Complimenti per la condivisione di queste perle. Per il discorso delle stampe di Ghirri che hanno quell'effetto quasi pittorico/pastello, avete per caso idea di come facesse ad ottenerlo? Era il tipo di carta che utilizzava o cos'altro?
@AROUNDPHOTOGRAPHY8 күн бұрын
Grazie per i complimenti Michele. Ghirri stampava le fotografie da Arrigo Ghi a cui aveva dato indicazioni per ottenere quel tipo di cromia "slavata". Certo esistono carte più "morbide" che aiutano a ottenere quest'effetto più genericamente ottenibile con una leggera sovraesposizione in fase di ripresa, anche se c'è da aggiungere che in quegli anni la disponibilità di carte non era quella di oggi. Inoltre, se non ricordo male, Ghirri spruzzava a volte delle sostanze sulle stampe per opacizzarle, cosa che poi negli anni potrebbe aver influito sulla qualità e archiviabilità di alcune stampe vintage. Ma ora giro la domanda a Piero Delucca che conosceva e frequentava sia Ghirri che Ghi in quegli anni. Appena mi risponde ti aggiorno.
@AROUNDPHOTOGRAPHY7 күн бұрын
Ecco la risposta di Piero Delucca: In sintesi Luigi Ghirri, dopo aver usato in un primissimo periodo la Canon 24x36, negli anni ‘80 ha lavorato soprattutto con il medio formato (quasi sempre Pentax 6x7 e 6x4.5) e con pellicole Kodak Vps (diurni) e Vpl (notturni). Vps era una pellicola professionale spesso non conservata alla temperatura consigliata dalla Kodak (per scelta dei distributori), povera di colore di suo e in particolare se mal conservata. Le stampe di Ghi avvenivano con macchina Colormix della Polielettronica che impediva quasi del tutto interventi particolari. Quindi tutto molto standard. All'epoca non esisteva ovviamente la possibilità di intervenire come oggi con computer e programmi di editing d'immagine... L'unica possibilità per ottenere quei colori chiari pastello era sovraesporre e chiedere poi allo stampatore di stampare chiaro a un livello che Ghirri stesso concordava con Ghi. Ghi stampava con carta 3M prodotta da Ferrania. Negli ultimi tempi con 3M fuori produzione usava quel che c'era sul mercato. Inoltre era solito far "mattare" le stampe con spray mattante spruzzato con sistema professionale con compressore. Tutto ciò contribuiva a ottenere toni pastello. Per quanto riguarda infine la degenerazione cromatica di alcune stampe vintage penso che il fenomeno sia più imputabile ai liquidi di sviluppo, sbianca ecc., che so che Ghi faceva fatica a controllare, ad esempio per la formazione di funghi nei bagni. Al museo di Rimini abbiamo anche stampe dell'epoca con mattante ben conservate, i casi di fotografie deteriorate dal tempo sono quindi a mio avviso dipendenti dalla procedura di sviluppo e arresto.
@AndreaTaiana-hn1tg27 күн бұрын
In realtà su Fox-Talbot io avevo letto una versione leggermente diversa, non ricordo esattamente dove, credo sul Newhall, dove si raccontava che Fox Talbot non usasse una camera oscura bensì una camera chiara, che pure era un marchingegno ottico con una lente prismatica. Nonostante questa ebbe grande disappunto nel constatare che, senza una capacità nel disegnare, il risultato era comunque deludente. Dal che il tentativo di trovare un modo per fissare l'immagine automaticamente. Sono di Como e mi fa piacere che la mia città sia così legata alla fotografia, se vi interessa anche Alfred Stieglitz si fermò a Como in giovane età e scattò diverse foto sul ns. lago
@g1acomo__c4 ай бұрын
❤❤❤
@fabiofondaccibbp85564 ай бұрын
Dopo aver letto la frase "i filosofi cosa strana non capiscono l'arte ed invece gli artisti capiscono la filosofia..." Google mi ha proposto di leggere un articolo del sito Artuu dove si parla di Wittgestein ed altri che non riescono a definire la parola arte. È semplice, UN MANUFATTO CHE COMUNICA SIGNIFICATI È ARTE I filosofi usano al massimo una penna, non sanno fare manufatti significativi. Anche la fotografia oggi è più visibile come manufatto dato che ci sono pseudofotografie fatte con l'intelligenza artificiale. E soprattutto la fotografia tradizionale è più un manufatto delle fotografie telefoniche usa e getta di cui siamo inflazionati. Molti torniamo o continuiamo con l' uso di pellicole e facciamo bene a differenza dell'infernale quinlan, e speriamo che dall'inferno sia almeno passato in purgatorio, per poi riuscire ad uscirne completamente, come Proserpina, vedi l'interpretazione del mito di Schopenauer, scritta ai tempi ai tempi in cui non esisteva fotoschopck.. .ma edita anche più avanti nell'edizione Einaudi e non Newton Compton, di "Il mondo come volontà e rappresentazione"
@fabiofondaccibbp85564 ай бұрын
Penso che i filosofi non abbiano trovato ai primi del '900 la definizione di arte proprio a causa della fotografia, un arte fatta anche con una macchina, quindi meno un manufatto di un disegno. Oggi dal confronto con le pseudofotografie delle AI è più evidente che la fotografia sia anch' essa un manufatto. E per far diventare la fotografia meno usa e getta e più umana molti continuano appunto ad usare le pellicole, oggi anche più belle. Anche i supporti sono migliorati, il triacetato è stato sostituito anche dal poliestere, più trasparente e veicolante di più informazioni. Il poliestere è più sottile robusto dell'acetato e quando la pellicola non avanza bisogna aprire la fotocara al buio, insistendo non si pezza la pellicola, come con il triacetato, ma si rompe la fotocamera. Oggi ci vuole anche più attenzione ma i risultati sono migliori.
@AROUNDPHOTOGRAPHY4 ай бұрын
"i filosofi non capiscono nulla di arte, mentre gli artisti capiscono assai di filosofia" forse perché il fare con coscienza e consapevolezza implica necessariamente anche l’amore per la conoscenza (una filosofia appunto); mentre alla sola sapienza, riflessa su sé stessa, consegue raramente un “saper fare”. Grazie per il contributo.
@fabiofondaccibbp85564 ай бұрын
Grazie anche a voi
@fabiofondaccibbp85563 ай бұрын
Spero che per "sapienza riflessa su se stessa" non vi riferiate al mio contributo, anche perché a tutt'oggi non sono riuscito a spedire lo scritto di cui parlavo. Oltre che sapienza riflessa su se stesse esistono condivisioni reali di pensiero e fatti. La fotografia rispetto alle altre arti richiede la condivisione dell'opera con il soggetto reale e non ipotetico. Spesso chi parla fa soggiacere dei significati. La nettezza dei discorsi si ha come rendendosi conto di appartenere ad una stessa "anima del mondo"comune a tutti gli esseri viventi, da James Hillman, e molto meno ai computer, che non so come potrebbero essere programmati in tal senso, probabilmente con l'algoritmo "cerca di non farci guadagnare niente in beni monetari ma solo in conoscenza". Mi viene però in mente un racconto di Voltaire "Il perfetto filosofo" che per apprendere veramente è finito in un sacco di guai, perché nelle difficoltà si ha la necessità forzata di trovare sensi e soluzioni. Vedi chi fa scoperte come i napoletani e gli artisti, come lo stesso Meucci e chi brevetta brevemente sfruttando lunghe ricerche altrui. L'algoritmo da dare al computer lo darei meglio, vedi di farci guadagnare solo quanto per vivere e non espanderci troppo, in modo da tenere lontano il rischio di non ragionare più bene ebbri di riconoscimenti e potere.
@fabiofondaccibbp85563 ай бұрын
Avevo fatto un errore "non si pezza la pellicola" invece di non si spezza, ma non ho ancora usato il poliestere in rullo, l'ho usato in pellicole piane o nella pericolosa espressione "lastre", ho dovuto fare molte prove per trovare un sistema per trovare un sistema per non fare scappare dalle guide della sviluppatrice le pellicole piane più sottili, di poliestere. Penso che tutti dovrebbero cimentarsi nella parte anche pratica dei lavori prima di esseri filosofi. Vedi anche la buffissima scena di Gillo Dorfles in mezzo a tanti fotografi in una conferenza, ma ha saputo essere buffo più che prepotente, ma un po' inconsapevole e si vede Mario Giacomelli che però avendogli versato il bicchiere d'acqua e poi essendo stato poco commentato, dopo il suo lungo discorso, da si è un po' offeso. Succede spesso, secondo un senso comune da variare, chi saprebbe fare lavori pratici non saprebbe usare troppo la testa ma al massimo il sentimento di aiutare. Anche i progettisti dovrebbero fare tutto il percorso da manovale ad operaio specializzato a progettista tecnico o più umanistà e storico. Anche Guido come me non si è laureato in architettura: architetto è una brutta parola, sembra capetto, ha troppo ha che fare con l'intenzione di dirigere anche se non si è compreso bene, la professione si dovrebbe chiamare "Storia e progettazione", senza la parola archia, anche se ha anche la radice di armonia, ma archia sigifica troppo potere. Un architetto dovrebbe essere secondo la parola quasi monarchico, di fatti nel periodo delle signorie ha sostituito, la definizione, maestro muratore. Agli infermieri poi dovrebbe essere permesso con qualche altro esame di diventare medici e non solo aiutanti. In questo modo si toglierebbero molti complessi di superiorità ed inferiorità sentendoci tutti più parte di un tutto. Leggiamo poi più i filosofi psicologi come Jung e Hillman.
4 ай бұрын
Incredibile, senza citazioni è quasi impossibile parlare di fotografia.
@LuigiGesi5 ай бұрын
chissà a quale sistema di esposizione faceva riferimento ... Sistema Zonale ? BtZS ? Videc?
@AROUNDPHOTOGRAPHY4 ай бұрын
Ho chiesto all'autore del video se ricordasse il sistema di esposizione utilizzato da Shore, purtroppo non lo ricorda.
@AROUNDPHOTOGRAPHY4 ай бұрын
Piero Delucca mi ha fornito qualche altra informazione tecnica, alcune curiosità che forse potrebbero interessare qualcuno: "Shore da quando ha utilizzato il grande formato 20x25 (passando prima per il 10x12, che lui dichiara deludente) credo abbia usato soprattutto il negativo colore (vps...). A Luzzara ha invece usato il bn (probabilmente Ektapan... usata anche da Guido Guidi o addirittura Tmax... materiale a mio avviso senza argento e deludente). Dalle misurazioni non mi sembra applicasse un zone system di qualche tipo. Riconosco poi il cavalletto Gitzo con cremagliera, molto pesante, e probabile Deardorf camera... lo chassis sembra infine un Fidelity."
@AROUNDPHOTOGRAPHY5 ай бұрын
Se vi interessano i nostri video, cliccate 'mi piace' e iscrivetevi al canale, è per noi un incoraggiamento per continuare a proporne di nuovi.
@borful5 ай бұрын
Sempre bello ritrovarsi. Mi è sembrato persino di essere lì con voi. Un abbraccio grande, soprattutto a Guido.
@merivalenti39615 ай бұрын
😍
@RobertoMaggiori7 ай бұрын
Recentemente se ne andato a 98 anni il regista e produttore Roger Corman, campione del "buona la prima". Pur non essendo noto al grande pubblico, i suoi B movies girati in economia hanno lanciato talenti diventati celeberrimi (Boris Karloff, Vincent Price, Jack Nicholson, Charles Bronson, Peter Fonda, Sylvester Stallone, Denis Hopper, Robert De Niro, Ron Howard, Peter Bogdanovich, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Joe Dante, James Cameron...) mescolando in anticipo sui tempi cultura alta e bassa. Al pari di Jack Arnold, e successivamente George Romero, ha realizzato pellicole cult con atmosfere inquietanti che sono indelebilmente sedimentate nell'immaginario collettivo. Pur avendo attraversato diversi generi (dai film sui gangster alla fantascienza, dal western al road movie) restano indimenticabili le sue produzioni 'raw' e le suggestioni horror che hanno influenzato e influenzano tutt'oggi rockers, cineasti e artisti 'Pop' di ogni latitudine, come dimostra anche questo recente cortometraggio di Jacopo Benassi. Roger Corman è stato un magnifico e pragmatico visionario, un autore ancora di culto per molti artisti indipendenti e anticonformisti.
@lucaperiotto21718 ай бұрын
Ho sempre ammirato molto il lavoro di ricerca di Stephen Shore, sia quello realizzato con la rollei 35, sia i seguenti lavori. Come è evidente nelle pagine di Uncommon Place, fino ad arrivare ai lavori realizzati con il banco ottico, per fare alta fotografia non conta più di tanto il sistema impiegato, quanto la mente, lo sguardo e le idee di chi le realizza
@AROUNDPHOTOGRAPHY8 ай бұрын
Esattamente: le idee, lo sguardo e la testa che ci sta dietro. Più che la macchina fotografica, il pensiero, la cultura e l'intelligenza visiva fanno una fotografia degna d'attenzione. Grazie per il commento Luca.
@lucaperiotto21718 ай бұрын
Sono un fotografo e un direttore della fotografia : nel 2018 tornando da Ulm in Germania, andammo a fare la seconda parte di un film industriale allo stabilimento Iveco di Suzzara. La sera cenammo da Mario, in Via Casa Bruciata, 16 a Luzzara : Mentre il resto delka troupe finiva di cenare, visto che il giorno dopo saremmo dovuti partire all'alba, non ho potuto fare a meno di uscire in strada per fotografare qualcosa, magari la manifestazione di uno spirito extrasensoriale che mi potesse restituire lo stesso senso liturgico che ho provato attraversando questo paese con la sua atmosfera onirica d'altri tempi. Naturalmente conoscevo il lavoro di Zavattini / Strand e l'aura che permane nelle strade come Scanno. Tirai fuori dalla giacca la Leica e scattai qualche immagine notturna a colori di ciò che incontrai nel corso della passaggiata. Di quelle poche immagini, circa una decina scatti a 1/15 di sec con un colpo di flash e altre a luce ambiente, non posso affermare di aver catturato lo spirito del luogo, semmai ci siamo visti - io e lo spettro - un semplice saluto da Luzzara, con affetto. LP
@AROUNDPHOTOGRAPHY8 ай бұрын
Se apprezzate i nostri video iscrivetevi al canale e mettete un like', è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne di nuovi.
@salvatoresantoro8 ай бұрын
👏
@patrickdowney27789 ай бұрын
Bellissimo video! Grazie davvero. Ho una copia di 'Luzzara 1993' e questo arricchirà notevolmente l'esperienza di guardare le foto. Poi vedere le auto di quell'epoca mi fa ricordare una citazione di Shore: “I remember thinking that it's important to put cars in photographs because they are like time seeds.”
@AROUNDPHOTOGRAPHY9 ай бұрын
Grazie a te per l'apprezzamento e la citazione di Shore che è assolutamente appropriata!
@giuseppeg.846111 ай бұрын
Documento straordinario. Ho una copia del libro e devo dire ritorno a cercarlo per gustarmelo molto più spesso dell'altro grande lavoro fotografico su Luzzara che tutti conosciamo. Cordiali saluti e grazie per la condivisione.
@AROUNDPHOTOGRAPHY11 ай бұрын
Grazie a te Giuseppe 🙂
@phovid1971 Жыл бұрын
Complimenti, rarità queste trattazioni sul web. Siamo rimasti agli anni '80 perché non c'è spazio, non c'è cultura e non c'è pubblico pronto a recepire questa fotografia, o meglio, non ce n'è abbastanza, in Italia oggi. Siamo un po' regrediti rispetto a 30 anni fa, ma non solo in questo.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Se apprezzate i nostri video iscrivetevi al canale e cliccate 'mi piace', è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne di nuovi.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Se apprezzate i nostri video iscrivetevi al canale e cliccate 'mi piace', è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne di nuovi.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Se apprezzate i nostri video iscrivetevi al canale e cliccate 'mi piace', è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne di nuovi.
@skorpio64 Жыл бұрын
Bellissime scene di vita e di grande fotografia primi anni '90
@sebastianotrovesi2650 Жыл бұрын
🙏❤
@RobertoMaggiori Жыл бұрын
Studio inedito di Anna Bedon e Italo Zannier su un pioniere veneziano i cui esperimenti sembrano aver anticipato quelli di Niépce! In qualsiasi altro Paese una scoperta del genere avrebbe suscitato clamore, da noi se ne è occupato solo Smargiassi con un'intera pagina sull'edizione nazionale di Repubblica, e poi silenzio. In compenso ne ha parlato anche la Radio Nazionale... Svizzera. Vabbè, il libro ha una tiratura di sole 250 copie, fossi in voi ne metterei una in libreria.
@RobertoMaggiori Жыл бұрын
Il mitico Chelsea Hotel fotografato da Fabio Torre negli anni '90 prima della ristrutturazione, con conseguente perdita dell'identità, dell'Hotel. Gli spazi abitati da buona parte degli artisti, scrittori e musicisti più rilevanti del secolo scorso sono qui indelebilmente registrati e per fortuna, dal momento che non esistono più. Questo libro è ormai un piccolo/grande pezzo di storia e della mitologia legata all’arte, alla musica, alla letteratura, alla cultura del Novecento.
@g1acomo__c Жыл бұрын
❤❤❤
@phovid1971 Жыл бұрын
Che documento! Grazie infinite 💚
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
🙏
@phovid1971 Жыл бұрын
Grazie infinite per questo video. Mi chiedo sempre come mai bisogna ringraziare la pazienza, la passione e la gentilezza di chi da spettatore pubblica i video di questi eventi e gli organizzatori non si attrezzano con video ufficiali divulgativi, resterà sempre un mistero.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
L'incontro era organizzato da noi, assieme al MAST, ma questi ultimi non ci hanno permesso di filmare l'evento. Per fortuna un nostro conoscente, un anno dopo, ci ha inviato la registrazione fatta autonomamente (manca infatti, cosa non grave, l'introduzione di Roberto Maggiori che presenta il libro e gli autori) ed eccoci qua. A proposito ringraziamo ancora Filippo Leonardi per averci inviato il video.
@phovid1971 Жыл бұрын
@@AROUNDPHOTOGRAPHY doppiamente grazie allora!
@TheWunderKammer Жыл бұрын
Wonderful video!
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Thank you 🙏
@RobertoMaggiori Жыл бұрын
Quando Guido Guidi ha visto il video ha esclamato: "toh avevo la camicia bianca”. Effettivamente in 23 anni che lo conosco non ricordo d'averlo mai visto con una camicia bianca. Oltre ad avere il tempo filmico giusto (come afferma giustamente Francesco) questo video è un vero e proprio Amarcord, ricordo la mitica Citroen di Guido che una volta, tornando da Wolfsburg nel nord della Germania, si fermò in curva di notte sull'autostrada tedesca, ma anche i luoghi, le auto, i motorini, le mise, ecc. Oltre ad avere una sua valenza linguistica, questo film su Stephen Shore è anche un viaggio nel tempo, lo "specchio della memoria", così come veniva definita la fotografia delle origini prima, a cui succederà la "fotografia in movimento" poi.
@g1acomo__c Жыл бұрын
❤❤❤
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Abbiate pazienza per l'audio del video, purtroppo in questa occasione non è stato possibile far meglio. Se siete interessati all'argomento con un po' di attenzione si riesce comunque a seguire il discorso, altrimenti suggeriamo altri contributi del nostro canale.
@RobertoMaggiori Жыл бұрын
Il film ‘La Jetée’ di Chris Marker, capolavoro del cinema sperimentale, meriterebbe una puntata a parte. Riguardo alle info squisitamente fotografiche di cui si è accennato nel video, aggiungo che William Klein aveva collaborato alla sceneggiatura, ed era la voce narrante nell’edizione inglese di cui aveva curato la traduzione. L'Editrice Quinlan sta pensando alla realizzazione di un breve saggio su questo film/sequenza di fotografie che, tra le altre cose, ispirò Terry Gilliam per “L’esercito delle 12 scimmie”, vi terremo aggiornati ;)
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
bbiate pazienza per l’audio rovinato di questo video, purtroppo in questa occasione non è stato possibile far di meglio. Se non siete molto interessati all’argomento vi consigliamo di vedere altre cose pubblicate sul nostro canale, valutate, appunto in base all’interesse, se può valer la pena fare un po’ di fatica per ascoltare questo contributo.
@mauriziolocatelli6687 Жыл бұрын
davvero un peccato che un incontro così interessante venga proposto con un editing video così scadente
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Maurizio, abbiamo avuto problemi di batteria a metà video, e qualche parte dell'incontro non siamo riusciti a registrarla, infatti alla fine il video si conclude con una ripresa fatta dal cellulare perché la macchina si era scaricata completamente. Si è un peccato, come è un peccato che siano rimasti quattro gatti (e pure esigenti) a interessarsi di cultura fotografica, ma questo è. Noi facciamo libri, i video li proponiamo nei ritagli di tempo gratuitamente, giocoforza senza troppe pretese, quando capita, come capita, con quello che abbiamo a disposizione. Ci piacerebbe fare di meglio, ma non ci riusciamo. Per fortuna ci consola il fatto che nessuno sia obbligato a sopportare queste proposte scadenti e confidiamo che i fighetti passino oltre, come è giusto che sia.
@mauriziolocatelli6687 Жыл бұрын
@@AROUNDPHOTOGRAPHY 😳😳risposta piccata e articolata ma poco convincente: fornire contributi non fruibili non serve a nessuno e anzi toglie tempo e spazio e credibilità allora meglio continuare a fare altro, i fighetti ringrazieranno o avranno altro da fare ma questo poco importa. Buon lavoro...
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Dal momento che “si fa quel che si può con quel che c’è, ecc. ecc.” non è convincente, aggiungo 1) in questa occasione siamo stati invitati all’incontro poche ore prima in una domenica in cui partecipavamo a una fiera, in trasferta da giorni e quindi impossibilitati anche a reperire un semplice cavalletto. 2) La sala dell’incontro era adiacente alla fiera e il problema del video non è tanto l’editing, quanto il frastuono che lo rende faticoso da ascoltare. Non sono d’accordo sul fatto che non sia fruibile, si può ascoltare, certo facendo un po’ di fatica, chi ha molto interesse per l’argomento la farà, chi non è così interessato cercherà altro. Che non serva a nessuno lo dice lei, se non vuol mettere in conto un po’ d’attenzione in più e godersi video ‘patinati’ e scorrevoli (cosa più che lecita) non ha una pistola alla tempia che glielo impedisca. Chi invece può aver bisogno di informazioni, ad esempio per una tesi o tesina, valuterà se vale la pena ascoltare questo contributo. E’ questo il motivo per cui nonostante tutto lo abbiamo pubblicato. Che poi, l’aver proposto gratuitamente una cosa simile possa far perdere credibilità, ammesso che questa dipenda dall’aspetto formale (che non sempre possiamo curare nei video) più che dal contenuto, è tutto da dimostrare. Grazie comunque per il “buon lavoro”.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
minuto 2:33: "Quinlan Editore, casa editrice nelle cui appartate e raffinatissime pubblicazioni spesso troviamo ispirazione..." Grazie Attilio.
Жыл бұрын
Bisogna fare i complimenti ad Attilio Scarpellini.
Жыл бұрын
Con un pochino di ritardo faccio i complimenti a Roberto ed all'autore di questo importante volume.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Grazie Alfonso, è sempre un piacere sapere che le nostre iniziative suscitano qualche interesse.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Se apprezzate i nostri video iscrivetevi al canale e cliccate 'mi piace', è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne di nuovi.
@g1acomo__c Жыл бұрын
Grande Banda!
@fabiofondaccibbp8556 Жыл бұрын
Mi è piaciuto sentire la descrizione di Guido di circa il 1986 delle conferenze a Dialectal Landscape, perché da Milano ero potuto arrivare solo dopo la conferenza dei 4 americani che ho visto seduti, ho ascoltato con piacere la conferenza successiva di Luigi Ghirri, sempre nello stesso luogo poco dopo: Ghirri era stato in America ed aveva portato forse il meglio della fotografia americana in Italia; Nel 1989 poi ho partecipato alla esposizione che ha celebrato i 150 anni della fotografia, dopo lunghi e bellissimi discorsi con Guido camminando per Venezia e nel suo laboratorio a Ca'Tron, la sede di Urbanistica, quella di Storia, che seguivo soprattutto era ai Tolentini, restaurati da Carlo Scarpa di cui Guido è stato un allievo La cultura della carne americana che vedo spesso oltre che in Eggleston anche in Shore non la approvo affatto: crea anche disboscamenti e uccisione di indios in Amazzonia Il disboscamento fa aumentare l'effetto serra Saluto tantissimo Guido e spero moltissimo che si mantenga in salute
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Se siete interessati ai nostri video iscrivetevi al canale e cliccate "mi piace", è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne di nuovi.
@alessandrocaporale2034 Жыл бұрын
Complimenti per i video, per la divulgazione della vera cultura fotografica, ma chiedo gentilmente se non sarebbe meglio migliorare l'audio vista la voce di Guido Guidi particolare. A me arriva molto impastato e basso ed è difficile l'ascolto. Tutto questo anche nei video precedenti, non so se è solo un problema solo mio, o anche qualcun'altro ha lo stesso problema. Grazie
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Grazie per i complimenti Alessandro. Per quanto riguarda l'audio hai ragione, occupandoci di tematiche marginali rispetto alle aspettative del pubblico generico purtroppo i nostri mezzi sono scarsi e tutti impiegati nella produzione di carta stampata che è poi la nostra reale attività. La macchina che usiamo per le riprese, essendo un po' datata, non consente l'utilizzo di un microfono e al momento le risorse per acquistare strumenti professionali latitano, avendo difficoltà a chiudere i conti della casa editrice in pareggio ogni anno (che ti assicuro per un'attività culturale indipendente non è poco). Insomma, come sempre, facciamo equilibrismo con un piede nella fossa e uno sulla saponetta. Spiace naturalmente per la fatica che in alcuni casi è richiesta all'ascoltatore e, dato che l'interesse verso queste occasionali proposte "informali" sta aumentando, cercheremo a breve di inventarci qualcosa per migliorare la situazione.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Se siete interessati ai nostri video, iscrivetevi al canale, e attivate le notifiche, è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne di nuovi.
@lv6922 Жыл бұрын
Prima era il comunismo ad abbassare il senso e il valore della Vera Arte, (e della Vita aggiungo io, e la storia ce lo conferma ormai in ogni luogo e tempo). Adesso da almeno 20/30anni è il capitalismo che svolge lo stesso compito!!!! E come il comunismo da valore solo a quello che interessa loro, cioè in modo fazioso tendenzioso speculativo. Tutti entrambi vogliono sudditi!!! La Democrazia ahimè non esiste, ci siamo andati vicino forse, (quando si stava meglio), mi riferisco solamente al post guerra mondiale, infatti i Valori avevano un senso, come le cose buone sane giuste, e non per altri scopi, vedi sopra, perché una base di valutazione era il -Principio della Morale-. Ma quello che sarebbe interessante sapere capire stabilire prima, è, cos'è l'Arte, perché mi pare, come per l'Amore, che ognuno gli dà la definizione che ritiene più opportuna, ma rimane cmq soggettiva.
@lenskapvdo Жыл бұрын
love you guido!
@g1acomo__c Жыл бұрын
grazie! stavolta ho notato la tenda annodata, anche qui un caso?
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
La prossima volta che passiamo a trovarlo indagheremo
@AROUNDPHOTOGRAPHY5 ай бұрын
Ho indagato, non è una tenda, ma un telo di nylon steso sopra il mobile perché quando piove molto passa dell'acqua dal tetto, il nodo è per limitare l'ingombro. E a breve arriverà un nuovo video, anche in questa occasione Guido avrà un qualcosa fuori posto, vediamo se lo trovi ;D
@g1acomo__c5 ай бұрын
@@AROUNDPHOTOGRAPHY Grazie mille! Mi piace pensare che Guido abbia fatto quel nodo a valenza utilitaristica pensando alla fotografia di Evans. Attendo il video sono curioso!
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Se apprezzate i nostri video iscrivetevi al canale, è per noi un incoraggiamento nel continuare a pubblicarne altri.
@stephen_mcateer Жыл бұрын
Looking forward to the next book of Cesare Ballardini.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
Here it is: www.ebay.it/itm/155586148732?hash=item2439a8397c:g:IlwAAOSwVB1keM0N
@stephen_mcateer Жыл бұрын
@@AROUNDPHOTOGRAPHY Thank you. I should have it soon.
@AROUNDPHOTOGRAPHY Жыл бұрын
@@stephen_mcateer thank you too Stephen.
@stephen_mcateer Жыл бұрын
Saluti da Scozia.
@fabiofondaccibbp8556 Жыл бұрын
A volte dovendo spiegare cose complesse sembra che ci si accusi di alcuni errori o mancanze, in realtà la mancanza in quelle situazioni è il tempo necessario per spiegare e quindi si può essere fraintesi Già negli anni poco prima ed un po' dopo il 1984, non era docente allo IUAV di Venezia, era un assistente tecnico Faceva anche qualche ora di insegnamento all'Accademia di Belle Arti di Ravenna Se per il laboratorio dello IUAV oltre al materiale di uso più immediato, comprava della pellicola 8x10 pollici, questa pellicola veniva utilizzata per proseguire le sue ricerche Ricerche che sono state realizzate, soprattutto a vantaggio dell' Istituto Universitario per cui ha lavorato
@fabiofondaccibbp8556 Жыл бұрын
Guido è diventato docente anche allo IUAV verso il 1998 o 2000, negli anni 80 lo era solo all'Accademia di Belle Arti
@fabiofondaccibbp8556 Жыл бұрын
È diventato docente anche allo IUAV dopo il 2000
@g1acomo__c Жыл бұрын
Quel pinzo del colletto della camicia di Guido che fuoriesce non è certo un caso, sono certo! ❤❤❤
@fabiofondaccibbp8556 Жыл бұрын
A volte dovendo spiegare cose complesse sembra che ci si accusi di alcuni errori o mancanze, in realtà la mancanza in quelle situazioni è il tempo necessario per spiegare e quindi si può essere fraintesi Già negli anni poco prima ed un po' dopo il 1984, non era docente allo IUAV di Venezia, era un assistente tecnico Faceva anche qualche ora di insegnamento all'Accademia di Belle Arti di Ravenna Se per il laboratorio fotografico dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, lo IUAV, oltre al materiale di uso più immediato, comprava della pellicola 8x10 pollici, questa pellicola veniva utilizzata per proseguire le sue ricerche Ricerche che sono state realizzate, soprattutto a vantaggio dell' Istituto Universitario per cui ha lavorato, ma anche per molti altri