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Il percorso odierno inizia dal parcheggio di Pontecampo, raggiungibile dalla località sciistica di San Domenico, situato al termine della val Cairasca, vallata laterale della più ampia Valdivedro, in Ossola.
Superato il ponte sul torrente Cairasca iniziamo a salire lungo il percorso che ci porterà a raggiungere l’Alpe Veglia.
Il Sentiero si arrampica ripidamente sul fianco della montagna fino a ricongiungersi con la strada “gippabile” che consente ai residenti dell’alpe di raggiungere la Piana di veglia.
Il tracciato è ripido ma non presenta particolari difficoltà, una volta raggiunta la Chiesa del Groppallo, il percorso diventa pianeggiante e facilmente godibile.
Suggestivo l’orrido scavato dal torrente Cairasca che si apre sotto di noi e che possiamo osservare ammaliati
Superato il ponte di pietra che simbolicamente immette sul piano entriamo finalmente sul piano coronato dalle cime dell’Alpe di Veglia,
Attraversiamo quindi il piccolo borgo di Cianciavero, armonicamente adagiato al cospetto degli alti monti.
Il suggestivo villaggio è abitato solo nel periodo estivo in quanto l’Alpe Veglia in inverno non è raggiungibile, a causa dell’alto rischio di valanghe che incombono sulla gippabile di accesso
Lasciamo quindi Cianciavero alle nostre spalle seguendo il corso dell’omonimo torrente e le indicazioni per le Marmitte dei Giganti,
La risalita è dolce e non impegnativa, oltre che breve, dolcemente cullati dal mormorio delle argentine acque.
Torniamo quindi sui nostri passi, verso il borgo, per poi dirigerci verso la successiva tappa prevista in questa tranquilla giornata di trekking
Attraversiamo il piano glaciale, scortati dalle maestose cime, per raggiungere il sentiero che ci porterà fino al Lago delle Streghe
Ed è risalendo per un sentiero ripido, ma che non risulta difficile, che arriviamo al cospetto del piccolo smeraldo nascosto tra gli alberi.
Immote acque quelle del lago, che ispirarono la leggenda e il conseguente nome; piccolo ma suggestivo contesto che sicuramente raggiunge il suo apice nei mesi autunnali.
Torniamo nuovamente sui nostri passi per riguadagnare il piano dell’Alpe e dirigerci verso la cappella e iniziare la successiva discesa a valle.
L’escursione non è stata particolarmente lunga o impegnativa, ma adeguata all’esperienza di uno dei partecipanti, il più piccolo, nell’intento di divertire ma senza esagerare.
Gradito finale, soprattutto per il suddetto neofita, con la discesa effettuata scortati da un gruppo di simpatiche caprette .