Purtroppo è la zona di Napoli che col tempo si è degradata maggiormente,facendo una vera e propria discesa verticale.
@paolagarbuio20659 күн бұрын
Erano altri tempi, oggi io direi che è uno dei PEGGIORI PERIODI, SOLITUDINE, DELINQUENZA E CATTIVERIA
@darsivillan126112 күн бұрын
Interessante
@pyrobuum7805Ай бұрын
❤
@tuccinardimargherita974Ай бұрын
Sto traducendo il diario del viaggio a Napoli della contessa baltica Elisa von der Recke (1805). Alla data del 6 settembre la viaggiatrice (di religione protestante) scrive: "Sono venuta a conoscenza ... di un aspetto umano che deve trovare spazio fra le mie osservazioni. Il fatto è che il convento degli Agostiniani di Napoli ha sempre mostrato una cura particolare nella sepoltura dei luterani, e che nel cimitero di questo monastero c’è uno spazio che è loro destinato. In questo modo filantropico gli Agostiniani onorano la memoria del grande riformatore che era uscito dal loro ordine, benché essi ne condannino la defezione e ne rigettino la dottrina." Non riesco a comprendere, dal testo, di quale convento degli Agostiniani parli la nobildonna, ma quello che dice significa probabilmente che questo ordine ha sempre concesso la possibilità di sepolture per i luterani... E del resto vorrei sommessamente far notare che, se l'area fosse stata adibita a cimitero solo dopo l'acquisto da parte degli Inglesi, non sarebbe stata indicata come "cimitero dei protestanti", dato che gli Inglesi sono di professione anglicana.
@sancarloborromeoalcdntvАй бұрын
Buonasera. innanzitutto la ringrazio del commento. Quanto ha scritto apre sicuramente delle nuove prospettive. Laddove, come in questo caso, i documenti ufficiali sono lacunosi, le scritture private, così come i diari di viaggio, diventano documenti preziosissimi. Per quanto riguarda ciò che racconta il video, la notizia che il giardino del convento di S. Maria della Fede fu acquistato nel 1824 dal governo inglese per farvi un cimitero, l'ho attinta dal testo di Francesco Ceva Grimaldi "Memorie Storiche della città di Napoli" del 1857. Si tratta di una fonte documentale. Ma se Elisa von der Recke scrive che gli agostiniani (e S: Maria della Fede era un convento agostiniano) davano sepoltura ai luterani, si potrebbe pensare che la pratica di seppellire nel giardino del convento suddetto era già in uso da prima del 1824. E forse proprio per questo fu scelto questo luogo per costituirvi un cimitero acattolico. Mi resta però un dubbio. La viaggiatrice scrive nel 1805, ma gli agostiniani avevano lasciato S. Maria della Fede già nel 1751 e al posto del convento sorse prima un conservatorio per ragazze pericolanti e poi un sifilicomio. Questo lasso di tempo di 54 anni lascia comunque aperte delle domande. Però il suo contributo rimane prezioso e di questo la ringrazio. Se lo avessi saputo prima lo avrei inserito nel video.
@GiovanniFilangieriАй бұрын
In realtà Vittorio Emanuele non è mai stato re di Napoli ma il primo re d'italia
@sancarloborromeoalcdntvАй бұрын
Al min. 13,54 è in qualche modo sottinteso. Il 27 gennaio 1861 il Regno delle Due Sicilie fu annesso al Regno di Sardegna e solo il 17 marzo successivo venne proclamato il Regno d'Italia. Dunque per circa cinquanta giorni fummo Regno di Sardegna. Ma la presenza della statua di Vittorio Emanuele II accanto agli altri re di Napoli serviva per legittimare visivamente l'ideale risorgimentale secondo il quale tutta la storia passata trovava il suo compimento nell'unità d'Italia. Nulla dunque da eccepire sul fatto che Vittorio Emanuele II non fu mai re del Regno delle Due Sicilie.
@TonioA64Ай бұрын
Don Diego complimenti per l'ennesimo prezioso documento. Grazie 😘
@pasqualeoliviero2260Ай бұрын
Complimenti allo staff, da pelle d oca per tanta Bellezza.
@domenicoturano41732 ай бұрын
Complimenti!
@AntonellaViolanti2 ай бұрын
Una vera e propria visita guidata, condotta con grande competenza.
@DonCavagna2 ай бұрын
Grazie
@salvatoremigomos90362 ай бұрын
Grazie per il video. Distrutto un regno degno del popolo. Per interessi, altrui.
@antonioriccio2672 ай бұрын
Carlo nostro !!
@Elena-qu1kr2 ай бұрын
Video molto ben fatto in tutte le sue parti, descrizioni accurate, complimenti... Attendo il seguito, ho scoperto molte cose della storia del mio quartiere che non conoscevo, mentre molte altre fanno parte dei miei ricordi, anche se in altri anni. 😊
@sancarloborromeoalcdntv2 ай бұрын
Passo questa richiesta all'autore dei tre video per sollecitarlo a scrivere i testi il quarto sugli impianti sportivi di Fuorigrotta. Grazie per i complimenti.
@federicotarallo95483 ай бұрын
Finalmente penso di aver capito. Grazie
@federicotarallo95483 ай бұрын
Altra pagina della Ns storia. Interessantissima
@federicotarallo95483 ай бұрын
Interessantissimo! C'è bisogno di conoscere meglio la NS citta'.
@totoresgo3 ай бұрын
Grazie per questo studio così bello e accurato da buon NAPOLETANO grazie di ❤
@raffaelacalifri46983 ай бұрын
P O
@gennicardone69633 ай бұрын
Mi ricordo che da bambino mi affacciavo al balcone di casa e vedevo una giungla ci intrufolavamo dentro all'avventura a scoprire cosa nascondeva pero non ho saputa mai la vera storia fino adesso bel documentario grazie
@giovanniscaccianoce51923 ай бұрын
Complimenti davvero per l'eccellente documentazione... Grazie
@rd2s6863 ай бұрын
mamma napoli ed il qui presente fiero, orgoglioso e mai domo difensore ringriaziano gli autori
@annamariadamato55793 ай бұрын
Interessantissimo. Mi prendo una planimetria di Napoli e me le cerco una per una. Grazie!
@maraletini72413 ай бұрын
Documentario carino... Resta di fatto che il napoletano di oggi,è solo....A SCHIFEZZ È NAPUL....perché si sente solo tanta ma tanta ma tanta volgarità... Anche nei così detti cantanti napoletani di oggi che per me sono solo MUNNEZZA
@annacortese45163 ай бұрын
Sempre 0rgogliosi di essere originali cioè napoletani. ❤❤❤❤
@marikaoriani54873 ай бұрын
Che nostalgia! Sono del 40 e ho conosciuto tutti questi mestieri essendo nata e cresciuta a n Napoli! Un grandissimo grazie!
@tonytagliaferri12544 ай бұрын
La verita'e'stata desecretata dagli archivi.Libro:"L'altra storia d'Italia",vol.1 e 2,di Lamberto Rimondini,video:"27 L'altra storia d'Italia vol 1 Lamberto Rimondini,video:"Regno delle due Sicilie Ass.Sentimento Meridiano Dott.A.Romano da Stato Avanzato a colonia",con le PROVE archiviali document.INCONFUTABILI.
@giusipassantino5434 ай бұрын
Scusa se ti correggo, ma le more nascono dalle spine, quelli che hai fatto vedere, sono gelsi e non more. Da noi in provincia di Salerno si chiamano i cievuzi quelli rossi, e cevuze quelli bianchi.
@sancarloborromeoalcdntv3 ай бұрын
Il confronto, quando (come in questo caso) è educato e motivato, è sempre costruttivo e spinge ad approfondire la ricerca e per questo ti ringrazio. E adesso vengo a darti la mia un po' articolata risposta. Premetto che la mora/ceveza è stato forse il frutto sul quale ho dovuto fare molte ricerche (anche botaniche, di cui non mi intendo affatto), perchè anch'io come te pensavo che il gelso fosse tutt'altro frutto rispetto alla mora. Immagina che il lavoro di ricerca è stato così complicato che stavo per escludere questo frutto dall'esposizione. Poi, con pazienza, credo di aver trovato la spiegazione. La mora di rovo nasce da una pianta, il rovo (robus). Ma "mora" è anche il nome che si dà al frutto di un'altra pianta, il gelso (morus celsa). Questo frutto viene anche detto "mora di gelso" o più semplicemente "gelso" per distinguerlo dalla mora di rovo. Insomma, per intenderci, "mora" indica frutti di vari generi e specie. Poi per distinguerli sono stati chiamati in maniera differenziata. Le parlate locali, come tu dicevi a proposito della provincia di Salerno, hanno aggiunto ulteriori differenze. Quel che dico certamente non è oro colato, ma è sicuramente frutto di ricerca. Potrei anche aver sbagliato, ma se ciò è avvenuto non è per pressappochismo. In ogni caso è questa la ragione per cui nel video "mora" l'ho tradotto con "ceveza". Ti ringrazio ancora per il tuo contributo.
@giusipassantino5433 ай бұрын
@@sancarloborromeoalcdntv ah grazie mille a te per avermi spiegato bene, io non sapevo. Grazie e ti auguro una buona giornata.
@rosariasacco45013 ай бұрын
Vero, sono siciliana, anche qui è così
@giuseppeimparato73144 ай бұрын
peccato le abbiano abbattute quasi tutte..
@alfredoprocaccio88074 ай бұрын
Grandi
@luisagrimaldi89254 ай бұрын
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
@marilenagalletta22124 ай бұрын
Tutte queste cose le ho viste nella mia vita e...le ricordo, essendo nata nel 1939
@Gennaro-es1em4 ай бұрын
Notevole impegno .signora bravissima solo cosi si può declamare . Bravi-..😊
@sancarloborromeoalcdntv4 ай бұрын
È in preparazione per l'anno prossimo un nuovo documentario sulla storia di Poggioreale. Stavolta con voce narrante.
@valdi46374 ай бұрын
Grandioso interessante reportage davvero ben fatto anche nei particolari. Tutti ci siamo sempre soffermati sulla cappella di San Tommaso, ma nessuno sapeva niente di tutta questa travagliata storia.
@valdi46374 ай бұрын
Interessante, sarebbe stato bello avere un bell'arco di trionfo anche a Napoli.
@70midatanto4 ай бұрын
Bell'idea, ricorda la struttura del documentario "alla scoperta degli animali" degli anni '70 in cui il papà spiegava la natura al figlio. C'è solo da chiedersi se oggi esistono veramente figli che riescono ad ascoltarti superati i sette minuti che hai cominciato a spiegare loro qualcosa (a dire la verità, conosco tanti adulti che non riuscirebbero a farlo).
@isabellacasartelli18344 ай бұрын
Penso che la parola italiana per scarola,nn sia invidia ma indivia
@sancarloborromeoalcdntv4 ай бұрын
Esattamente. È stato un errore di lettura. premettendo che alcune cose le ho dovute studiare prima di fare il video, ho scambiato le sillabe: da indivia a invidia. Purtroppo posso solo prenderne atto ma non posso correggere l'errore.😔
@isabellacasartelli18344 ай бұрын
@@sancarloborromeoalcdntv un errore può capitare a tutti, comunque,anche da noi in lombardia,a volte viene chiamata scarola,perciò, no problem
@alfredoventola78834 ай бұрын
I miei più sentiti complimenti per l’opera profusa. Tutti discutono e scimmiottano il ritorno del dialetto e voci della strada affermano anche di prossimo insegnamento didattico, il problema è dettato dalla galattica ignoranza che il popolo italiano ha sempre dimostrato. I pescivendoli non conoscono gli etimi ittici, i macellai le parti di carne, i fruttivendoli per quanto riguarda i prodotti dell’orto senza contare la scomparsa del vocabolario a tante attività artigianali, ma il peggio è perpetrare la negazione del proprio dialetto come una vergogna e l’estinzione dovuta sopratutto con la scomparsa di quella generazione che ci ha insegnato ogni cosa e che in qualità di eredi abbiamo provveduto a dimenticare unitamente ad usi e costumi realizzando il mondo di oggi.
@vincenzo.derobertis4 ай бұрын
Bel vidio. Ben fatto. Grazie.
@olgaraccagni55164 ай бұрын
Molto bello il napoletano siate orgogliosi della vostra bella lingua.
@joesciaccafromItaly4 ай бұрын
Molto bello💙💯💯💯💯💯💯
@sancarloborromeoalcdntv4 ай бұрын
Qui il video completo kzbin.info/www/bejne/eoOndH-fqamFg68
@federicovastarella69714 ай бұрын
È invece necessario salvaguardare la nostra fantastica lingua IL NAPOLETANO
@terrycapas93774 ай бұрын
Molto bello e interessante,anche i dialoghi 😂👏👏
@inpainpa4 ай бұрын
Ottimo lavoro, colma una carenza di conoscenze storiche importanti per Napoli. Inoltre c'è la conferma, che la città continua, o ha ontonuato nei secoli, a vivere sempre su se stessa., cosa che in altre città storiche non è avvenuto.
@gennaromarano58954 ай бұрын
la storia è fatta di ricordi.....in questo video c' è la sintesi della napolenalita descritta da persone che con questo lavoro trasmettono emozioni e sentimenti nostalgici....negli anni sessanta andavo a scuola al corso malta e ogni mattina transitavo per quelle zone ... rivedendole oggi mi sono commosso,,, GRAZIE DI CUORE DA UN NAPOLETANO VERACE