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Nel 1987 la Commissione europea promulgò il libro verde sulle telecomunicazioni, con il quale si propugnava la liberalizzazione del settore. In Belgio la risposta fu rappresentata dalla legge del 21 marzo 1991, che introduceva un nuovo tipo di impresa pubblica, dotata di grande autonomia: l'impresa pubblica autonoma. Nasceva così la Belgacom. L'impresa ereditava dalla Régie des Télégraphes et Téléphones (a sua volta fondata nel 1930) tutte le attrezzature (centraline, cavi, cabine telefoniche) di cui conservava il monopolio.
Un nuovo libro verde della Commissione europea nel 1994 impose la libera concorrenza. Così nello stesso anno la Belgacom creò la Proximus, il primo operatore di telefonia mobile belga.
Il 22 marzo 2004 la Belgacom viene quotata per la prima volta alla borsa Euronext. Il governo belga rimane l'azionista di maggioranza con il 50% più uno delle azioni. L'ingresso in borsa è servito a raccogliere i fondi per effettuare nuovi investimenti nel campo di internet, della fibra ottica, della televisione digitale. L'obiettivo è quello di proporre offerte Triple play (televisione, telefonia e Internet) come l'IPTV.
Nel 2005 la Belgacom inaugurò la rete televisiva digitale Belgacom TV. Belgacom diventa un operatore quadruple player che offre la telefonia fissa e mobile, l’accesso a internet e la televisione.
Nel 2014 cessa l'uso del marchio Belgacom. Proximus diventa il marchio commerciale dell'insieme dei prodotti fissi, mobili ed informatici. Continuano ad esistere gli altri marchi, come Scarlet e Tango.
Nel 2015 viene rimossa l'ultima cabina telefonica in Belgio. Nello stesso anno l'operatore modifica la sua ragione sociale: la Belgacom diventa la Proximus.