Scampanottate per la gloria di Dio che è in mezzo a noi. Glorifichiamo Dio oggi e per sempre. Pace e bene a tutti, amici.
@francescamosca39295 күн бұрын
Bellissimo ❤❤❤
@MatteoVecchiato6 күн бұрын
Salve, la campana mezzana è stata fusa nel ‘96 e sarebbe una rifusione di una broili fusa nella 2a guerra mondiale e crepatasi negli anni sessanta (ma riparata asportando la crepa), inoltre il campanello è stato smontato di recente e sarebbe una Gb de Poli dell’ottocento… in fine anche qua a Basaldella si salvò una campana dalla requisizione della 1a guerra mondiale, più precisamente la più piccola, di nota Fa#, ritrovata su un vagone carico di altre campane, che però riportò numerose lesioni dovute alla caduta dalla torre
@MatteoVecchiato6 күн бұрын
Forse non mi sono spiegato bene… la mezzana originale era de poli, in seguito rifusa da broili e in seguito rifusa da capanni, non broili, come scritto in descrizione…
@campanerosdelaltoojaezcara67617 күн бұрын
buen video !
@GiovanniLoFaro-z6w14 күн бұрын
Condivido personalmente e pienamente il video raffigurante la cittadina concava Ampezzana del Bellunese che conosco perfettamente
@GiovanniLoFaro-z6w14 күн бұрын
Condivido personalmente e pienamente il video raffigurante la cittadina concava Ampezzana che conosco perfettamente isvrivendomi al canale da Appassionato
@francescamosca392929 күн бұрын
Bellissima ❤❤❤
@campanarocarnico6428Ай бұрын
😍 bello. Non capisco perché dobbiamo usare un canto sacro del duomo di Tolmezzo in ogni video… Sarebbe meglio di no.
@Stefano-qm8vzАй бұрын
Il loro suono mi rincuora ogni giorno.
@Stefano-qm8vzАй бұрын
Chiesa raccolta all'ingresso di Tolmezzo. Una piccola oasi di silenzio.
@francescamosca3929Ай бұрын
❤ bellissima
@francescamosca3929Ай бұрын
Bellissima ❤❤
@curumo0142 ай бұрын
Most holy and reverent worship to the Lord - to Him alone be all the glory, praise, and honor forever!
@curumo0142 ай бұрын
So very lovely, this ring! Mille grazie!
@snailmailaddict2 ай бұрын
Grazie di essere venuto! Prossima tappa: Tausia😉
@nicolong20012 ай бұрын
Anch'io ho ripreso le campane di Jesolo con l'audio scarso del cellulare
@campane_lunigiana.2 ай бұрын
Campane sontuosamente solenni e molto bello il duomo 🙂
@Campanaro_Montereale2 ай бұрын
Bellissime, sempre belle! L'ultima parte dove lei ha scritto tre minori ha sbagliato, sono le tre maggiori! Una domanda: lei che telefono usa? Grazie e buona giornata
@c-historia2 ай бұрын
bellissime queste campane!
@Campane.delle.Alpi.20222 ай бұрын
Si, sono bellisime
@campanarocarnico64282 ай бұрын
Bello😍 Non sono convinto sul termine Pievanale!
@Campane.delle.Alpi.20222 ай бұрын
I Duomo con titolo di Pieve vengono detti anche “Pievanale” per ricordare che si sono stati elevati a Duomo, ma in origine e tutt’ora sono delle Pievi. In Diocesi oltre a Venzone abbiamo Buja, Gemona e Tarcento. (Tricesimo è Pieve Arcipretale). Ma ne abbiamo anche in Italia: Rovereto, Borgo di Nesso, Col San Martino, Salara e tante altre. Però in Friuli questo termine è poco usato, viene più da dire Pieve Arcipretale, anziché Duomo Pievanale e Arcipretale.
@c-historia2 ай бұрын
che campane piacevoli!
@Campane.delle.Alpi.20222 ай бұрын
Concordo!
@c-historia3 ай бұрын
che magnificenza!
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Sono d’accordo
@realbranchipaolo3 ай бұрын
Campane eccellenti
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Concordo
@campane_lunigiana.3 ай бұрын
Chiesa e canti maestosi, campane di sontuosa solennità. Ottimo video! 🙂👏👏👏
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Grazie mille!
@c-historia3 ай бұрын
che bel sentire complimenti!
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Grazie mille!
@campanarocarnico64283 ай бұрын
Le suonate durano 4 minuti Saluti e buona giornata
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Ho inserito la durata della distesa più la fermata
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Considera che la Mezzana da sola parte 40 secondi prima, (es. 18.44 e 20s.) suona fino a (18.48 e 40s.) e l’ultimo tocco lo fa a (18.50 e 0,5) sec. Dura più di 4 minuti. Se ascolti bene.
@p.v.70504 ай бұрын
Ma come mai le impalcature???
@Campane.delle.Alpi.20224 ай бұрын
Restauri al soffitto della cella
@c-historia4 ай бұрын
sono sempre molto belle!
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Concordo
@francescamosca39294 ай бұрын
Bellissime campane e anche il duomo❤❤❤❤❤❤❤❤❤amo il suono delle campane ❤
@Campane.delle.Alpi.20223 ай бұрын
Si, sono bellissime
@robertosemenzato70634 ай бұрын
Campanile... no comments
@Campane.delle.Alpi.20224 ай бұрын
Che ci vuoi fare, ormai tutte le chiese tra gli anni 60 e oggi le fanno in stile moderno.
Si, sono molto carine, peccato suonino solo una volta a settimana, dato che non fanno neanche le tre Ave Maria.
@Dara.Bortolato_20065 ай бұрын
Sabato 27 agosto 2024? Manca ancora per quel giorno
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
Mi son confuso con i mesi
@SancroCuorediCristo5 ай бұрын
Potevi capire che intendeva luglio, anche perché il 27 agosto sarà di martedì. A tutti capita di sbagliare, ma si capiva
@Dara.Bortolato_20065 ай бұрын
Lo so. Pensavo ance io quel giorno. Grazie della proposta
@ManuelDellaLibera15 ай бұрын
In realtà sono 4 le campane, c’è anche una campanella in sol
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
NUOVA PROGRAMMAZIONE DEL DUOMO: (Scrivo solo i cambiamenti, non riscrivo tutto quanto). Ave Maria 07.15 e 18.45 Da lunedì a Domenica C. Mezzana Bot 09.15 10.30 e 17.45 C.Mezzana (Domenica e Solenne)
@c-historia5 ай бұрын
_che trionfo!_
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
Hai ragione, il plenum però lo è ancora di più.
@campanarocarnico64285 ай бұрын
Correzione: Quando hanno restaurato la Cella non sono stati cambiati i batacchi.
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
È ancora in fase di ultimazione la descrizione di questo video. Proprio per questo lo programmato per Tutti i Santi e non prima, Ferragosto come ogni anno. Quindi lascia fare.
@robertosemenzato70635 ай бұрын
Complimenti per il bel video! L'organo è un Malvestio?
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
In controfacciata è collocato il grandioso organo liturgico fatto costruire nel 1908 in seguito all’ampliamento della chiesa. Sostituisce il pregevole organo realizzato nel 1761 dai noti organari Pietro Nachini (1694-1769) e Francesco Dacci (1712-post 1776). Opera di Domenico Malvestio (1835-1918), è il più grande tra quelli costruiti dal noto organaro padovano, che insieme con i figli orientò l'attività verso l'organo sinfonico e le nuove tecniche della trasmissione pneumatico-tubolare. Definito «uno dei migliori strumenti della diocesi», sottoposto nel 1983 ad un delicato ed attento restauro da parte della ditta Gustavo Zanin di Codroipo, presenta un'elegante cantoria ad andamento mosso da parti rientranti e sporgenti, specchiature decorate in monocromo con strumenti musicali o con vivaci angioletti musicanti.
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
Ho inserito per errore la vecchia descrizione, provvedo subito a inserire quella nuova completa.
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
Non mi sta nel video la descrizione degli interni, la scrivo qui: IL FONTE BATTESIMALE In una nicchia accanto all’ingresso è collocato il fonte battesimale in pietra rossa, eseguito nel 1576 in forme armoniose dal tagliapietre locale Giacomo Toffoletto, non altrimenti conosciuto ma di certo appartenente ad una famiglia di lapicidi o costruttori, se è vero che nello stesso anno un certo Domenico Toffoletti eseguiva il portone dell'ospedale di San Michele a Gemona. Il luminoso ed armonioso interno si presenta oggi con un’ampia navata centrale e due laterali di più modesta dimensione, un presbiterio sopraelevato, dominato dal fastoso marmoreo altare maggiore, ai lati del quale si trovano due ampie sacrestie. Altri quattro altari, insieme ad affreschi, dipinti, statue, abbelliscono la chiesa che, nonostante la perdita o la scomparsa di tante opere del lontano passato, ancora conserva significative, importanti testimonianze d'arte. LE ACQUASANTIERE Nella navata centrale trovano posto, accanto all’ingresso, due eleganti acquasantiere in pietra grigia dalle forme semplici ma eleganti, databili al XVIII secolo, all’epoca del rifacimento della chiesa. Hanno sostituito più antichi manufatti, probabilmente rinascimentali, eseguiti dai numerosi tagliapietre che all’epoca abitavano e lavoravano a Tarcento, come attestano numerosi documenti. LE STATUE DI SANT'ANTONIO E DI SANTA RITA Due statue in gesso colorato, databili alla fine dell’Ottocento, sono collocate tra gli intercolunni a sinistra e a destra: raffigurano rispettivamente, secondo tradizionale iconografia, Sant’Antonio da Padova con il Bambino in braccio e Santa Rita da Cascia. IL CROCIFISSO E IL PULPITO Più avanti, a sinistra un bel Crocifisso ligneo del XVIII secolo. A destra il bel Pulpito eseguito nel 1857 su disegno del capomastro Girolamo D’Aronco, padre del più celebre Raimondo. Si presenta con un palco retto da mensole ed un poggiolo sagomato con motivi decorativi nelle specchiature minori e in quella maggiore la Fede, in bassorilievo, nella classica immagine di una donna velata che tiene con una mano il calice eucaristico e con l'altra la croce, con ai lati la Carità e la Speranza simboleggiate da due giovani figure femminili sedute, la prima allattante un bambino, l'altra reggente un'ancora. Sopra il baldacchino, la raffigurazione, in scultura, dei simboli degli evangelisti (il leone, l'angelo, l'aquila e il bue) ed un agnello su di un libro; in alto, un grande angelo, in piedi, regge un cartiglio con un'iscrizione sacra. Ignoto il nome dell'intagliatore, che può essere identificato in uno degli artisti gemonesi, probabilmente appartenente alla famiglia di artisti Fantoni che all'epoca collaboravano con il D'Aronco. GLI AFFRESCHI DEL SOFFITTO Il soffitto della navata è impreziosito da importanti affreschi che, previsti già nel 1853, all’epoca della riforma della fabbrica, sono stati eseguiti soltanto una ventina d’anni più tardi. Il grande affresco condotto dal pittore di Cortina d’Ampezzo Giuseppe Ghedina (1825-1896) con la raffigurazione della Assunzione della Vergine fu inaugurato il 27 settembre 1874. L’Assunta del Ghedina, mortificata dalla presenza di un secondo riquadro vuoto, si trovò a dialogare, nel vasto soffitto della navata, con i quattro tondi degli sguanci affrescati alla fine del Settecento: si decise di distruggerli e di sostituirli con le immagini degli Evangelisti (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) affidando anche questo lavoro al pittore cortinese, il quale nel San Marco ritrasse sé stesso, servendosi nell'occasione di uno specchio.
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
L'Assunzione della Vergine in cielo (per la quale il Ghedina si è ispirato all'Assunta dipinta nel 1846 dal suo maestro Michelangelo Grigoletti per la cattedrale di Esztergon in Ungheria, ed alla straordinaria, grandiosa tavola con l'Assunta dipinta da Tiziano nel 1518 per la chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia) riempie uno dei due riquadri predisposti per la pittura (il secondo è rimasto vuoto e presenta tuttora un triste fondo giallastro). In alto, sullo sfondo di un cielo striato di nuvole dorate dalle quali occhieggiano vispi cherubini, al centro, Cristo in volo, di scorcio, la testa coronata di spine, affiancato da alate figure angeliche che da una parte reggono una pesante croce, dall'altra una corona a simboleggiare le virtù teologali; nella parte mediana, la Vergine, circondata da nubi popolate di angeli e cherubini che intonano canti, ascende al cielo volgendo lo sguardo verso il divin Figliolo; in basso, gli Apostoli, variamente atteggiati intorno all'avello vuoto, assistono stupiti al miracoloso evento (quest'ultima parte è andata perduta durante il terremoto del 1976). II Ghedina eseguì anche un affresco con La prima confessione di San Luigi Gonzaga per la Cappella di San Luigi, andato perduto causa il terremoto del 1976. I DIPINTI CON SAN LUIGI SCROSOPPI E LA MADONNA Sulla parete della navata è esposto il dipinto del pittore tarcentino Renzo Cian con San Luigi Scrosoppi benedicente: l’immagine del santo, qui raffigurato insieme con madre Cecilia Piacentini, superiora generale e cofondatrice delle suore della Provvidenza, e alcuni bambini sorridenti, è ripresa dal ritratto eseguito da Antonio Milanopulo nel 1885 e conservato nel collegio della Provvidenza di Udine. Più avanti un altro dipinto di Renzo Cian, la Madonna con bambino, copia del luminoso dipinto di Palazzo Pitti a Firenze eseguito intorno al 1650-1660 dal pittore spagnolo Bartolomè Esteban Murillo. IL DIPINTO CON SAN FRANCESCO DI PAOLA Segue un quadro ad olio su tela, di grande dimensione, del pittore di Nimis Giovanni Battista (Titta) Gori (1870-1941), particolarmente attivo nella zona pedemontana, apprezzato per la sua pittura di sapore preraffaellita, cordiale, comprensibile, rispettosa dell'iconografia tradizionale, giocata su colori teneri, pastellosi, delicatamente sfumati. Raffigura San Francesco di Paola protettore dell'infanzia, ed è stato inaugurato, con il titolo di Carità, nell’agosto del 1927 in occasione del XXV della prima messa del pievano di Tarcento don Camillo di Gaspero. All'interno di un tempio, in sintesi riassunto da una balaustra e da una colonna, seduto sotto un ampio tendaggio verde, il santo - ritratto nelle consuete sembianze - tiene accanto a sé due bambini mentre un angelo alato, in piedi sulla sinistra, a lui si rivolge con i palmi delle mani aperte.
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
La copia di Caravaggio: Si incontra poi la copia di un dipinto del 1595 di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, il Riposo durante la fuga in Egitto, esposto a Roma nella Galleria Doria Pamphilj: è opera, attenta e misurata, di Renzo Cian. L'ALTARE DEL SACRO CUORE Segue, addossato alla parete, l’Altare del Sacro Cuore (già di San Giovanni), eretto nel 1857. In marmo bianco con riquadri verdi, semplice nella struttura, privo di decorazioni di qualche interesse, con la statuina dell'Angelo dell'Annunciazione collocata in alto a lato dell'arco (perduta è la statuina della Madonna) e la Colomba dello Spirito Santo nella lunetta, conserva oggi al suo interno una colorata statua del Sacro Cuore di Gesù (bottega della Val Gardena, sec. XX). L'ALTARE DELLA MADONNA DEL ROSARIO Più interessante, sia dal punto di vista storico che artistico, è l’Altare della Madonna del Rosario, situato alla fine della navata di sinistra. Fu eseguito tra il 1796 ed il 1799 su disegno di Mario Cortenovis, fratello del più noto Angelo Maria, che fu superiore del celebre collegio dei Barnabiti di Udine ed apprezzato studioso del Friuli antico e medievale. Esecutore materiale dell'altare tarcentino fu nel 1797 Adeodato (o Deodato) Periotti, altarista e scultore appartenente ad un'attiva famiglia di artisti operante nel Settecento e nel primo Ottocento soprattutto nel Friuli centrale. Opera dalla struttura classicheggiante, piacevole per l'armonia delle proporzioni e per lo slancio ascensionale esaltato dalle belle colonne con capitello corinzio, non risulta affatto “disturbata” dagli elementi scultorei figurati, come sono le sei statue a tutto tondo poste nella zona del timpano e le deliziose testine di angioletti alati che abbelliscono i dadi sui quali insistono le colonne. Nel paliotto, con la Madonna del Rosario tra santi, si evidenziano la sommarietà della narrazione ed alcune ingenuità prospettiche; i personaggi emergono da un piano di fondo ove sono appena accennati degli elementi architettonici a suggerire un interno di abitazione, in un silenzio di atti e di gesti.
@c-historia5 ай бұрын
bellissimo!
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
Grazie mille!
@francescamosca39295 ай бұрын
Bellisime❤❤❤❤
@robertosemenzato70635 ай бұрын
Forse meglio solo le tre maggiori... Complimenti per i tuoi bei video!
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
Il problema è che dopo il terremoto la piccola si è disintegrata e quando l’hanno rifusa l’hanno rifusa male, mentre le tre grandi si son salvate al terremoto. Grazie mille!!
@robertosemenzato70635 ай бұрын
@@Campane.delle.Alpi.2022 per fortuna si sono salvate! Mi ricordano quelle di Gambarare
@Campane.delle.Alpi.20225 ай бұрын
@@robertosemenzato7063Le ricordano, ma leggermente