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SANTUARIO di TAJA
U CAMPANARU
Calendario Astronomico Preistorico Solare e Lunare
L'Oculo Ellittico del Calendario Astronomico di Taja è scavato artificialmente in uno sperone di roccia, ha una forma ellittica perfettamente orientata alla levata del Sole e della Luna di tutto l'anno con al centro in basso un "mirino", Simbolo Fallico per eccellenza, che ingravida la Terra. Il Sole sorge, entra in questo foro antropico, detto 'Campanaru di Taja', Vero Calendario della Natura, si allinea con qualche punto o linea incavata artificialmente nella roccia all'interno del Santuario e poi tramonta nella sua Cresta.
Oggi, come 3500/4000 anni fa, si può ancora assistere a questa magica "IEROFANIA", frutto di grandi conoscenze astronomiche e geometriche che il Popolo dei Sikàni, e forse coloro che li hanno preceduti, aveva e utilizzava in questo luogo per i loro riti legati alla Vita Quotidiana , alla Fertilità , all'Agricoltura, alla Pastorizia e anche alla Navigazione. È emozionante e avvincente, vivere queste esperienze legate al rapporto tra Cielo e Terra così come le vivevano i nostri avi.
Gli studi e le prove, effettuate meticolosamente nel 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, 2023 hanno dimostrato che è un Calendario Solare e Lunare. Il Santuario di Taja, (dal sanscrito Tàja - Tajàka, corona circolare, che fa riferimento a conformazioni astronomiche di cui si parla in libri arabi e persiani), insiste in una conca circolare naturale, di più di 30 ettari, da Monte Garialùfu a Monte Ghammàuta; al centro di questa conca ci sono diversi cumuli di massi ammucchiati da ruspe nei decenni passati, affinché i contadini potessero guadagnare terreno da pascolare e da coltivare, per cui precedentemente c'erano sicuramente delle strutture litiche di osservazione e misurazione. Ciononostante, mettendosi a una distanza di 150 metri frontali verso Nord-Est, Est, Sud-Ovest e posizionati con la bussola, appena il Sole si vede a 60°, siamo al 21 giugno, Solstizio d'Estate; quindi, giorno dopo giorno, la Rotazione della Terra fa sì che si arriva al centro del mirino e il Sole si vede a 90°, siamo al 22/23 settembre, Equinozio d'Autunno; andando avanti il Sole si vedrà a 120°, siamo al 21 dicembre, Solstizio d'Inverno; per effetto della rotazione, della rivoluzione e dell'inclinazione terrestre si ritorna indietro a 90°, siamo al 21 marzo, Equinozio di Primavera. Quando il Sole supera la cresta dove c'è l'oculo, ci sono altri punti di osservazione. Posizionandosi verso Ovest si vedono anche i tramonti; quello del 21 dicembre è impressionante: praticamente il sole si posa sulla cresta dove c'è un incavo antropico largo più di 10 metri e profondo 5.
Si arriva al Santuario attraverso 2 strade millenarie: da sud e da nord, chiamate ambedue Ghammàuta. Nella parte superiore, attraverso una scalinata incavata nella roccia, si accede a un Altare Panoramico di 6X6 metri con al centro incavato un Puntatore ad Arco di Cerchio che va da 60° a 300°, praticamente il Cammino Apparente del Sole. Quindi abbiamo 3 meridiani incavati nella roccia: il Primo di 7 metri viene colpito il 21 giugno alla Levata del Sole, il Secondo di 5 metri al Tramonto degli Equinozi, il Terzo di cm. 80 indica l'Est, quest'ultimo posto al centro di uno scivolo di 5X4 metri. All'entrata sud del Santuario c'è una Vasca delle Abluzioni di metri 6X6 e a seguire uno Scivolo della Fertilità di metri 18X3; in fondo a più di 300 metri c'è l'oculo ellittico, vero e proprio Calendario Astronomico Preistorico Solare e Lunare. Recentemente ho trovato un altro foro cilindrico scavato nella roccia (profondo m.1,20 e del diametro di m. 0,50), orientato a 270° (mezza stagione autunnale: vendemmia, raccolta dei pistacchi e raccolta delle olive). {Il Santuario di Taja è stato definito uno dei più completi al Mondo da Vito Francesco Polcaro, astronomo; Giulio Magli, astronomo; Ferdinando Maurici, archeologo; Alberto Scuderi, studioso di archeoastronomia
in CIVILTÀ DEL SOLE IN SICILIA
EdizioniKalos 2019}
{Recentemente Caltabellotta è stata inserita nel volume
.. Percorsi dei luoghi di eccezionale valore universale rappresentativi di una Civiltà.
LA CHIANCA
Dolmen di Bisceglie
di Pina CATINO
(Presidente Club per l'UNESCO di Bisceglie)
e Vito L. TOTORIZZO
Ed. La Nuova Mezzina
(Pagine 262, 263, 374, 384, 385, 387)}
Vincenzo Carmelo Mulè
Caltabellotta Sicilia Sicàni Sikàni Sikània Gogàla Cocalo Dedalo Enzo Mulè Enrico Caltagirone Sanscrito U Campanaru di Taja Astronomia Archeoastronomia Solstizio d'Estate Solstizio d'Inverno Equinozio di Primavera Equinozio d'autunno Scivolo della Fertilità Vasca delle Abluzioni Monte Gammàuta Monte Garialùfu Gulèa Oculo Ellittico mezza stagione autunnale vendemmia e raccolta delle olive Est Ovest Nord Sud meridiani incavati nella roccia, cammino apparente del sole Puntatore ad Arco di Cerchio Ierofania Popolo dei Sikàni Vita Quotidiana alla Fertilità all'Agricoltura, alla Pastorizia e anche alla Navigazione Popolo di origine orientale