CILA in sanatoria | Arch. Simone Brugnara

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Simone Brugnara

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Cila in sanatoria: in questo video ti spiego la CILA in sanatoria, ovvero la pratica edilizia che occorre in caso di abusi edilizi minori.
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Cos’è
Sono numerose le persone che nel tempo hanno apportato modifiche edilizie non autorizzate al proprio immobile, a volte inconsapevolmente e altre pensando erroneamente di risparmiare, ma ciò si traduce in un problema ad esempio prima di un rogito, momento nel quale tali opere devono per forza essere regolarizzate.
In caso di lavori edilizi realizzati nel passato in assenza di titolo abilitativo, è possibile sanare lo stato amministrativo edilizio con una CILA “a sanatoria” chiamata anche tardiva o postuma se i lavori sono ancora in corso di esecuzione, predisposta da un tecnico abilitato e depositata presso il Comune di appartenenza, pagando una multa che il comune applica per regolarizzare lo stato dei luoghi.
Gli aventi diritto sull’immobile, siano essi più di uno o il singolo proprietario, devono richiedere l’autenticazione al portale di trasmissione telematica dell’istanza, preventivamente compilata dai nostri tecnici, tramite:
1.credenziali SPID (è piuttosto semplice richiederle in autonomia o mediante appuntamento al Comune di Milano, è necessario essere dotati di smartphone);
2.oppure essere in possesso del codice PIN associato alla Carta Nazionale dei Servizi o alla Carta Regionale dei Servizi il cui utilizzo presuppone l’utilizzo di un dispositivo di lettura idoneo e di facile reperibilità sul mercato.
Cosa si può sanare
Si possono sanare quasi tutte le difformità che riguardano:
1.diversa distribuzione interna;
2.modifica e realizzazione di aperture o porte su tavolati interni non strutturali;
3.modifica, realizzazione, demolizione di tavolati interni non strutturali;
4.rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici;
5.frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari.
Non possono essere sanati con questa pratica edilizia tutti quegli interventi che comportino modifiche alla sagoma, alla volumetria, alle strutture portanti, all’ aumento di superficie, al cambio di destinazione d’uso o alla costruzione di una veranda o di una tettoia sull’immobile in oggetto.
La CILA “a sanatoria” permette di risolvere interventi edilizi minori non autorizzati ma conformi alla normativa edilizia sia nel momento in cui sono stati realizzati i lavori che nel momento in cui vengono denunciati, da non confondere con il condono che risolve gli interventi abusivi e non conformi attraverso il semplice pagamento di una tantum.
Se non si può sanare è necessario demolire e ripristinare all’ultima versione di progetto dichiarata nell’ultima concessione edilizia agli atti.
Quanto tempo ci vuole
In assenza da parte del cliente dell’ultima pratica edilizia presentata, il nostro team dovrà provvedere ad effettuare un accesso agli atti presso il comune di riferimento, per reperire le ultime pratiche edilizie in cui sia dimostrato lo stato legittimo dell’immobile e quindi quello effettivamente autorizzato. Il ritiro delle copie o la visione degli atti deve avvenire entro 30 giorni dalla richiesta, tempo nel quale i nostri tecnici possono provvedere al sopralluogo, rilievo dello stato di fatto, predisposizione delle tavole grafiche, compilazione ed invio telematico dei moduli necessari ad espletare tale pratica.
Possiamo quindi affermare che, generalmente in assenza di imprevisti, una Cila a sanatoria può essere espletata in circa un mese e mezzo, tempo che può essere ridotto se si predisponde già della documentazione necessaria ad evitare un accesso agli atti.
Quanto costa
Nel costo della CILA “a sanatoria” bisognerà considerare:
1.l’onorario del professionista che varia in base alla dimensione dell’ immobile, al numero di sopralluoghi necessari e alla gestione di eventuali imprevisti;
2.l’ IVA al 22%;
3.i diritti di segreteria variabili a seconda dei singoli comuni;
4.la sanzione pecuniaria che va pagata direttamente al Comune;
5.l’ aggiornamento catastale tramite pratiche DOCFA che è parte integrante dell’istanza.
In termini economici, la sanzione prevista per la presentazione di una CILA “a sanatoria” è di 1000 euro, ridotta a 333 euro in caso di CILA “tardiva” quando la comunicazione viene effettuata spontaneamente e l’intervento è ancora in corso d’opera come precisato dal D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, art. 6-bis comma 5.

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