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Al Teatro Romano di Verona un monologo teatrale inedito ideato per l'edizione del Festival della Bellezza su "Dante e l'espressione poetica"
"La terra lagrimosa diede vento
che balenò una luce vermiglia
la qual mi vinse ciascun sentimento;
e caddi come l’uom cui sonno piglia".
L’insonnia della stupidità genera mostri.
Alla fiera delle vanità, l’arguzia non fa sconti.
La parola spaesa il luogo comune, assedia la cittadella della nuova banalità.
Svela la circonvenzione del convenzionale.
Dal sonno profondo ci si sveglia dal ridere.