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© CLAUDIO MORTINI™◊
Città della Pieve, borgo medioevale situato in una delle più belle zone dell'Umbria, a 500 metri sul livello del mare
Abitata da poco più di 7.000 persone, è un borgo molto caratteristico basti pensare che il 70% delle strutture è costituita da mattoni in vista!
Luogo di confine, dove la natura dell'Umbria e della Toscana ci fa immergere in scenari paesaggistici fantastici.. e dove la cultura ne fa da padrone.
Città della Pieve è piena di luoghi d'interesse e porta con sé un alone di mistero..
Infatti non si conoscono bene le sue origini, e sicuramente nel corso dei secoli ha cambiato più volte nome (ad esempio "Monte di Apollo" o "Pieve di San Gervasio").. solo nel 1600 su soprannominata "Città di Castel della Pieve", nome che, data la sua estrema lunghezza nella pronuncia, diventò quasi subito Città della Pieve.
Fu abitata già ai tempi degli etruschi, nonostante, purtroppo, non ci siano più edifici che lo provino!
Certamente molto è rimasto invece dell' epoca romana, dove possiamo vedere ancora monumenti dell'epoca.
Non può mancare una visita al Palazzo della Corgna, edificato nel XVI° secolo, la Torre del Pubblico, dove sono visibili due differenti fasi storiche: la parte più bassa è di molto precedente all'anno 1000, mentre la parte più alta è più recente, indicativamente intorno al XV secolo.
Altro edificio molto affascinante è la Rocca, con una lunga ed incantevole storia; edificata intorno al 1326, fu una delle spese più care dell'epoca.
Per quanto riguarda gli edifici religiosi, la cattedrale, la cripta e il convento con la chiesa di San Francesco meritano sicuramente una visita.
Non tralasciare poi un giro nei vicoli del centro storico!
Intorno alla metà del sec. XV nasce Pietro Vannucci detto “Il Perugino”, che lascerà numerose testimonianze della sua arte in patria a partire dalla celebre “Adorazione dei Magi” del 1504 dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi. Si segnalano inoltre le pregevoli opere pittoriche di ambiente peruginesco ascrivibili a Giannicola di Paolo e a Domenico di Paride Alfani presenti nella Cattedrale e a San Francesco