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È noto soprattutto come caratterista in film di genere (principalmente commedie sexy e poliziotteschi) e come spalla di attori come Tomas Milian, Enzo Cannavale e Pippo Franco in ruoli basati principalmente sulla fisicità, sulla mimica facciale e sull'utilizzo dell'onomatopea (famoso il suo Tze-tze!), del turpiloquio e del dialetto romanesco; divenne famoso soprattutto per aver interpretato il personaggio di Venticello, ladruncolo e informatore della polizia, in nove degli undici film della serie poliziesca-commedia dell'ispettore Nico Giraldi; il suo personaggio divenne una maschera tipica e lo rese uno degli attori più famosi del cinema di genere italiano degli anni settanta e ottanta.
Nato nel rione Ponte, nel centro storico di Roma, esercitò per anni, fin dalla giovane età, l'attività di venditore ambulante come piattarolo (venditore di stoviglie, tovaglie e ombrelli ai passanti) nei vicoli del centro, nella zona attigua allo storico mercato di Campo de' Fiori. Durante l'estate del 1975 i registi Pier Francesco Pingitore e Mario Castellacci lo notano e lo introducono nel mondo del cinema, facendolo recitare come caratterista e, secondo Pingitore, durante le riprese del film continuò a fare l'ambulante; nel 1976 esordì anche a teatro, al Bagaglino.
Conobbe Tomas Milian sul set del film Squadra antifurto, inaugurando la gag dello schiaffo che il personaggio del maresciallo Nico Giraldi gli rifilava frequentemente. Fra gli anni settanta e ottanta partecipò come caratterista a decine di film diretti soprattutto da Bruno Corbucci e Pier Francesco Pingitore. Durante una trasmissione di Domenica in del 1983, rivelò di aver scelto il nome d'arte "Bombolo" poiché questo era stato da sempre il suo soprannome ispirato alla canzone omonima del 1932 ("Era alto così, era grosso così, lo chiamavan Bombolo") scritta e musicata da Marf e Vittorio Mascheroni.
Il suo ultimo film fu Giuro che ti amo (1986), insieme a Nino D'Angelo, nel quale appariva visibilmente dimagrito, segnato da un attacco di meningite acuta avuto pochi mesi prima, che lo ha portato anche al coma durante il ricovero ospedaliero e dal quale si riprese solo parzialmente. Come riportato dalla biografia di Ezio Cardarelli, in collaborazione con la famiglia dell'attore, il subentrare di un male inguaribile agli inizi del 1987 lo portò a un nuovo ricovero ospedaliero e minò definitivamente il suo stato di salute già precario, costringendolo a un ritiro definitivo.
La tomba di Franco Lechner in arte Bombolo nel giugno 2023, cimitero Flaminio di Roma.
La sua ultima apparizione in scena, sul palco del Salone Margherita con la compagnia del Bagaglino risale all'8 maggio 1987. Quella sera fu aiutato a salire sul palcoscenico a causa della debolezza dovuta alla malattia oramai incombente. Morì il 21 agosto 1987 all'ospedale Forlanini di Roma all'età di 56 anni in seguito a un arresto cardiaco. Riposa nel cimitero Flaminio a Roma, e l'epitaffio sulla sua tomba riporta "Ciao Bombolo Core de Roma".
Tomas Milian ha raccontato che, al funerale di Bombolo, avvenuto il 24 agosto 1987 nella parrocchia di Santa Maria in Vallicella, si nascose dietro una colonna affinché nessuno lo notasse e quando il feretro passò davanti a lui, gli diede un affettuoso buffetto, in ricordo di tutti gli schiaffoni che, sul grande schermo, nei panni dell'ispettore Nico Giraldi, aveva rifilato all'attore romano.