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La facciata di S. Zeno, d'un purissimo stile romanico, ha un colore rosato caldo. Si veda la ricchezza della parte centrale, di pietra nobile: il protiro poggia su due leoni stilofori, tra colonne, capitelli in fiore e cariatidi che reggono i due Giovanni, corifei del Testamento, mentre dall'archivolto S. Zeno esorcizza il demonio con il gesto pedatorio.
Alto 72 metri, con oltre 8 di lato, il campanile ha due ordini di trifore nella loggia dei bronzi, e un'unica lesena mediana. E' coevo alla basilica romanica, con la grande pigna coronata dalla cuspide fiancheggiata da quattro pinnacoletti. Ne iniziò i lavori l'abate benedettino Alberi nel 1065; lo restaurò e sopraelevò nel 1120, dopo la matte sgrullate di un terremoto, l'abate Gerardo; fu condotto a termine dal maestro Martino nel 1178. Nonostante le dimensioni, ascende scenograficamente come un'aigrette.
Fuse le prime campane un Ghislimerio, che lavorò per conto di Prete Aldo: ne sopravvive soltanto una (ora conservata gelosamente in una teca all'interno della cripta), ottagona, anticiclonica, detta del "Figar" che, suonata durante i temporali, allontana ogni meteoropatia.
Le attuali 4 campane di San Zeno costituiscono un oggetto di studio molto interessante, non solo per essere il più antico complesso in attività nel territorio veronese, unicum per il suo sistema di montaggio a slancio, ma anche per il fatto di rappresentare il tipico insieme tardomedioevale conservatosi nei suoi elementi sostanziali. Le due campane maggiori vennero fuse nel 1423 da un fonditore ignoto, la terza risale al 1498 mentre la minore venne aggiunta nel 1755 dalla dinastia dei Crespi di Crema.
Una lunga e dettagliata descrizione storico-artistica, opera dei carissimi maestri campanari veronesi Matteo e Nicola, è disponibile al seguente link:
www.campanologi...
Nel video assistiamo ad una rara esibizione a corde di alcuni dei campanari della squadra veronese, avvenuta al termine dell'evento "Campane delle Pentecoste 2015".