A superb performance in every way. This cantata is a miracle in my opinion.
@dlbbhsaa11 ай бұрын
Excellent version of one of Bach's greatest cantatas. Deserves more views and comments.
@junkergeorg3 ай бұрын
Scritta a Weimar nel 1716 per la sedicesima domenica dopo la Trinità, questa cantata oggi può apparire cruda e mesta alla nostra sensibilità contemporanea, ma rispecchia il tema pietistico, e mistico, della morte come un addormentarsi tra le braccia del Padre, rafforzato dalla presenza del corale della Passione «Herzlich tut mich verlangen». Commenta così Alfred Dürr: «Nell'esegesi del tempo di Bach, la lettura del Vangelo sul giovane di Nain [Lc 7:11-17] spesso rappresentava un'opportunità per esprimere un desiderio [Verlangen] fervente della morte. La resurrezione di un defunto da parte di Gesù non veniva interpretata semplicemente come un'affermazione della vita, ma piuttosto compresa come parabola: un giorno anche Gesù mi riporterà in vita e quindi non posso desiderare niente di meglio di una morte precoce, che mi avvicinerà alla risurrezione tanto desiderata». Peraltro, Lutero affermava: «Devi vedere o considerare la morte non in sé stessa, non in te o nella tua natura, né in coloro che la morte ha vinto e che l’ira di Dio ha ucciso: altrimenti sarai perduto e sarai uno di loro. Piuttosto dovrai stornare da quest’immagine i tuoi occhi, i pensieri del tuo cuore e tutti i tuoi sensi in modo radicale, e con forza e perseveranza vedere la morte solo in chi e’ morto nella grazia di Dio e ha vinto la morte: anzitutto in Cristo […]. Allora, sì, la morte in queste immagini non ti apparirà né spaventosa né orrenda; ti apparirà invece schernita, morta, soffocata e vinta nella vita. Perche’ Cristo e’ vita soltanto […]. Cosi’ il tuo cuore ha pace e puo’ tranquillamente morire in Cristo e con Cristo». Infatti la vera morte è il peccato, conseguentemente, per dirla con S.Agostino, la paura più grande per l’uomo dovrebbe essere quella di rimanere prigioniero in quella condizione di schiavitù e dannazione di "non poter non peccare", l’unica via d’uscita è rappresentata quindi dalla "croce"" ovvero la fede nel sacrificio di Cristo. Il contesto scritturale è: Efesini 3:13-21 e Luca 7:11-17. Per apprezzare meglio il testo ne riporto una traduzione italiana. 1.Aria [Contralto] + Corale «Herzlich tut mich verlangen» alla tromba Komm, du süße Todesstunde, Da mein Geist Honig speist Aus des Löwen Munde; Mache meinen Abschied süße, Säume nicht, Letztes Licht, Dass ich meinen Heiland küsse. Vieni, dolce ora della morte, in cui il mio spirito gusta il miele dalla bocca del leone; rendi dolce il mio addio, senza tardare, luce ultima, per poter baciare il mio Salvatore. 2.Recitativo [Tenore] Mondo, il tuo piacere è un fardello, le tue dolcezze sono per me odiose come un veleno, la tua luce gioiosa è la mia cometa, e là dove si colgono le tue rose, innumerevoli spine tormentano la mia anima. La pallida morte è la rosea aurora in cui sorge per me un sole di gloria e felicità celeste. Sospiro dal profondo del cuore per l'ora finale della morte. Desidero ritrovarmi presto con Cristo, desidero abbandonare questo mondo. 3.Aria [Tenore] Il mio desiderio è abbracciare il Salvatore ed essere presto con Cristo. Sebbene in polvere e cenere mi ridurrà un giorno la morte, il puro splendore della mia anima brillerà come quello degli angeli. 4.Recitativo [Contralto] La fine è già venuta, buonanotte, mondo! L'unico conforto che posso avere è di morire tra le braccia di Gesù: è il mio dolce sonno. La fredda tomba sarà ricoperta di rose finchè Gesù non verrà a svegliarmi, finchè il suo gregge non sarà condotto ai dolci pascoli della vita, e la morte non mi separi più da lui. Arriva dunque, gioioso giorno di morte, suona dunque, ultima ora! 5.Coro [S,C,T,B] Se è la volontà del mio Dio, desidero che il fardello del mio corpo finisca nella nuda terra e lo spirito, ospite del corpo, si rivesta di immortalità nella dolce gioia del paradiso. Gesù, vieni a prendermi! Che sia la mia ultima parola. 6.Corale [S,C,T,B] «Herzlich tut mich verlangen» Il corpo sottoterra sarà consumato dai vermi, ma dovrà risorgere e da Cristo sarà trasfigurato, splenderà come il sole e vivrà senza pene nella gioia e felicità celesti. Che male può farmi allora la morte? Der Leib zwar in der Erden Von Würmen wird verzehrt, Doch auferweckt soll werden, Durch Christum schön verklärt, Wird leuchten als die Sonne Und leben ohne Not In himml'scher Freud und Wonne. Was schadt mir denn der Tod? Per ulteriori approfondimenti rimando a: www.luthergrewp.it/ewp/musica/johann-sebastian-bach/johann-sebastian-bach-herzlich-thut-mich-verlangen