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I quaranta giorni della Quaresima richiamano il tempo trascorso da Gesù nel deserto, un luogo tradizionalmente ambientato nella Bassa Valle del Giordano, a meno di cinquanta minuti di auto dal centro di Gerusalemme. Aggrappato a una parete rocciosa che si affaccia a picco su Gerico, il monastero greco-ortodosso della Tentazione, commemora le prove che Cristo subì durante il suo periodo di penitenza nel deserto. Gesù fu indotto qui nel deserto ad usare poteri miracolosi per i propri fini, mutando la pietra in pane, ma disse al suo tentatore: 'L'uomo non vive soltanto di pane ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio'.Anche se risalire questo altopiano roccioso non è troppo impegnativo, una funivia, di recente costruzione, permette al pellegrino di raggiungere con facilità un punto, proprio sotto il monastero. Sorprendentemente, alcuni dei suoni della vita in Gerico possono essere sentiti fin qui, ma il silenzio nel monastero aiuta i monaci nella loro preghiera, e invita il pellegrino al significato della solitudine attraverso la quale egli può guardare nella sua anima, con gli occhi di Dio. Un'opportunità forse troppo breve, ma comunque preziosa.Ora sotto la giurisdizione dell'Autorità Palestinese, il primo monastero fu costruito qui dai Bizantini nel VI secolo, nella convinzione che Gesù trascorse la sua preghiera e il suo digiuno proprio qui in questa grotta che si trova presso il sito.Anche i Crociati costruirono qui una chiesa, mentre il monastero attuale è stato eretto nel 1895 dalla Chiesa greco-ortodossa, accanto alla stessa grotta che aveva ispirato i predecessori bizantini. Conosciuto dai palestinesi come il "Quruntul Giabal", il Monte dei Quaranta Giorni, è l'aspetto tipico del deserto che può aiutare il pellegrino al senso della Quaresima qui custodito, ispirarlo a crearsi uno spazio, fisico e spirituale, nel quale - per dirla con le parole della Liturgia - "affrettarsi verso la Pasqua con la brama della fede e dell'amore".
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