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Per difendere i nostri boschi e le nostre proprietà a contatto con essi dobbiamo tutti dare una mano: enti pubblici, associazioni di volontariato e privati cittadini. Nell’area circostante le case, i fabbricati agricoli o le strutture industriali ognuno di noi può contribuire a gestire il cosiddetto “spazio difensivo”, cioè la zona di sicurezza dove, in modo graduale, si va a ridurre il carico del combustibile di origine vegetale. L’obiettivo dell’autoprotezione è, quindi, assicurare la discontinuità verticale e orizzontale della vegetazione e, interrompendone la densità, diminuire la capacità di propagazione delle fiamme, dal bosco circostante, alle strutture antropiche.
I protagonisti di questi interventi di prevenzione sono i proprietari di case o fabbricati vicini al bosco che devono organizzare il proprio spazio esterno per essere preparati all’eventuale passaggio di un incendio forestale, creando preventivamente - e mantenendo nel tempo - uno spazio che risulti difendibile dalle fiamme.
Lo spazio difensivo si compone di due fasce:
Zona 1 da 0 a 10 metri
Zona 2 da 11 a 30 metri
Le indicazioni tecniche per la realizzazione degli interventi, che sono differenziati a seconda delle due zone, sono dettagliate all’interno del capitolo ‘Prevenzione’ del Piano regionale antincendi boschivi 2023-2025, approvato con delibera di giunta n.187/2023.