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Campane della Chiesa di Santa Maria Maggiore (Arcidiocesi di Chieti-Vasto -Zona Pastorale di Vasto), Via Santa Maria, Vasto (CH) (Lu Uàšte in vastese).
[] Suonata Feriale delle 18:30 e [] Suonata Festiva delle 9:45.
Dati:
Concerto di 5 campane in Do3 crescente a slancio.
I-Do3, fusa dalla Fonderia Marinelli di Agnone (IS) nel 1833.
II-Mi3, fusa dalla Fonderia Marinelli di Agnone (IS) nel 1747.
III-La3, fusa dai Fratelli Fiore e Giovanni Tarantini di Sant'Angelo dei Lombardi (AV) nel 1857.
IV-Reb4, fusa dalla Fonderia Mari di Torre de' Passeri (PE) nel 1956.
V-Solb4, fusa dalla Fonderia Mari di Torre de' Passeri (PE) nel 1956.
Vasto è un comune di 40.694 abitanti della Provincia di Chieti, a 77 km a sudest di Chieti. Ha origine nel XII secolo a.C. in cui le prime popolazioni greche, illiriche e frentane si stanziarono in quello che poi diventerà nel 91 a.C. il Municipio romano di "Histonium", importante borgo marinaro e porto dell'Adriatico fino alla sua distruzione da parte dei Longobardi nel Medioevo. Ricostruita come roccaforte durante la signoria dei Caldora, fu coinvolta dagli eventi bellici della conquista aragonese del Regno di Napoli. In questo contesto storico venne infeudata dapprima ai Guevara e successivamente ai D'Avalos. Come il resto del regno, passò sotto il controllo della corona spagnola agli inizi del XVI secolo. La cittadina acquistò una certa importanza a partire dal XVII secolo, quando Innico III d'Avalos ne fece il centro dei possedimenti della famiglia D'Avalos. Con il passaggio del Regno di Napoli sotto la sovranità austriaca in seguito alla guerra di successione spagnola si ebbe l'elevazione della cittadina al rango di Città nel 1710 per concessione di Carlo III a Cesare Michelangelo d'Avalos. Alla fine del XVIII secolo la città vide la proclamazione della Repubblica Vastese parallelamente alla nascita della Repubblica Napoletana. Nel primo Ottocento, fiorì a Vasto la figura del poeta Gabriele Rossetti, uno dei primi "dantisti" della critica letteraria; egli, rimasto colpito dalle vicende della Repubblica Vastese, fu educato negli studi classici, e ben presto, durante le vicende che coinvolsero tutto il Paese, ossia i moti del 1820-21, anche Rossetti partecipò a sollevare il popolo con delle sue poesie, che gli costarono l'esilio a Londra. In questo periodo a Vasto sorsero movimenti carbonari, che vennero sciolti e perseguitati dalla polizia borbonica. Negli anni '60 iniziò per Vasto il boom economico vero e proprio, incentrato sull'industrializzazione e il turismo balneare, anche se non si può tralasciare la parentesi della grave frana del 22 Febbraio 1956, che interessò il centro storico, nella parte del Muro delle Lame, dove si trovavano la Chiesa di San Pietro e il Palazzo Marchesani. Gli sviluppi urbani successivi portarono la città ad essere una delle principali in Abruzzo. Nel centro storico, ricco di opere architettoniche, si possono ammirare il Portale della Chiesa di San Pietro, Piazza Gabriele Rossetti, con la Torre di Bassano e il Castello Caldoresco, Palazzo d'Avalos, del 1573, la Concattedrale di San Giuseppe, del XIII secolo, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, del XI secolo, e il belvedere di Piazza del Popolo.