Acque Albule _ Terme di Roma

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Fabrizio Capolei

Fabrizio Capolei

Күн бұрын

Tivoli Terme
Fin dai tempi della Roma imperiale, le Acque Albule erano definite “Acque Santissime” da Strabone, Galeno, Plinio il Vecchio, Archigene da Apamea (Siria) e Celio Aureliano “Acque santissime” in virtù delle loro proprietà curative…
Le acque sulfuree scaturiscono da due laghi: il lago Regina (anche detto delle Isole Natanti) che è il maggiore dei due, ed il lago Colonnelle, il minore.
Il lago Regina è piuttosto ampio con un diametro di ben 150 m. con una profondità massima di 39 m., mentre l’altro misura soltanto 50 m. di diametro ma ha una profondità molto maggiore, circa 70 m.
La stazione termale, a 8 km da Tivoli e a 20 km da Roma, è facilmente raggiungibile percorrendo la via Tiburtina.
La portata delle sorgenti è di circa 3.000 litri al secondo, e questo fa sì che siano tra le sorgenti termali più importanti d’ Europa.
Le caratteristiche principali di queste acque sono, oltre alla temperatura di 23°, il colore lattiginoso e l’odore di uova marce.
Le proprietà curative delle Acque Albule erano conosciute fin dai tempi della Roma imperiale: l’imperatore Augusto in persona vi arrivava in lettiga da Roma per immergersi in esse e trarne beneficio.
Un altro fruitore illustre delle benefiche acque fu Nerone, che fece convogliare le “Acque Santissime” in un canale per farle giungere fino alla sua splendida Domus Aurea sul Colle Oppio.
L’imperatore Adriano non fu da meno nell’apprezzare le qualità di queste acque e le utilizzò per riempire le svariate piscine della sua splendida Villa.
Dopo il grande splendore conosciuto nel periodo imperiale le Terme si trasformarono in una zona paludosa, fino a quando il Cardinale Bartolomeo de La Cueva non fece realizzare un canale di scarico delle acque per riversarle nel fiume Aniene.
In seguito fu Ippolito II D’Este a far costruire le sue terme, i cosiddetti Bagni Vecchi, facendo provvedere anche all’inalveamento delle acque per far sì che non straripassero, ed essendo di salute piuttosto cagionevole utilizzò le acque sulfuree per curarsi.
Nel 1837 il dottor A.Cappello scrisse un trattato in merito alle virtù delle Acque Albule, intitolato “Ragionamento sui bagni minerali presso Tivoli”, con il quale illustrava le proprietà di tali acque, capaci di curare molte malattie tra cui quelle della pelle, delle vie urinarie, delle “discrasie umorali”.
Tra il 1856 ed il 1863 le Acque Albule furono oggetto di studio da parte di una commissione di medici ed archeologi, al fine di sostenere un progetto per costruire un nuovo stabilimento vicino alle sorgenti sulfuree.
Il 19 marzo del 1863 il pontefice Pio IX investì il Comune di Tivoli del diritto di utilizzarle in perpetuo, per far sì che le terme di quelle benefiche acquea tornassero all’antico splendore e che la popolazione tiburtina potesse
usufruirne.
La realizzazione dello stabilimento termale tuttavia fu intralciata dagli eventi politici del tempo, dalla difficoltà di reperire finanziamenti oltre i 1.000 scudi messi a disposizione dal ponteficie.
Dopo varie dispute tra il Comune di Tivoli ed il demanio, nel 1879 fu finalmente costruito lo stabilimento, con l’ing. Anderloni a capo dei lavori, che provvide a realizzare il progetto iniziale dello stabilimento, al quale si rimise
mano negli anni Venti con una ristrutturazione volta all’ampliamento dello stesso.
Da qualche anno lo stabilimento termale delle acque albule è stato rinominato “Le Terme di Roma”, e molteplici sono le cure termali di cui si può usufruire: fangoterapie, balneoterapie, inalazioni, insufflazioni endotimpaniche,
irrigazioni ginecologiche, cure idropiniche.
Il complesso termale è stato completamente ristrutturato e potenziato ed è in grado di offrire anche ad un pubblico esigente ogni genere di comfort grazie al centro benessere (con sauna, bagno turco, piscina termale coperta, idromassaggio lombare, plantare, cervicale, vasca kneipp, percorso vascolare, docce aromatizzate, docce a vela, area relax con angolo delle tisane), al centro estetico e grazie anche alla presenza di un’albergo a quattro stelle adiacente allo stabilimento (Victoria Terme Hotel).
Quattro grandi piscine (per un totale di 6000 mq) alimentate dall’acqua minerale sulfurea permettono inoltre la balneazione nella stagione estiva alla temperatura costante delle acque che, come accennato in precedenza, rimane costante a 23° C
Il progetto di ristrutturazione dell’intera stazione termale è stato seguito dallo studio romano 3C+t Capolei Cavalli Architetti Associati (www.capoleicavalli.it)

Пікірлер: 1
@FondriniAlberto
@FondriniAlberto 4 жыл бұрын
non sono di Roma.... che figata.. vorrei andare nel frigidariun... ciao
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