Ailanto una minaccia per la biodiversità - Progetto Life Alta Murgia

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mariachiara zonno

mariachiara zonno

5 жыл бұрын

Progetto LIFE Alta Murgia - Life12 BIO/IT/000213 - "Controllo ed eradicazione della specie vegetale esotica invasiva Ailanthus altissima nel Parco dell'Alta Murgia".
Nell'ambito del progetto Life Alta Murgia, e con il supporto finanziario della Commissione Europea, è stato realizzato un video sulla problematica della diffusione delle piante aliene invasive e sui danni che queste, ed in particolare Ailanthus altissima, stanno causando nel Parco dell' Alta Murgia. Il video descrive il Parco e i suoi splendidi habitat che rischiano di soccombere a causa della incontrollata diffusione delle invasive, le finalità, le attività del progetto Life Alta Murgia e come si è operato fino ad ora per l’eradicazione dell’ailanto mediante un grande lavoro di collaborazione tra tutti i partner

Пікірлер: 15
@mariasalzano3852
@mariasalzano3852 Жыл бұрын
L' ailanto è il mio dolore.lo osservo dapertutto:il Molise e l'Abruzzo ormai sono molto infestati.Attraversando la Puglia ho visto che prolifera ai bordi della autostrada.Complimenti per il vostro progetto che andrebbe indubbiamente imitato.
@orestedipierro5417
@orestedipierro5417 3 жыл бұрын
Voglio porgere sinceri complimenti a questo equipe di studio e che Spero venga divulgato alla gente comune che non ha mai avuto né attenzione né mai capito quanto sia dannoso invadente l'ailanto continuate nel vostro grande lavoro Perché prima o poi questa verità Sara resa pubblica e diffusa
@SberlaTaggart
@SberlaTaggart 3 жыл бұрын
Mi piacerebbe sapere che metodo e prodotti hanno usato per sbarazzarsi dell'ailanto
@orestedipierro5417
@orestedipierro5417 3 жыл бұрын
Recisione degli alberelli infestanti ed al taglio applicare con pennellino una spalmata di glifosate è stato mostrato anche in televisione
@SberlaTaggart
@SberlaTaggart 3 жыл бұрын
@@orestedipierro5417 avendo in passato fatto l'errore di tagliare alcuni ailanto adulti, mi ritrovo con una vera e propria invasione, difficile da controllare (sto cercando di estirpare le radici, con scarsi risultati); sarebbe possibile applicare il glifosato anche sulle foglie dei nuovi nati?
@orestecaroppo
@orestecaroppo 3 жыл бұрын
PALEOBOTANICA: AILANTO UN FOSSILE VIVENTE PER L'ITALIA DOVE È RITORNATO Veramente molto molto interessante, studiando la paleobotanica ho scoperto che il genere Ailanthus, proprio quello del famoso mellifero Ailanto, Albero del Paradiso anche detto per la sua alta maestosità, albero aromatico anche dalle grandi proprietà mediche ben note nella medicina orientale, oggi tanto ben adattato al nostro territorio nella nicchia ecologica delle piante ruderali, una pianta pioniera, viveva in Italia nel terziario prima delle grandi glaciazioni del quaternario quando il clima era più caldo, motivo per cui ne devo dedurre che il suo adattamento oggi al nostro territorio può essere favorito proprio dal clima interglaciale più caldo nel quale viviamo in questo antropocene olocenico. Non dimentichiamo comunque che è pur sempre una pianta euroasiatica, che nella porzione asiatica aveva trovato, come è successo per il Ginkgo biloba, per la Pueraria (il Kudzu - Pueraria montana) e per il Loto d'acqua (Nelumbo nucifera) un'area rifugiale da cui poi questi generi botanici sono tornati in Europa una volta terminate le grandi glaciazioni quaternarie (per il momento almeno) grazie al vettore uomo. Per approfondire su altri generi fossili in Italia tornati grazie all'uomo vedi: naturalizzazioneditalia.altervista.org/apologia-degli-orti-botanici-diffusi-e-da-ridiffondere-di-piu-in-italia/ BIBLIOGRAFIA -) Su fossili del genere Ailanthus in Austria nella regione della Stiria vedi questo studio: docplayer.net/49466109-The-miocene-flora-of-parschlug-styria-austria-revision-and-synthesis.html -) L'Ailanto, stesso genere arboreo dell'Ailanto oggi naturalizzato in Italia, in tempi arcaici presente e oggi fossile anche in Italia, lo attestano i reperti da Monte Tondo: www.researchgate.net/publication/277956171_GLI_ASPETTI_PALEONTOLOGICI_DELLA_CAVA_DI_MONTE_TONDO_NOTA_PRELIMINARE -) Per la paleobotanica del genere Ailanthus vedi anche questo studio: www.journals.uchicago.edu/doi/10.1086/386378 Dal cui abstract leggiamo: "Tradizionalmente, gli epiteti di specie venivano applicati ai fossili di Ailanthus sulla base della loro origine geografica. A causa dell'omogeneità morfologica dei frutti presenti in Europa, Nord America e Asia, proponiamo la sinonomia della maggior parte delle occorrenze sotto il nome Ailanthus confucii Unger. Abbiamo trovato i primi esempi nell'Eocene inferiore del Nord America e dell'Asia e nell'Eocene medio dell'Europa. Gli eventi più giovani sono stati trovati dal Miocene medio del Nord America, dal Pliocene dell'Europa e dal Pleistocene dell'Asia. Le registrazioni stratigrafiche e geografiche di Ailanthus favoriscono un'origine nordamericana occidentale o asiatica orientale entro l'Eocene inferiore e la successiva diversificazione in Europa". -) Da questo studio qui sotto in link, da cui sono tratte le immagini di questo post, vediamo l'occorrenza di fossili di Ailanthus della specie chiamata per la preistoria come sopra detto Ailanthus confucii proprio anche in Cina (da cui il nome dedicato al grande filosofo cinese Confucio), e proprio in quello che è l'areale odierno naturale di diffusione della specie vivente assai simile, cioè Ailanthus altissima che altri non è che il discendente ovviamente della medesima specie preistorica, Ailanthus confucii attestata dai fossili in Eurasia; specie che nel sud-est asiatico ha trovato un'area rifugiale dal clima più propizio nel Pleistocene caratterizzato dalle grandi glaciazioni quaternarie, per poi da lì ridiffondersi espandendo il suo areale anche tornando in Europa e in Italia grazie all'uomo e all'odierno clima olocenico più mite. www.researchgate.net/publication/259166102_Fossil_fruits_of_Ailanthus_confucii_from_the_Upper_Miocene_of_Wenshan_Yunnan_Province_southwestern_China Se non si utilizza lo stesso nome per la specie olocenica e quella preistorica è semplicemente per lo stesso motivo ad esempio per cui l'antenato dell'uomo in tempi preistorici è chiamato Homo erectus e il suo discendente Homo sapiens, ciò al fine di poter tener conto di eventuali successive ramificazioni dell'albero evolutivo, o per lo sviluppo di caratteristiche differenti, ma è pure evidente lo stretto legame di continuità tra Homo erectus e Homo sapiens, esattamente come nel caso in questione tra Ailanthus confucii e Ailanthus altissima. La ricerca che mi ha portato a indagare nella paleobotanica nasceva da questa mia intuizione: se oggi l'Ailanto sembra gradire così tanto le aree ruderali della nostra Europa non è forse questo segno di un suo adattamento già all'Europa quando il clima era più caldo, caldo come oggi e forse di più, prima delle grandi glaciazioni quaternarie? Le grandi glaciazioni spinsero tantissime specie viventi verso Sud, e poi queste specie (o specie da loro discendenti) tornavano a riconquistare aree più nordiche al termine delle glaciazioni negli interglaciali. È per questo che il nostro Sud Italia è assai più ricco di specie del Nord Europa. Ed è per questo che nel Nord Europa troviamo tantissime specie presenti anche in Italia, o che sono state presenti comunque in Italia nei periodi freddi glaciali. Adesso siamo in un interglaciale e sta avvenendo lo stesso fenomeno in maniera naturale ma anche con l'uomo, che è pur sempre parte della natura, che sta favorendo tanti ritorni botanici. Quando finivano le grandi glaciazioni quaternarie le specie botaniche che riconquistavano/conquistavano il Nord Europa, poco prima coperto dai ghiacci, giungevano attraverso il tubo digerente degli animali o con i semi attaccati al loro pelo, ecc., come anche attraverso altri vettori naturali, ad esempio il vento, i fiumi, eccetera. E l'uomo oggi che volontariamente o involontariamente contribuisce alla diffusione delle specie è forse diverso dagli altri animali? Inoltre considerando il tempo geologico stiamo parlando di un genere, Ailanthus, attestato in Europa dall'Eocene al Pliocene inclusi, ergo decine e decine di milioni di anni e assente nel Pleistocene durato circa 2 milioni anni in cui l'Europa è stata sferzata dalla grandi glaciazioni del Quaternario, prima di tornarvi ora con l'uomo nell'Olocene. Uomo anch'esso favorito nella sua affermazione ed espansione ora dal venir meno delle grandi glaciazioni. qdivt.files.wordpress.com/2012/03/timescl.jpg Allo stesso modo il genere del Ginkgo biloba viveva in Europa ancora nel Terziario, prima delle grandi glaciazioni del Quaternario. Talvolta scorrendo gli elenchi di specie paleobotaniche europee e anche italiane può capitare di non trovare la parola "Ginkgo" ma è perché questo genere viene chiamato con un altro suo sinonimo che è "Salisburia" dato in onore di un botanico settecentesco. it.wikipedia.org/wiki/Ginkgo_biloba Oggi anche questo genere, considerato come un fossile vivente, è tornato grazie all'uomo, (grazie alla sua curiosità scientifica botanica, ad un istinto conservazionista, che si alimenta quanto più si ripropaga una specie in situ ed ex situ, e al gusto artistico vivaistico) a vivere in Europa.
@orestecaroppo
@orestecaroppo 3 жыл бұрын
POICHÉ AILANTHUS È FOSSILE IN ITALIA quindi capiamo che c'è un certo errore quando qualcuno definisce l'Ailanto in Italia come una pianta prettamente "neofita": in botanica si dice di pianta naturalizzata in una determinata regione che si sviluppa e si propaga altrettanto bene quanto i componenti della vegetazione autoctona, senza l’intervento dell’azione umana. Non del tutto "neo", ("nuova" dal greco) dato che vanta qui una presenza già nel Terziario.
@notyourbuisness1858
@notyourbuisness1858 Жыл бұрын
L'ailanto è una pianta pioniera molto utile. Se i proprietari di terreni e immobili se lo ritrovano è grazie all'abbandono.
@lssgrs
@lssgrs 2 жыл бұрын
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