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“Pm e giornali mi hanno massacrato, ma non si possono distruggere uomini, aziende e territori in questo modo. Ora voglio smettere, ma voglio anche portare avanti una lotta per far capire a tutti che la Sicilia non è come viene dipinta e che nel mio lavoro non siamo tutti disonesti, ma c’è gente che lavora”. A parlare è l’imprenditore trapanese Andrea Bulgarella, a capo di un gruppo attivo da oltre 120 anni nel settore alberghiero e delle costruzioni. E’ lui il protagonista della terza puntata de “I dannati della gogna”, la docu-serie targata Il Foglio dedicata alle vittime della gogna mediatico-giudiziaria.
Dopo aver abbandonato la Sicilia per le minacce della mafia, nel 2015 Bulgarella è stato travolto da un’accusa di riciclaggio con aggravante mafiosa, avanzata dalla Dda di Firenze, che ha cambiato per sempre la sua vita. L’accusa di mafia è stata archiviata tre anni dopo, e pochi giorni fa anche l’accusa di riciclaggio è stata definitivamente smentita dai giudici. Intervistato da Ermes Antonucci, l’imprenditore trapanese racconta le gravi conseguenze subite in questi anni sul piano personale, sociale ed economico a causa della vicenda.