi.
@brokenstories
@brokenstories Ай бұрын
Mi sembra un'ottima soluzione!
@ColonnelloPitone
@ColonnelloPitone Ай бұрын
Credo sia un pò legato a due aspetti (parlo del mio punto di vista). La percezione del lettore è influenzata dai kolossal stranieri su schermo, per cui parlo della massa del pubblico, sintetizza il ragionamento in: i grandi film di fantascienza sono per lo più americani, influenzano l'immaginario più dei libri, ergo lo scrittore americano sa di che parla, l'italiano no. Posto che il ragionamento è ovviamente assurdo, il discorso è che manca una scuola italiana di fantascienza, una identità comune (come quella ora maturata dal noir mediterraneo da Scerbanenco in poi) e questo il lettore italiano lo avverte. In sintesi (pensa, sbagliando), ma se devo leggere un italiano che scrive all'americana, non faccio prima a leggere americano?
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Ecco perché bisogna far capire che una scuola italiana di SF esiste, eccome, a partire da autori come Lino Aldani, che hanno lavorato molto con gli esordienti e per cui questo mese è in edicola la sua antologia personale "La casa femmina" in Urania Millemondi
@ColonnelloPitone
@ColonnelloPitone Ай бұрын
@SCUOLADISCRITTURA naturale. Il mio ragionamento era che appunto, questa realtà non arriva ai lettori fondamentalmente per pregiudizio. Un pò come per il fantasy, che ha però una sua espressività nello young adult. L'idea dei finalisti è ottima, anche perché parliamoci chiaro, pure se non ha vinto, il secondo, o i primi 4 non sono mica da buttare via
@ColonnelloPitone
@ColonnelloPitone Ай бұрын
​@@SCUOLADISCRITTURA tra l'altro, parlando di identità italiana basta spostarci sul cinema: abbiamo insegnato agli americani come si fa il western, il loro genere "principe", dunque secondo me possiamo di certo uscire senza remore dall'ombra della letteratura straniera come è successo per altri generi. Io son fiducioso
@filippofoti1178
@filippofoti1178 Ай бұрын
Sinceramente io acquisto il 70% italiani e 30% stranieri di fantascienza
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Magari ce ne fossero di più come te...
@paolitoization
@paolitoization Ай бұрын
ottima idea, Franco. Come la “nomination“ dello Stoker®
@RobertoKriscak
@RobertoKriscak Ай бұрын
Un consiglio: fate un "Best of the Year" con i migliori racconti italiani dell'anno precedente (apparsi presso tutti gli editori) e curati ogni anno da un personaggio diverso, magari anche non proprio appartenente allo stretto fandom, e magari uno al di sopra delle parti (ad es, sparo un po di nomi a caso, Avoledo, Brizzi, Lagioia, Trevi, Papi etc ma anche Pestriniero, Miglieruolo, Prosperi o Nicolazzini)
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Idea da tenere in considerazione
@steverizzo77
@steverizzo77 Ай бұрын
Idea molto buona, bisogna vedere se è realizzabile per questione di diritti
@steverizzo77
@steverizzo77 Ай бұрын
E poi ci vuole un compenso per i curatori di quel calibro
@RobertoKriscak
@RobertoKriscak Ай бұрын
@@steverizzo77 - se lo fanno gli americani e gli inglesi da decenni (con successo) non vedo quali siano i problemi - ovviamente vanno retribuiti i curatori e riconosciuti i diritti come ogni prodotto professionale - e se la FS italiana vuole raggiungere un livello anche internazionale non può continuare con il livello dilettantesco dei piccoli editori, dell'autopubblicazione e del faidate ma raggiungere un livello professionale
@steverizzo77
@steverizzo77 Ай бұрын
​@@RobertoKriscak Gli americani lo fanno anche perché il mercato è molto più grosso e differente anche per quanto riguarda i contratti
@MassimilianogiriNet
@MassimilianogiriNet Ай бұрын
Mi piace molto l'idea di provare a pubblicare anche il finalista...
@franciconforti9244
@franciconforti9244 Ай бұрын
Credo sia un'ottima idea, una via intermedia che potrebbe essere molto interessante. Grazie Franco.
@GiulianoOlivotto
@GiulianoOlivotto Ай бұрын
Grande! Belle notizie, sono felice di averti sentito. Urania è la SCI-FI italiana. Anche proporre nella collana grandi autori con opere magari già uscite con Delos in digitale. Mi viene in mente Stefano Pantalone con Sciame, per esempio.
@enricazunic2645
@enricazunic2645 Ай бұрын
L'idea mi piace
@enricazunic2645
@enricazunic2645 Ай бұрын
1:45 Questo non lo sapevo proprio. E lo trovo pazzesco. Chissà se capita anche in Finlandia, in Germania ecc. Ovvero se un autore con il cognome finlandese in Finlandia non lo comprano a prescindere.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
No, cara Enrica, direi proprio di no. È un problema che affligge solo l'Italia
@enricazunic2645
@enricazunic2645 Ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA Grazie per la risposta. Ripeto che è un comportamento pazzesco e insensato.
@giuseppegandis2540
@giuseppegandis2540 Ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA Sono uno di quei lettori di sf che, dopo aver comprato e letto libri di sf italiana (praticamente quasi solamente quelli pubblicati da Mondadori e, a suo tempo, dalla Libra) non intendo acquistarne altri in quanto non mi sono piaciuti. E' questione di gusti. Una chiosa senza malizia: 14 minuti di filmato ripetendo più e più volte le stesse cose! Ne bastavano 3, a dir tanto. Non è un problema, ovvio, ma...
@Gargaros76
@Gargaros76 Ай бұрын
@@enricazunic2645 Cosa ti aspetteresti da una nazione che parla quasi meglio più l'inglese che l'italiano? Siamo sempre stati esterofili, oggi ancora di più in tempi di villaggio globale (che ovviamente favorisce l'inglese e quindi la cultura anglofona).
@sabinocassatella3027
@sabinocassatella3027 Ай бұрын
Mi sembra un'ottima idea. Ho sempre pensato fosse un peccato che un finalista del Premio Urania restasse con un pugno di mosche. Certi titoli dei romanzi finalisti erano intriganti, ma, purtroppo, restavano impubblicati.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Sì è sempre stato anche un mio cruccio, vedremo intanto se sarà possibile (dovrà esserci la qualità, prima di tutto), e poi che risultati farà
@giuseppegandis2540
@giuseppegandis2540 Ай бұрын
Giudicare i libri dal titolo "intrigante" mi sembra sbagliato. E comunque il problema di fondo è molto chiaro: gli autori italiani NON vendono. Punto. Perché? Secondo me in parte per lo stile che può non piacere, in parte (secondo me maggioritario) perché alcuni si basano su letture precedenti deludenti (è il mio caso) e, certamente, anche per pregiudizi. La Mondadori non è un ente di beneficenza e, comunque, alcuni titoli mainstream basandosi SOLO sul passaparola hanno venduto moltissimo!
@andreademartin9157
@andreademartin9157 Ай бұрын
Ciao, Franco. È emozionante scrivere a un professionista della tua caratura. Tutto sommato e sotto questo punto di vista, viviamo in tempi meravigliosi. Comunque, ti posso dare la mia opinione da lettore medio, che magari è proprio quello che ti serve. Leggo volentieri opere di fantascienza, il fantastico in generale è il mio genere preferito. Ho ereditato un bel po’ di Urania d’altri tempi, ho molta roba della Nord, tutti i numeri della Solaria, qualche antologia dei grandi classici di quelle fatte per vendere e che poi rimangono lì sulla mensola, (No, beh, dai, il ciclo di Rama di Clarke me lo sono riletto.) e anche roba recente di Patrick Ness, Hugh Owey, o Andy Weir. Al primo posto c’è “le stelle del cane”, di Peter Heller, che non è neanche uno scrittore di fantascienza. Insomma, mi hai inquadrato. Secondo me bisogna lavorare sulla confezione. Sull’immagine. Ogni tanto li vedo, in edicola, i libretti Urania, e leggo anche la sinossi, che spesso è accattivante, ma c’è qualcosa che mi spinge a rimetterli lì, e secondo me, guardandomi dentro, questa cosa è la grafica della copertina. Sa di vecchio, ha ancora il sapore degli anni settanta, di quella fantascienza lì, fatta di schede perforate. Anche le copertine dei due libri che hai sventolato poco fa hanno quel sapore lì. È forse il sapore di letteratura minore, di second’ordine, di nicchia, roba da nerd sfigati, e credo si debba uscire da questa cultura in modo anche subdolo, se vogliamo, arrivando a camuffare il libro di fantascienza da qualcos’altro. Basta con le astronavi in copertina, con le illustrazioni in stile retrò, magari fatte con il 3D, Basta con la fascia, con l’illustrazione inscritta nel cerchio, che ok, è un marchio di fabbrica, ma tutto evolve. Copertine fresche, ci vogliono. (Vaporteppa di Acheronbooks sta facendo un buon lavoro, in questo senso, mi pare) Una nuova veste grafica, una nuova impaginazione. E forse anche l’uso di pseudonimi dal sapore anglosassone. Il nome Italiano allontana, lo so perché io per primo lo evito istintivamente, come molta gente che conosco, e questa è una cosa che arriva dal cinema. Il cinema italiano è spesso associato ai polpettoni inascoltabili, perché non doppiati e recitati con l’accento del sud. E la letteratura, in particolare quella fantascientifica, viene associata al cinema. Un sillogismo che non sta in piedi, ma tant’è. Almeno, questa è la mia personalissima sensazione, e la sensazione delle persone che conosco.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Ciao e grazie del commento. Però anche tu, come la maggior parte di chi mi sta scrivendo, sbagli obiettivo, non hai capito quello che volevo dire. Il problema non è Urania, non mi lamento di Urania o del fatto che Urania non venda, anzi, Urania va benissimo, le vendite aumentano, ci stiamo espandendo con il marchio anche in libreria. Il problema quindi non è Urania, per quanto possa essere percepita da qualcuno come dici. Il problema è quando Urania PUBBLICA AUTORI ITALIANI. O magari autori internazionali con nome italiano, come John Scalzi. I lettori non si fidano, e le vendite degli italiani calano. È questo il problema di cui parlo, non di Urania in generale. Del perché continui a esserci così tanta diffidenza nei confronti dei nostri autori, che a mio avviso invece sono molto bravi e meritano almeno di essere letti, non di essere evitati per partito preso. Comunque grazie per il parere, ne terrò conto.
@andreademartin9157
@andreademartin9157 Ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA Nella parte finale del mio commento (che era lungo, ammetto, ma l'argomento è complesso e io sono verboso di natura 😀) parlo anche della (mia, ma che trovo condivisa) diffidenza ***specifica*** nei confronti degli autori italiani. Per riassumere: è necessario avviare una transizione che abbia l'obiettivo di far comprendere al lettore italiano che anche i suoi connazionali spaccano tanto quanto gli altri. Per farlo si può usare la tecnica della nonna: quando non ti piace una cosa da mangiare per un pregiudizio infantile, lei te la rifila con un altro nome e poi, dopo che l'hai gradita, ti dice che cos'era. Con gli autori italiani lo si può fare con gli pseudonimi dal sapore esotico.🙂 Però, Franco... Le copertine. Dai. 😆 Ah, e la promozione, mi raccomando. Urania ha una bella inerzia, ma... E la comunicazione sui social, che prima mi sono dimenticato di menzionare. Ci sono piccoli editori che sui social spaccano di brutto. Figurati Urania cosa non potrebbe fare. Un caro saluto, grazie della tua risposta e in bocca al lupo per tutto.
@MattiaGiovanniBassani
@MattiaGiovanniBassani Ай бұрын
Grazie a te per il video denso di considerazioni concrete e di prima mano. Ovviamente, non essendo del mestiere, non posso dare consigli illuminanti. Però da ingenuo mi chiedo: se gli unici italiani che sembrano fare grandi numeri su Urania sono i vincitori del Premio Urania... perché non fare DUE Premi Urania? Certo, è un po' una boutade - e le risposte intelligenti sarebbero molte, da "ma hai idea di quanto sia faticoso organizzarne uno" a "se i premi diventano due il prestigio di dimezza, legge di scarsità". Quindi, mi rispondo da solo :) Ma la boutade nasconde un nucleo di senso, ovvero: c'è una questione di marchio, nel senso markettaro del brand, che guida l'acquisto del lettore medio; lo stesso che apparentemente fa vendere di più i romanzi di fantascienza quando non li si "marchia" come tali (sempre che sia vero, o che non sia anche questa una leggenda!). E la stessa questione di marchio/brand sembra guidare l'acquisto degli italiani da parte dei lettori di Urania. Altra proposta-boutade: ma nessun autore anglofono che pubblicate è disposto a dire in un blurb sensazionalistico che il tal autore italiano è "fantastico, il mio erede letterario" :D?
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA Ай бұрын
Grazie del commento, però come tu stesso dici il Premio Urania ha valore proprio perché è unico, un solo libro all'anno, farne di più non avrebbe senso. Però è vero che il "marchio" (in questo caso il bollo del vincitore) spinge all'acquisto anche i più diffidenti. Dovremo ragionare su questo, magari pubblicando anche un paio di finalisti al premio con il bollo "Finalista al Premio Urania". Potrebbe essere un'idea.
@MRugo
@MRugo 2 ай бұрын
Buonissimi consigli che ritengo preziosi ma rimango convinto che eccessivi tecnicismi giuridici, specialmente processuali o di polizia interessino a quei pochi lettori esperti della materia che stanno a guardare il pelo nell'uovo (ma non guardano l'uovo intero), Dan Brown lo dimostra con il suo successo nonostante le castronerie investigative contenute nei suoi più celebri romanzi, molto utili allo scorrimento della narrazione che diversamente si incepperebbe e che sicuramente il lettore medio neanche percepisce se non gli viene fatto notare...
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 2 ай бұрын
Tutto vero e in linea di massima concordo, però intendevo dire altro: bisognerebbe conoscere meglio le procedure per evitare gli erroracci che assillano i testi degli esordienti. Insomma, le regole bisogna conoscerle, per poterle sfruttare a proprio uso e consumo, in funzione di un risultato sui lettori. Se però non si conoscono si commettono erroracci e basta (e io ne trovo di continuo nei testi degli esordienti).
@ClaraemaTClaraemaT
@ClaraemaTClaraemaT 2 ай бұрын
P-S-E-U-D-O-N-I-M-I anglofoni. (alla Den Arrow, ahahah)
@beapapdv
@beapapdv 3 ай бұрын
Camilleri deve il successo di Montalbano, alla omonima serie televisiva, senza la quale dubito avrebbe avuto il seguito di vendite poi ottenuto. Domanda : c'è un autore italiano di fantascienza che ha ideato una serie di romanzi ed un personaggio credibile capace di reggere una trasposizione televisiva ? Se a vostro pare esiste, proponetelo, non si sa mai Netflix potrebbe trovare interessante l'idea.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 2 ай бұрын
In realtà Montalbano aveva già raggiunto un successo enorme in Italia prima della serie TV, però è chiaro che quella ha contribuito moltissimo alla sua consacrazione. Per la SF è molto più complicato, anche se non bisogna mai disperare. Urania ha fatto la sua parte, eccome: sia "Aquarius" di Claudio Vastano sia "Sezione Piegreco Quadro" di Giovanni De Matteo sono stati opzionati da due case di produzxione per serie Tv Netflix. Non so se mai le faranno, ma è una cosa che non era mai accaduta prima. Speriamo bene...
@ciroiuliano1903
@ciroiuliano1903 3 ай бұрын
Signor Forte, lei dice di promuovere, ma come? Con un blog? Il problema più grande secondo me è proprio questo. Perché non si apre si social ? Non basta un suo video sfogo sul suo canale, dove per altro mette in bella mostra il suo romanzo storico. Perché non chiede aiuto a qualche youtuber? Perché non pubblicizzare su Instagram? Su facebook? Sembra che Urania si nasconda dietro il suo altisonante passato, e per una pubblicazione che dovrebbe proporre fantascienza non è un bene vivere nel passato. Secondo problema: le edicole, aimé sono in via di estinzione, e se in alcuni paesi, un potenziale lettore deve sbattersi per trovare il suo Urania, non va affatto bene.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 2 ай бұрын
E secondo te io non vorrei qualcosa di più di un semplice blog? Credi che sia io a non volerlo? Sul serio? Be', non è così, io mi arrovello anche più di te su questo, mi batto ogni giorno, ma non c'è niente da fare, l'editore ha altre priorità e si disinteressa. Se tu sai come fare a convincerli dimmelo, perché ancora non ci sono riuscito. Per quanto riguarda le edicole... vuoi che distribuiamo solo in libreria? Tanti ce lo chiedono. Be', le librerie sono poco più di 7000, le edicole ancora 30.000. Se finiamo in libreria voglio vedere che succede. Meglio restare in edicola. Dopodiché ce ne sono ancora troppe per poterle coprire tutte (mica possiamo fare tirature da 100.000 copie!), la distribuzione fa il possibile in base a un sistema calibrato per avere la minore resa possibile, ma so bene che questo non significa risolvere i problemi. D'altra parte, fare arrivare Urania in tutti i punti vendita è impossibile, per cui se in futuro le edicole diminuiranno, forse sarà meglio per tutti.
@ciroiuliano1903
@ciroiuliano1903 2 ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA scusami allora mi arrendo, non c'è soluzione, non accetti consigli e dici che non puoi fare niente. Allora non capisco io il motivo di questo video sfogo.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 2 ай бұрын
Okay, scusa per la risposta scortese, hai ragione. Però il consiglio non può essere chiedermi di fare l'ovvio. Se non riesco a farlo ci sarà un motivo, no? Altrimenti sarei solo un cretino.
@ciroiuliano1903
@ciroiuliano1903 2 ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA ma lei non si deve scusare di nulla, è probabilmente che non ho capito cosa intendeva comunicare con questo video.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 2 ай бұрын
@@ciroiuliano1903 nel video non chiedevo come fare a migliorare Urania, che va benissimo. Mi chiedevo perché i lettori italiani sono così diffidenti nei confronti della fantascienza italiana. Il problema è questo, e paradossalmente, togliendo gli italiani da Urania, questa potrà solo andare ancora meglio, perché si venderà di più. È questa follia che mi infastidisce, ma a quanto pare si può fare ben poco.
@LucaZambrelli
@LucaZambrelli 3 ай бұрын
Caro Franco! Ciao. Hai assolutamente ragione. Io ho conosciuto mio padre grazie a mio padre ma se oggi chiedo ad amici (coetanei) o colleghi (giovani) se sanno cosa sia Urania indovinate che risposte ricevo. Eppure per chi la conosce Urania è la fantascienza. Ma se chiedi ad un giovane chi siano alcuni autori di fantascienza li sanno seppure meno di altri generi. Io stesso ho scritto un libro SAPIENT e dopo diversi tentativi con editori ho deciso di andare avanti con un editor e pubblicare self. E ho scoperto promuovendo il mio libro con i Booktoker che saluto e ringrazio per la bellissima esperienza che mi stanno facendo vivere e non solo, grazie a loro ho venduto qualche migliaio di copie. E hai ragione caro Franco… c’è un grosso pregiudizio tra i lettori e gli autori di fantascienza italiani di tutte le età. Ma ci sono ragioni diverse per fascia di età, provo in sintesi qui a dirti la mia: tra i 20-30anni non è il genere che oggi attrae questo pubblico e soprattutto leggono un genere che poi è socializ-able, tra i 30-40 anni leggono solo se vale la pena e arrivano da generi molto lontani dalla fantascienza, tra i 40-50 le serie ed i film influiscono molto e ovviamente parlando di fantascienza preferisci dedicare il tempo a qualcosa che è collegato a qualcosa che conosci già (stesso per il fantasy), tra i 50-70 invece la fantascienza torna, ci si avvicina ad una fase delle vita diverse con tante domande e alle spalle tanta esperienza, si ricorda Urania, si è disillusi in genere dal fenomeno americano anche se lo si dogmatizza, e qui si apre un potenziale seppure piccolo di lettori. Insomma la fantascienza italiana avrebbe bisogno di (1) giovani (2) booktoker (3) film/serie (4) oscar (5) editori ancora più coraggiosi da investirci oltre ai libri.
@nix59
@nix59 3 ай бұрын
Intanto grazie, Franco, per questo bilancio appassionato e competente. Se posso, non me la prenderei troppo con gli editori, nel senso che il problema della promozione è più ampio e riguarda la letteratura tout court. Certo che esse esce un romanzo di Claudio Bisio, si promuove da solo, ma per gli altri - per TUTTI gli altri, con rarissime eccezioni - la promozione è scarsissima perchè pochissime sono le figure professionali acquisite dalle case editrici per farla. Il punto secondo me è più ampio e culturale (dunque parecchio complesso). Già non siamo mai stati forti lettori. L'epoca di messaggi telegrafati e informazioni inattendibili considerate però veritieri ha peggiorato le cose. Semplificando molto (ma sarebbe bello riprendere il discorso) direi questo: credo che questo sia - per ragioni epocali - un momento magico per la fantascienza e una fase in cui il genere sta filtrando osmoticamente anche nel mainstream. Perciò al netto dei problemi dell'editoria, cerchiamo di capire il fenomeno e di diventarne parte. E magari di rendere utile la disponibilità di editori che, come dice franco, sono disponibili ad accogliere scritti (belli) e consigli. My 5c.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
Sì, concordo abbastanza con quello che dici. Grazie per i tuoi 5c.
@juannepili
@juannepili 3 ай бұрын
Dovete aprire un canale di comunicazione coi maggiori creator di KZbin, Instagram e Tik Tok che si occupano di recensire libri. Ce ne sono tanti. Vedo per esempio che nella rubrica di questo canale dedicata agli autori che parlano della loro esperienza quasi nessuno sa usare videocamera e microfono, con risultati che scoraggiano a seguire i contenuti. Insomma, bisogna che pure voi facciate qualcosa per avere più dimestichezza con questo mondo. Qui i lettori disposti a leggere autori italiani si trovano
@EmmanueleJonathanPilia
@EmmanueleJonathanPilia 3 ай бұрын
Caro Franco, dal profondo della mia stima per un longevo lettore di Urania e di fantascienza in generale, mi prendo la libertà di dire una cosa impopolare sul discorso che poni in questo video. Premetto che davvero lo faccio con il massimo rispetto verso di te e verso il tuo lavoro. Lo ripeto, io gli Urania li compro, li leggo e li amo. Ma sono un editore, e cerco di analizzare alcune cose con occhio critico. Il punto è che... Gli autori italiani sembrano vecchi, esausti, promossi in modo vecchio. Gli Urania sembrano vecchi a vedersi. Amo il lavoro di Brambilla, ma i libri che confeziona sono belli per noi che siamo romantici e siamo affezionati al progetto, ma i lettori - il 99% della gente che legge, non noi addetti ai lavori - quella roba la trova vecchia, obsoleta. Vedo la cover del libro in cui c'è pure Paolo Di Orazio, e sembra una cosa di trent'anni fa. Insomma, Urania dovrebbe guardare al futuro, epperò sembra un prodotto del passato... Sicuramente questa non è l'unica causa, ma credo che influenzi parecchio! Altro punto: i canali di comunicazione di Urania&Co. sono involuti in loro stessi, e non riescono a intercettare nuovi lettori. Come fare? Di risposte ne avrei molte, ma non vi è "una soluzione", ma un sistema di varie soluzioni. Il punto è che ci vorrebbe una piccola rivoluzione 🙂 I libri sono bellissimi, sarebbe da restaurare il resto.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
Mi spiace ma anche tu interpreti male il problema e le mie parole. Che c'entra Urania con il fatto che i lettori italiani non leggono autori italiani? Urania non ha problemi, va bene, cresce, abbiamo allargato le linee portando il marchio in libreria, con i Miti Uranie e i Draghi Urania. Non si può imputare a Urania il problema dell'esterofilia dei lettori italiani, che riguarda tutto il mondo editoriale. Se a te Urania sembra vecchia pazienza, ma se non vendesse per questo motivo allora non venderebbe tutto quello che pubblica, non solo gli italiani, Invece, come detto, Urania è in salute. E se smettessi di pubblicare italiani nel computo annuale andrebbe ancora meglio. Per cui il problema non è Urania, e io in questo video non parlo di Urania, non chiedo aiuto per risolvere i problemi di Urania, che sono di ben altro tipo. Ma grazie lo stesso
@EmmanueleJonathanPilia
@EmmanueleJonathanPilia 3 ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA la premessa è che a me Urania piace e la leggo ;-)
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
@@EmmanueleJonathanPilia sì ho capito e ti ringrazio di questo. Ma il problema non è Urania... ;-)
@Val.De.Mar.
@Val.De.Mar. 3 ай бұрын
Innanzitutto apprezzo il suo sforzo per dare una migliore ribalta agli autori italiani. Perché accade quanto da lei evidenziato? A mio parere questo problema è ben comprensibile. Il mondo della cultura italiano è stato per tantissimi decenni egemonizzato dalla Sinistra per la quale in ogni contesto, e ovviamente anche in quello letterario, qualsiasi cosa che veniva pubblicato lo poteva essere se era veicolo di un messaggio politico (di colore definito, il suo). La sf in Italia, perciò, è stata relegata a essere un genere letterario di serie C poiché non adatta a essere quel veicolo di propaganda che i "manovratori" del mondo culturale italiano volevano che fosse. E ancora oggi ê così; basti osservare come non viene permesso ai personaggi scomodi di potersi esprimere, anche artisticamente! E ancora oggi la parte politica che fa questo è, per lo più, quella di un tempo. Sicché , direi, chi è, o è stato, fonte del proprio male pianga sé stesso. Magari, possiamo ravvisare in Italia anche un certo provincialismo, forse quello che portò un noto Curatore di ambito sf italiano a dire "A Lucca mai". In tale contesto, rileva anche quanto una nazione abbia saputo o sappia proiettarsi (geopoliticamente) verso l'esterno. L'incapacità di fare ciò diventa una "piega" culturale che si fa cronica ed influisce in una certa buona misura anche su un genere letterario come quello sf. Conta molto la capacità di un popolo di sentirsi tale, e quindi depositario di una cultura, di una storia, di una grandezza, del sapersi collocare con pieno diritto tra gli altri popoli. Anche su questo ha soffiato molto la tipica e storica anti-italianitá di cui è stata (e ovviamente è ancora) permeata la socio-politica "de sinistra". Ahinoi, come ci hanno ridotti...!!! Attualmente non saprei valutare quale possa essere stato l'influsso della presenza Vaticana in Italia e del modo in cui ha intriso di sé la cultura italiana tradizionale. Cosa fare? Mi spiace, ma la vedo difficile. Con gli italiani sempre più provinciali ed esterofili (tipico dei sudditi di un impero), con nessun tipo di identità patria (eccetto quando gioca la Nazionale di calcio), con un sistema editoriale assai sclerotizzato e con un evidente spostamento sociale verso divertimenti più immediati e consumistici, la vedo dura. È un peccato. È necessario un cambio di paradigma culturale. Ci vuole tempo e ci vogliono le teste giuste. Non quelle di oggi. Però, aiuterebbe che questi autori (auspicabilmente non politicizzati, ma stante il persistente monopolio culturale sinistro la vedo dura) fossero oggetto di interesse da parte di TV, riviste popolari e magari spettacolo (come il cinema, ... altro contesto , però, colonizzato dalla politica, si pensi ai finanziamenti al cinema italiano, che seguono la stessa logica propagandistica col risultato che la stragrande maggioranza dei film prodotti nemmeno rientra dei costi al botteghino). In effetti il problema che ha esposto ha fatto emergere un più vasto problema, endemico e grave che riguarda la nostra nazione PS A proposito, proprio per i trascorsi di cui ho parlato, trovo ridicola, anzi patetica, la "lotta di appropriazione" riguardante Tolkien. Un contesto letterario, quello del fantasy, in passato mai o scarso oggetto dei desideri della macchina propagandistica della Sinistra. Un po' come il bue che dice cornuto all'asino.
@GabrieleMontagnani-wg3hw
@GabrieleMontagnani-wg3hw 3 ай бұрын
Se il problema e' davvero solo il pregiudizio fai uscire gli autori Italiani con dei "nomi d'arte" stranieri.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
Questo significherebbe regredire di cinquant'anni! E poi perché? Mica devo pubblicare per forza gli italiani. Che senso ha inventarsi pseudonimi se ci sono veri autori anglosassoni dietro ogni angolo? No, gli italiani devono crescere con le loro gambe e firmarsi con il proprio nome
@GabrieleMontagnani-wg3hw
@GabrieleMontagnani-wg3hw 3 ай бұрын
@@SCUOLADISCRITTURA io se fossi bravo a scrivere ma nessuno comprasse i miei libri solo per pregiudizio il nome d'arte lo userei. Il problema va aggirato in qualche modo, ammesso che il prodotto sia davvero di qualita'.
@ettorezani828
@ettorezani828 3 ай бұрын
Beh, ammetto di non essere un gran lettore di fantascienza italiana. Quando ci ho provato anni fa non ho avuto buone impressioni... Ho qualcosa in coda da leggere di nuovi autori italiani e vedrò se l'impressione di allora cambierà. Ad ogni modo, immagino che il lettore di narrativa di genere, che in fondo cerca evasione e divertimento, non sia molto disposto a spostarsi da quel che conosce e sia più suscettibile al pregiudizio perché, molto edonisticamente, non è disposto al rischio di rinunciare al proprio piacere, a perdere tempo... Su queste basi mi chiedo: perché antologie di soli autori italiani? hanno il gusto della categoria protetta e non fanno altro che rinforzare lo stereotipo per cui i connazionali sono autori di serie B, che non reggerebbero il confronto diretto con le controparti anglosassoni. Fate Antologie più aperte, in cui a livello internazionale si cercano i migliori racconti relativi a un determinato tema e, se ci sono, inseritevi anche qualche autore italiano degno di starvi; con tutti gli altri, affinché il lettore non soffra del pregiudizio prima dell'acquisto (e sia invogliato dal vedere nomi che già conosce e apprezza) e possa poi farsi un'idea reale, che nasce da un confronto diretto e immediato tra autori di diverse nazionalità...
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
Grazie per il suggerimento costruttivo. In realtà operazioni "miste" sono già state fatte, ma i risultati sono stati comunque pessimi. La maggior parte dei lettori ci scriveva dicendo: ma perché avete sprecato pagine per inserire racconti di italiani? Era meglio solo stranieri. Ovviamente senza aver nemmeno letto quei racconti di italiani... Se non altro, le antologie italiane hanno un valore a se stante e funzionano, almeno quelle in Urania, anche se poi gli autori inseriti non sembrano riscuotere altrettanto successo quando escono, magari, con un proprio romanzo.
@kurtzmenabrea
@kurtzmenabrea 3 ай бұрын
Ecco appunto, ricordando il compianto Evangelisti, aprirsi il più possibile..forse sarebbe una soluzione..forse. Poi ci sono già una valanga di scrittori anglosassoni e di altri paesi.Troppi scrittori e pochi lettori. In italia lei sta descrivendo una conventicola di aspiranti..a cosa? All' imperitura gloria? A vivere scrivendo di fantascienza? E sopra ogni cosa, Urania quanto vendeva 30/35 anni fa ed adesso? Cordiali saluti
@laportaantica3715
@laportaantica3715 3 ай бұрын
La frantascienza
@rosariofrancese
@rosariofrancese 3 ай бұрын
Ciao Franco, hai assolutamente ragione! Valerio Evangelisti aveva quell'originalità che gli permetteva di uscire dalla nicchia e proporre un romanzo di fantascienza che si rivolge a un pubblico di lettori che apprezza, non un genere, ma il Romanzo con la "R" maiuscola. Secondo il mio modesto parere, si dovrebbe individuare un romanzo che abbia seguito sia la strada della contaminazione che quella dell'essere Romanzo (con la "R" maiuscola) prima ancora che fantascienza, come "Nicolas Eymerich, inquisitore", e investire sulla sua diffusione per avvicinare i Lettori (con la "L" maiuscola) alla fantascienza e fargli scoprire che può produrre romanzi a tutto tondo. Io, nel mio piccolo, mi sto dando da fare per partecipare al Premio Urania con un romanzo che soddisfi queste caratteristiche😅. Un saluto.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
Siamo sempre alla ricerca di romanzi così, di nuovi Evangelisti da lanciare. Purtroppo ancora non ne abbiamo trovati. Ma di certo stiamo con gli occhi aperti...
@3lue5kies3ring7ears
@3lue5kies3ring7ears 3 ай бұрын
ciao franco, non so se c’entra col tuo discorso a dire il vero.. certamente non è la ragione principale, ma ci tenevo a sottolineare come la correzione delle bozze sia tendenzialmente peggiore nei romanzi italiani pubblicati su urania, ultimo esempio il numero di settembre dove il romanzo principale scorreva bene mentre nel bel racconto della Conforti avrò trovato una quindicina di refusi… si potrebbe cominciare (anche) da lì.
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
Be', questo i sembra strano, perché ti assicuro che non c'è nessuna differenza fra il modo con cui la redazione procede a revisione e correzione di bozze fra gli autori, che siano italiani o internazionali. Farò una verifica su questo, e me ne dispiaccio, anche perché quel racconto lungo di Franci Conforti avrebbe meritato di uscire da solo
@alfonsodama8899
@alfonsodama8899 3 ай бұрын
Franco, innanzitutto grazie per questo video. Tu sei uno dei pochi che ogni tanto ci coinvolge e parla di noi. Allora: c'è una cosa nel tuo discorso che, secondo me, andrebbe approfondita. Tu dici che l'unica eccezione per quanto riguarda i grandi numeri è costituita dal premio Urania. Ed è una cosa che fa riflettere parecchio. Come mai tanti lettori si "svegliano" e corrono a comprare l'italianissimo vincitore dell'Urania, quando per tutto il resto dell'anno magari hanno snobbato quello stesso autore o altri simili? Io stesso ho toccato con mano: il mio sci-fi più letto e recensito è il finalista al premio Urania (se si eccettua il primo che però ha più anni di pubblicazione alle spalle). Al di là di tutto, pare che da noi un premio importante faccia superare la diffidenza nei lettori che poi ritorna subito dopo. Mentre l'autore straniero se lo scoprono e piace poi continuano a leggerlo. Tutto ciò è alquanto strano, non trovi?
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
In realtà la risposta mi pare semplice: in Italia ci sono un sacco di scrittori di fantascienza. Ma proprio tanti. Aspirano tutti a vincere il premio Urania e uscire sulla tanto bistratta collana Mondadori, così quando esce il vincitore dell'anno lo prendono per leggerlo e capire come potersi inserire in scia. Gli altri italiani, invece... che li leggono a fare? E' questo il vero porblema: tutti quelli che scrivono leggono straniero, e poi si lamentano se nessuno legge loro, quando pubblicano.
@alfonsodama8899
@alfonsodama8899 3 ай бұрын
Ecco. Sospettavo una cosa del genere ma volevo che tu me la confermassi. Infatti molti dopo aver vinto l'Urania sono tornati nel "limbo". Grazie per la risposta.
@WildMaX73
@WildMaX73 3 ай бұрын
Ciao Franco, come sai io sono un 'nazionalista' della letteratura di genere. Amo visceralmente le collane da edicola Mondadori in particolare le uscite italiane. Come blogger mi sono avvicinato così anche alla collana Urania che magari, fino a poco tempo fa era meno nelle mie corde e, per quanto riguarda proprio gli autori italiani, mi si è aperto un mondo... fatto di tanta qualità! Ho diversi amici loro sì molto forti come lettori sul fronte SF e quando ho proposto loro gli autori italiani mi hanno detto candidamente : "Ah ma non li conoscevo!!!". Anche io ho la sensazione che non si possa prescindere dalla comunicazione e dalla promozione... in questo momento la visibilità è praticamente pari a zero. A chi spetta la promozione?... Sì oggi i booktoker e i social sono molto importanti ma per raggiungere 'grandi numeri' è sufficiente? Forse anche gli editori ci devono mettere del loro... Se poi vogliamo parlare dei contenuti, noto che sempre più spesso il lettore vuole un personaggio forte a cui affezionarsi, la serialità va per la maggiore, magari anche in ambito SF bisognerebbe provare a cavalcare l'onda con personaggi oltre che con storie (in quelle per me gli scrittori italiani sono già fortissimi). Tonani e Cavallero già lo fanno alla grande ma rimane il problema della visibilità al grande pubblico... Il pubblico italiano snobba il made in Italy?... sarebbe interessante fare un esperimento tipo la Legione Italiana di Segretissimo... provare a scrivere sotto pseudonimo e vedere come risponde il pubblico... quando il romanzo vale e si decide di investirci, aggirare l'ostacolo 'made in italy', pubblicandolo con uno pseudonimo anglofono con tanto di Biografia fake ;)
@Myria83
@Myria83 3 ай бұрын
Concordo su tutto, compreso l'ultimo suggerimento.
@andreademartin9157
@andreademartin9157 Ай бұрын
Concordo, specialmente sull'ultima parte. Ancora prima di leggere il to commento ho scritto quasi le stesse cose, qui sopra. 😀
@doctor_challenging
@doctor_challenging 3 ай бұрын
Ciao, ho visto il tuo video subito dopo quello di Broken Stories, e ho anche letto diversi commenti qui sotto e le tue risposte. Non parlerò di Urania perché dici che sta andando bene (e la cosa mi fa davvero tantissimo piacere, visto che la leggo da poco). In generale, dici che non è compito tuo o di Mondadori promuovere la fantascienza italiana, ma allo stesso tempo il problema è che non vende. A questo punto mi sorgono alcune domane: 1) Se non è compito tuo o di mondadori promuovere i romanzi di fantascienza italiana pubblicati da Mondadori, di chi è? Chi dovrebbe farlo? Se lo scoglio duro della fantascienza ignora i nomi italiani, non è detto che lo faccia il pubblico mainstream che mi sembra di capire vuoi raggiungere. Solo che quel pubblico che legge romance, gialli, fantasy, ecc, magari neanche sa che esistono romanzi di fantascienza scritti da italiani. Per cui la domanda successiva: 2) Quali sono questi romanzi di cui parli, escludendo la collana Urania? Io non li vedo, né in libreria, né sui canali social di Mondadori (o comunque del gruppo mondadori). Hai citato Dario Tonani, io aggiungo anche Andrea Viscusi, o Leonardo Patrignani (che però non è un esordiente). E poi? Io sono un lettore molto vorace, molto appassionato e ed estremamente presente sui social, ma non vedo tutte queste pubblicazioni di fantascienza di cui parli. Non sto mettendo in dubbio che ci siano, non credo che dici cose a vanvera (anzi!), dico solo che forse i canali di promozione non mi hanno raggiunto. E se non hanno raggiunto me, che me li vado a cercare, come possono raggiungere nuovi lettori? Spero che il mio messaggio non suoni come una polemica, non lo è. Sono solo un lettore (e aspirante scrittore) molto appassionato di fantastico che vorrebbe e sta cercando di fare qualcosa!
@SCUOLADISCRITTURA
@SCUOLADISCRITTURA 3 ай бұрын
Non dico che non è compito di Urania promuovere i suoi autori italiani che pubblica, lo facciamo, e bandiamo dei premi letterari per cercare talenti, facciamo antologie per dare visibilità, pubblico regolarmente italiani in appendice ad autori stranieri importanti, ecc. Quindi facciamo anche più di quanto sarebbe consentito, viste le vendite, e lo facciamo solo perché io ci tengo, sia chiaro, perché io insisto, perché se fosse per i vertici guardando i numeri direbbero: ma perché perdere tempo e copie vendute con gli italiani se gli stranieri vendono di più? Il problema quindi è un altro: capire perché anche chi scrive SF, in Italia, legge pochi italiani. Se tutti quelli che scrivono fantascienza leggessero i loro connazionali che pubblicano su Urania o con le altre case editrici, il movimento sarebbe più vasto, più in salute e ci sarebbe più spazio per tutti. Invece vige questa mentalità: io leggo solo stranieri, però voglio essere pubblicato perché io di sicuro merito di essere letto. E chi ragiona così non solo non sostiene gli altri italiani che riescono a pubblicare, ma li dileggia, li snobba, li odia perché invidia il fatto che loro ce l'hanno fatta. E' questa mentalità che non si riesce a scardinare, e Urania purtroppo può fare ben poco.
@alfonsodama8899
@alfonsodama8899 3 ай бұрын
Come non ci sono? Solo Delos Digital pubblica l'ira di Dio in ebook e cartaceo. In più ci sono moltissime collane di piccole e medie case editrici, basta cercare. Certo se ti fermi solo a librerie e al blig Mondadori è ovvio che non le trovi.
@doctor_challenging
@doctor_challenging 3 ай бұрын
@@alfonsodama8899 infatti mi riferisco alle big, Mondadori in particolare visto che Franco Forte chiaramente si riferisce a quella casa lì. Le piccole e le medie che pubblicano fantastico (fantascienza in particolare visto che stiamo parlando di questa) le conosco molto bene, e alcune di queste vendono anche ben oltre le 100 copie a romanzo. Quello che non capisco è dove sono gli autori di fantascienza italiani pubblicati dalle big (considerato che è di questo che si parla), escludendo Urania. Urania fa il suo lavoro, d'accordo, li pubblica, e se segui Urania e sai dove cercare (non banalissimo per un lettore medio), li trovi e ci sono. Ma tutto il resto? Delos, Lumien, Zona42, Moscabianca, e tanti altri piccoli editori fanno un gran lavoro e sono il primo a supportarli. Però qui dal video mi sembra si stia parlando di voler raggiungere il pubblico generalista. Ma il pubblico generalista come fa a leggere italiani se la grande editoria non ne prevede, o se la grande editoria non raggiunge suddetto pubblico attraverso una promozione ad hoc?