Le private, seppur sia brutto dirlo, mantengono sempre una corsia preferenziale parlando di network e inserimento. Tuttavia, il “nome” dell’università conta anche fra le pubbliche. Solitamente ad aver voce in capitolo sono i ranking CENSIS o una selezione fatta dalle corporate stesse.

L’università è praticamente gratis in italia. Svegliati.

@@handle112 Ti ringrazio per il commento, ma ti ringrazio ancora di più di non averlo capito pur essendo molto semplice e dell'ostilità che hai destinato a uno sconosciuto su internet presentato da un algoritmo. Vuol dire molto su chi sei Ciò a cui mi riferisco, non è l'università (che per un lavoratore non è semplice) ma la capacità di essere capace di fare alcuni master o internals non retteivuiti in località non proprio economico che ti svoltano la carriera. Giustamente lo fa presente anche lui nel video, che bisogna ringraziare i genitori che hanno fatto sacrifici per permetterti di fare determinate scelte :)

Grazie Serena!

Dispiace anche a me, purtroppo fare la candidatura mentre mi trovavo in Francia mi ha costretto a interfacciarmi con la sede di Parigi, piuttosto che con quella di Torino. In territorio parigino gestiscono una quantità di application molto più alta rendendo l’ambiente più competitivo, a quanto pare doveva andare così :(

@@GabrieleCecchin Ora ha senso. Quand'ero in erasmus (fall semester) in Francia dissuasi una mia cara amica dall'applicare al primo turno proprio per quella ragione. In bocca al lupo per tutto!

intrattenimento≠informazione, non faccio intrattenimento

@@GabrieleCecchin

Conosci Giorgio Armani? Lui ogni qualvolta parla del noto brand di jeans Levi’s lo pronuncia come lo si legge all’italiana. Sapevi che il marchio ha affermato che la pronuncia corretta è “Levais”? Conclusione, Giorgio di moda ne sa poco!

@@GabrieleCecchinfiga che sillogismo ahahaha

Ti attacchi al niente. Il contenuto del video è buono e vero fra l'altro, la qualità delle università pubbliche in termini di insegnamento per economia è identica a quelle private. Bologna ha un'offerta formativa che la Bocconi si sogna e la qualità dei professori è sullo stesso livello, tanto per dirne una. Discorso simile per Tor Vergata.

ecco il babbo coi soldi del padre

@@GabrieleCecchin HAHAHAHAHAH

Assolutamente approvata! Stando all’ultimo ranking Censins 23/24, se non sbaglio l’università pubblica di Milano ha raggiunto il secondo posto in tutta Italia. Oltretutto nonostante sia dietro a Bologna, sono convinto che le opportunità della città lombarda stessa abbiano un valore inestimabile. Se potessi tornare indietro, probabilmente inizierei da lì👊🏻

@@GabrieleCecchin ottimo! Grazie mille 👍

Secondo me si applica un po' a tutte le top e poi si va in quella migliore che ti prende

​@@gjonnyy2746 il problema è che solo applicare costa tra i 100 e i 200 l'una (non rimborsabili). Quindi se vuoi applicare a 10 tra queste devi essere disposto a "buttare" 1.500€

@gjonnyy2746 Se vuoi applicare a tutte le top BS europee sia tier1(Hec, St.Gallen, Escp, ecc.) che "mid" (Nova, UCD, SSE, ecc.) ti partono 2k almeno. Comunque sì, meglio entrare da qualche parte, anche scendendo 2k che non entrare affatto. Tu a quali uni farai application? Per quale master?

Con il gmat non ho fatto una prestazione strabiliante, anzi, non sono riuscito a superare il 600. Quello che mi ha salvato e valorizzato sono stati i risultati accademici e soprattutto le attività curricolari. Le mie application sono state in IÉSEG, ESCP, EmLyon e Trinity College. Ti invito a vedere il video in cui comunico di essere stato ammesso ad EmLyon per i dettagli!

@@GabrieleCecchin che tu sappia conta di più il curriculum quindi esperienze lavorative ed extra oppure i risultati della triennale?

Purtroppo non trovo molti video a riguardo

Se vuoi lavorare in alta finanza - front Office e sei italiano devi andare necessariamente alla Bocconi oppure target UK (ma in UK sempre meno, per via dei visti sempre più scarsi) forse forse ESCP (che costa di più) Il resto non va bene e non avrai un network quando dovrai cercare lavoro Nel post-brexit il 90% resterà a Milano per lavorare, quindi Bocconi è la vera via In Italia non torni a dire il vero se fai qualsiasi business school estera perché le top aziende ti cestinano subito se non leggono Bocconi (è un robot/ATS che fa queste cose nella fase di screening) salvo rarissime eccezioni: ad esempio a Rotschild Milano sono tutti bocconiani e c’è soltanto uno di LSE che se l’è dovuta conquistare con i denti la internship Quindi tornare in Italia con tutte queste Business school estere, anche “target” risulterà comunque in una forte penalità rispetto a chi è rimasto in Italia alla Bocconi a farsi il network adatto e una solida base a Milano

Mi piace molto poi il tuo commento consapevole Ma Ti dico altra cosa che ho comunque notato: anche tra bocconiani si sta sempre mettendo più in discussione l’idea di fare carriera nei classici IB e consulting visto che sei costretto a rimanere a Milano e si stanno valutando quindi piazze alternative a Londra come il Lussemburgo, in lavori backoffice che seppur siano meno interessanti spesso pagano meglio di tanti lavori in italia (soprattutto top consulenza tipo MBB, dove vai palesemente in rosso nei primi 4-5 anni a Milano, quindi molti first-gen non si possono permettere certi percorsi di carriera in Italia e provano all’estero anche in backoffice perché devono cercare le poche posizioni internazionali in inglese disponibili in Europa continentale dove non esistono paesi di lingua inglese). La Bocconi ha ad esempio istituto un career day per il Lussemburgo e il Belgio per questo motivo con visite in loco Altrimenti intelligente è buttare alle ortiche l’economia aziendale e diventare informatici per lavorare all’estero, visto che è più facile essere accettato come informatico che parla solo inglese in Europa continentale Non si può quindi più trovare tanto facilmente il lavoro dei propri sogni, con im mercato ddel lavoro internazionale di Londra fuori dai giochi, ma conviene considerare l’idea di riorientersi verso IT e programmazione se si vuole lasciare l’Italia

le informazioni non hanno mai ucciso nessuno, nemmeno il punto di vista delle persone che ti circondano. Sta a te coglierne il meglio e trarne le tue conclusioni. Buona vita champ

​@@GabrieleCecchin ma che risposta è ahahah

ciao Pietro, la mia media al momento della candidatura per il terzo anno era intorno al 25/30. I bandi double degree possono variare di anno in anno. Ti consiglio vivamente di tastare il terreno e capire quali delle differenti mete abbiano più competitività in quanto è possibile fare application in solamente una. Se non sei iper competitivo attento a non puntare troppo in alto. Un saluto

@@GabrieleCecchin grazie mille

Ciao! Grazie per aver portato in campo questo fattore di cui poche persone parlano e di cui si fatica molto a raccogliere informazioni: il salario entry level. Spero che il tuo contributo possa aiutare tanti ragazzi a indirizzare i loro sforzi rendendoli consapevoli delle sfide e del mercato che li aspetta dopo gli studi. Ho avuto modo di interagire con alcuni studenti francesi e tedeschi e il divario, stando alla loro testimonianza, non sembrava così marcato, specie in top aziende che operano in più Paesi. In qualsiasi caso un'opinione in più non può fare altro che arricchire il mio punto di vista e quello di chi è iscritto al canale. Grazie! Una domanda, come studente italiano in Lussemburgo come ti sei trovato? Che lingua parlavi e, da tua esperienza, lo consideri attrattivo come Paese?

@@GabrieleCecchin parlavo inglese e con i colleghi italiani ovviamente italiano Il Lussemburgo è principalmente focalizzato sul settore finanziario, con lavori principalmente focalizzati sul private banking e wealth management, mentre per il resto sono lavori back/middle office La maggior parte delle aziende comunque opera in francese, ha una cultura del lavoro francese e salari bassi (appunto francesi) Va anche detto che il Lussemburgo ha ottenuto recentemente una fortissima impennata di domanda da parte di molti studenti ambiziosi anche per posizioni più back office vista la difficoltà di andare in UK, dove stava la maggior parte di tutte le posizioni internazionali in inglese a cui molti studenti ambivano. Quindi siccome il cerchio di opzioni di lavoro si restringe dopo la laurea, molti studenti stanno valutando come opzione sempre più attrattiva l’idea di trasferirsi in Lussemburgo, vista l’assenza di paesi di lingua inglese in Europa continentale e la necessità di trovare appunto posizioni in inglese dopo la laurea, soprattutto se si proviene da un paese europeo con un cattivo mercato del lavoro Ad esempio Bocconi ha istituito infatti delle vere e proprie “career fair”/networking events in Lussemburgo, probabilmente vista la domanda crescente dei bocconiani che ora possono sempre meno andare in UK e devono ripiegare sulle poche alternative disponibili. Con Brexit infatti diverse posizioni sono migrate principalmente a Francoforte e Parigi, dove assumeranno principalmente studenti tedeschi e francesi Alcune posizioni sono anche migrate a Milano, naturalmente con salari italiani Da ciò che so, i salari francesi sono comunque molto più bassi di quelli tedeschi, oltre al fatto che i francesi, per via del loro sistema, devono spendere decine di migliaia di Euro in grandes Écoles (HEC, ESSEC, ESCP) per avere un barlume di futuro (sinceramente le loro università non valgono niente, se non sono le tre parisiennes) Non so poi come si sta a Parigi, ma tutti i francesi che ho incontrato in Lussemburgo dicono che in Lussemburgo si guadagna tanto quando devo dire, che in aziende francesi non è vero e c’è questa differenza salariale palese tra tedeschi e francesi anche nelle stessa azienda e nella stessa posizione

Non sono d accordo sinceramente, i Lussemburgo 1800 è lo stipendio generale per ogni intern la nazionalità non c entra nulla

@@lucaa0319 te lo dico apertamente: BDO era organizzata così, 1100 per le posizioni intern in francese e 1800 per le posizioni intern in tedesco Poi altre aziende magari funzionano in modo diverso 1800 non sono standard, ogni azienda offre paghe e benefit diversi: le BB offrono in genere già 2000 + buoni pasto. Le big 4 so che pagano sui 1600, ma forse hanno aumentato recentemente per l’inflazione. Swiss Life paga 1400€\mese Le banche francesi tendono a pagare sempre di meno, a me hanno anche offerto un contratto a ING in francese con cui ho fatto il colloquio e il salario era 1100€ (2023). Appena me l’hanno detto ho subito capito: con le aziende francesi in Lussemburgo non ci voglio più lavorare E ve lo consiglio caldamente: evitate le aziende dove si parla francese perché pagano poco e ti trattano male. È molto allettante parlare francese in Lussemburgo dato che si sente fortemente l’occupazione francese e la loro influenza e il loro potere sul mercato del lavoro, dato che i francesi vogliono controllare il territorio e il mercato delle posizioni lavorative imponendo la loro lingua e cultura, e purtroppo molti stranieri si fanno infinocchiare mettendosi a parlare francese e a farsi pagare salari miseri con cui non riesci a risparmiare nulla nonostante tu viva in uno dei paesi più ricchi al mondo il che è un paradosso Privilegiate quindi solo aziende internazionali o tedesche con salari più alti di quelli della massa francese, è semplice domanda e offerta

@@lucaa0319 è di 1100 presso ING (dove sono tutti francesi) e BDO per la sezione francese di intern, mentre gli intern tedeschi prendono 1800 Lo so perché ho fatto interview e ricevuto offerte da queste aziende Swiss Life invece paga 1400 Le BB pagano invece 2000€+benefits Non esiste un salario istituzionalizzato di 1800 in Lussemburgo, quindi quello che dici è poco affidabile

Grazie, complimenti anche a te! Speriamo di vederci lì allora

Rispetto assolutamente il tuo punto di vista e ti ringrazio per aver posto in essere una domanda strutturata senza pregiudizi. Cosa mi ha motivato a non optare a CBS o SSE? La loro posizione geografica. Riconosco il forte nome di queste due scuole, indubbiamente di fama internazionale, ma purtroppo personalmente non riuscirei a resistere per più di qualche mese nei paesi nordici. Giusto guardare il lato economico, ma credo che con obiettivi di lungo termine sia giusto anche osservare la qualità della vita basata sulle nostre esigenze. Ho avuto modo di passare un anno qui in Auvergne e ti assicuro che, seppur in Italia non si parli di Emlyon come una scuola target (anche se devo ancora capire cosa definisce oggettivamente una scuola “target”), è vista come un’istituzione intoccabile. Tutti le riconosco alto prestigio e grandi nomi hanno come background questa scuola. Le fees sono alte, innegabile, ma credo che con borsa di studio e giuste accortezze il gioco valga assolutamente la candela. Mie considerazioni, se ti fa piacere potrei farci un video a parte. Un saluto

Dipende cosa definisci per target, rispetto il tuo punto di vista, ho preso la scolarship.

@@GabrieleCecchin Quanta % della retta copre la borsa?

Ciao, il mio punteggio al GMAT è stato tutt’altro che competitivo avendolo preparato in poco tempo e con un livello di inglese non adeguato (non sono riuscito a superare il 600). Per quanto riguarda il test di inglese ti consiglio fortemente IELTS, è quello più riconosciuto da tutti le università e le business school a livello Europeo. Se ti vuoi laureare in Francia imparare il francese diventa d’obbligo, indipendentemente dalla scuola che tu scelga di fare, trovare una internship altrimenti diventa abbastanza difficile. ESCP in primis non ti lascia ottenere la laurea se non hai il B2 almeno in un’altra lingua, suggerendo il francese. Sono trasparente nel dirti che quello che mi ha spinto a scegliere Emlyon è stata la mia situazione oggettiva che non mi ha permesso di ambire all’Olimpo HEC. Essec non mi piaceva troppo perché a mio parere troppo esposta alla competitività e ai big player concentrati a Parigi. Emlyon ha inoltre una vicinanza strategica con la Svizzera francese e italiana che sembra poter aprire diverse strade in quei territori. Credo che con lo status che possa fornirti una business school tra le migliori in Europa, anche nel peggiore dei casi finendo a lavorare in Italia, si hanno comunque dei vantaggi nell’accedere alle diverse posizioni lavorative. In queste esperienze contano molto anche gli exchange: frequentando una scuola Londinese per i mesi di scambio ti potrebbe aiutare a fare carriera anche in UK, senza avere direttamente un’università che piazza in Gran Bretagna nel curriculum.

spotted👀 proprio così

Grazie per il feedback, apprezzo veramente tanto le tue parole. Un ringraziamento anche per le preziose informazioni che hai lasciato sotto a questo video, spero possano essere utili a più persone possibili

Per quanto riguarda l’università di Padova, è presente una selezione basata sul TOLC-E che permette l’accesso a circa 540 studenti l’anno. La selezione c’è, ma non è considerabile un ostacolo troppo insidioso. La difficoltà è relativa, nessuna facoltà universitaria è “facile”, di certo il percorso di economia non è da considerare scontato e richiede tempo e dedizione

@@GabrieleCecchin va bene, grazie mille

Certo, mi alleno con il calisthenics da circa 3 anni. La palestra che frequento si chiama Spartum e si trova a Fiumicello di Campodarsego💪🏻