Merci!!

C'est magnifique

Le taux de léthalité (c’est-à-dire le nombre de morts par rapport au total des contaminés) que j’ai avancé est tiré d’une étude italienne dont vous trouverez ici les conclusions : www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_marzo_27/studio-ispi-ecco-qual-vera-letalita-covid-19-italia-b95d19cc-7029-11ea-82c1-be2d421e9f6b.shtml Je l’ai trouvée d’autant plus fiable qu’en Corée du Sud, où pratiquement tout le monde a été soumis au test, le taux de léthalité est de 0,89%. Cela dit, il est clair que la situation est en évolution et que des études plus précises nous donneront peut-être des résultats légèrement différents. Le problème moral que vous posez est fort intéressant. Je tâcherai d’y répondre dans une des prochaines conférences.

Non sono un prelato, ma un semplice sacerdote. Temo, signor Cesari, che il suo ragionamento si fondi su due presupposti erronei (o per lo meno, che sono tutti da dimostrare). Il primo è che la rivelazione divina e la fede si oppongano alla filosofia e alla ragione. Tale è la posizione protestante, non certo quella cattolica. Il secondo che è che in una spiegazione teologica non si dia ricorso ad argomenti filosofici. La teologia consiste invece nell'applicatione del discorso razionale a ciò che Dio ha rivelato: date certe verità di fede posso, attraverso la ragione, comprendere la connessione che esiste fra esse. Quello che cambia rispetto alla filosofia è il punto di partenza: l'evidenza razionale nel caso della scienza naturale, l'assenso sulla base della testimonianza altrui (di Dio) nel caso della scienza sacra. Il ciclo di conferenze che sto preparando non è né un corso di pura filosofia (nel quale si astrae dal fatto della rivelazione divina), né un corso di semplice catechismo (nel quale si enunciano le verità di fede senza interrogarsi sul loro fondamento). È precisamente un corso di teologia. Quindi è normale che come principi del ragionamento si utilizzino le fonti della rivelazione, ma questo non esclude affatto l'uso pieno della ragione, sia nella conduzione del ragionamento propriamente detto, sia nella soluzione delle obiezioni. Naturalmente si può spostare la discussione sulla fondatezza di tali fonti: qui però si esce dal campo dalla teologia speculativa per entrare in quello della teologia fondamentale. Come la filosofia ha una branca, la metafisica fondamentale o critica, che serve per difendere i suoi principi primi, così è per la teologia. La giustificazione delle fonti della teologia non è oggetto del presente ciclo di conferenze, ma questo non significa che non la si possa fare. Se le interessa, la invito a contattarmi in privato: [email protected]