Quando ero più giovane, non mi piacevano le cose ordinarie.
Riordinare un cassetto, innaffiare una pianta era avvilente per me, votata com’ero ad una produttività e a un perfezionismo estremo.
Col passare degli anni ho apprezzato sempre più la lentezza della vita e ho capito che la mia felicità stava nel ritagliare tempo prezioso per me stessa e per i miei cari.
È così che ho ritrovato la bellezza nei piccoli gesti e nella semplicità delle mie azioni quotidiane.
Ed oggi, un oggi molto più fragile di quanto voglia apparire, trovo che non c’è nulla di più anticonformista e sovversivo che sentirsi finalmente bene e contrastare il malessere generale con un delicato elogio della lentezza, della gentilezza, del garbo e infine della bellezza .
E senza mistificazioni…di quella è pieno il mondo.
Benvenuti a casa mia, io mi chiamo Anna.
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