Si potrebbe avere il pdf della scala finlandese? anche in lingua originale. :)

Grazie a te per il commento. Insieme possiamo aiutarci a rimanere focalizzati in un mondo di distrazioni

Grazie per il feedback, ci lavoriamo nella prossima stagione educativa. Un abbraccio e buona estate!

Buongiorno Francesca, scusa il ritardo nella risposta! Penso proprio che quel campanello acceso, sia il campanello giusto! Sicuramente il gesto aiuta la comprensione della parola/dell'espressione. Il gesto, la mimica facciale e corporea, le mani che diventano depositarie di sapere, diventano infatti significato e significante: il bambino HA dentro di sé la conoscenza del gesto e il gesto si fà parola, in modo naturale. Il significato e il significante coincidono e correlano nella lingua dei segni. Quindi, avanti tutta! Nel tuo caso sarà la LIS (Lingua Italiana dei Segni) ad aiutarti, mentre per l'inglese è bene seguire la Lingua dei Segni Inglese (americana, britannica, ..). Spero di esserti stata di aiuto! 🙂

Siamo felicissimi che i suoi figli stiano avendo una bella esperienza e ben studiata. Purtroppo spesso invece questo non accade. Siamo consapevoli che le indicazioni di tutte le federazioni siano corrette, e lo abbiamo riportato nell'approfondimento, però tanti ragazzi invece eseguono allenamenti monotoni e non al fine di sviluppare competenze motoria ma fin da piccoli puntando alla performance e alla resistenza alla fatica. Questo è sbagliato e ci pareva giusto ribadirlo a modo nostro. Grazie per la condivisione della bella esperienza che stanno avendo i suoi figli.

Ciao Claudia, se davvero interessa possiamo pensare ad un approfondimento sul come aiutare i ragazzi ad imparare a fare le mappe anche se la varietà di approcci é ampia e dipende dal livello di partenza dello studente e dalle sue eventuali difficoltà. Mi faresti un esempio specifico per poter partire da quello nell'analizzare come lavorare con le mappe in quel caso? L'idea centrale che mi premeva far passare é che, anche se semplici ed incomplete, le mappe devono farle gli studenti. É questa la vera utilità delle mappe. Troppo spesso vengono preparate per loro e questo é davvero uno spreco.

Grazie Claudia e grazie Rodolfo, invitiamo tutti a scrivere nei commenti degli esempi di casi su cui vorrebbero avere suggerimenti per aiutare i ragazzi a creare delle mappe effiaci. Così costruiamo un approfondimento in merito.

@@RudyCavaliere Certo! Ne preparo un pò! Grazie 1000

Ne farò tesoro anche come insegnante Grazie

Ciao Jessica, ci spiace che ti dutto il video ti sia passato l'uso prevalente del termine bambini. Forse avremmo dovuto alternare bambini e bambine... Ok me lo segno come nota di ulteriore delicatezza e ne farò tesoro. Spero però che il contenuto del video sia andato oltre questo dettaglio. Buona giornata, Rodolfo

Ciao Stefania, potresti specificare meglio in base a cosa arrivi a definire la scuola finlandese come "scuola discriminante"? Tutte le rilevazioni mostrano come siano il sistema che meglio aiuta tutti a raggiungere buoni risultati e soprattutto ad essere un individui attivi e partecipi.

Quando si prende come esempio la lezione di matematica effettuata nella scuola finlandese in cui veniva diversificato il numero di esercizi possibili( in poche parole i più capaci sarebbero andati avanti portandone a termine altri) , Maurizio Parodi non approva perché discriminante.

@@Silviaberlusca1 per consentire a tutti di seguire il momento esatto in cui si trova la dichiarazione di Parodi è qui kzbin.info/www/bejne/eJ-apo2OorVgd7M Lui non definisce la scuola finlandese "discriminante" ma dice che il sistema che io riporto, che è solo una piccolissima parte del sistema finlandese, è antidemocratico. Noi siamo stati in finlandia e abbiamo continui contatti con loro e crediamo che premiare anche il desiderio personale di un bimbo di andare avanti se ha finito sia più che giusto e non antidemocratico. Sarebbe come pensare che una democrazia preveda che tutti votino uguale. In realtà quei bimbi che finiscono prima hanno la possibiltià di andare avanti, potrebbero andare più piano o distrarsi. E poi non è tutto basato sull'attività che io descrivo. La base è che tutti accettano che ognuno di noi ha velocità diverse di apprendimento, in contesti diversi e in momenti diversi, e quindi avere degli spazi di auto gestione nella rapidità con cui si va avanti aiuta ad avere un percorso individualizzato sulle caratteristiche di ognuno. Questo non significa che se un bimbo è sempre indietro non si attivino degli aiuti e non ci siano altri momenti. Tutti i sistemi possono essere migliorato ma per ora il sistema finlandese, dal nostro punto di vista, è quello che mette insieme la maggior parte di buone pratiche validate scientificamente e lo fa su larga scala.

Grazie a te, continuiamo a crescere grazie a persone come te che hanno il desiderio di mettersi in gioco. L'unione fa la forza.