come capire se soffri DAVVERO di disturbi alimentari

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Maria Poggianti

Maria Poggianti

Күн бұрын

Пікірлер: 10
@maria.poggianti
@maria.poggianti Жыл бұрын
!!PRECISAZIONE. L’ho già detto nel video ma lo ripeto qui: con “chiedete aiuto” intendo AFFIDATEVI A PROFESSIONISTI. Per capire se ne soffrire davvero ci vuole una diagnosi di esperti💜 di certo non lo potete capire da un video KZbin. Il solo scopo di questo video era convincervi che se notate qualche segnale di un dca sempre meglio fare accertamenti per scoprire se effettivamente ne soffrite e nel caso iniziare un percorso
@Mary-12-24f
@Mary-12-24f 3 ай бұрын
Grazie ❤. Questo video mi è stato veramente di aiuto,perché molto spesso le persone credono che sia disturbo alimentare solo quando si perde peso,bisognerebbe parlarne di più.
@luciafagiolari7873
@luciafagiolari7873 Жыл бұрын
Ciao! Io non ho mai sofferto di DCA, né conosco qualcuno che ne soffre, ma adoro il modo in cui fai divulgazione su questi temi.
@maria.poggianti
@maria.poggianti Жыл бұрын
Grazie❤️mi fa molto piacere davvero
@lauradetomasi
@lauradetomasi Жыл бұрын
Grazie💜
@maria.poggianti
@maria.poggianti Жыл бұрын
A te di avermi ascoltata❤️
@joseedumas01
@joseedumas01 Жыл бұрын
TW: racconto la mia storia con il "mio DCA". Non voglio assolutamente condizionare qualcuno, e vi incoraggio caldamente a chiedere aiuto qualunque siano i vostri sintomi (lo dico da quasi psicologa). Ogni tipo di sintomo e di disagio autopercepito è segno della presenza di una sofferenza che MERITA attenzione, indipendentemente dal fatto che possa esserci o meno una diagnosi (purtroppo le modalità di fare diagnosi psichiatrica con il DSM sono fortemente discutibili...) Ciao! Ti vorrei raccontare in breve la mia esperienza per chiederti un parere, perché è stata, in un certo senso, "anomala". Fatta la maturità nel giugno 2020 le persone intorno a me hanno iniziato a farmi notare quanto fossi dimagrita e quanto "stessi bene" così. Non ero dimagrita apposta, ma a causa del forte stress causato dal lockdown e dalla maturità, e siccome il mio corpo non mi era mai piaciuto e mi ero sempre vista grassa (e invece ero perfetta così!) ero contentissima di quei commenti, e così ho iniziato a cercare di controllarmi, finché non è diventata una vera e propria ossessione. Mangiavo pochissimo, facevo attività fisica in modo compulsivo e appena potevo saltavo i pasti. Il ciclo è andato via subito, così, a ottobre, mi sono rivolta a una ginecologa, che mi ha suggerito di riprendere con un normale introito calorico. Durante le vacanze di Natale ho ripreso qualche chilo, ma subito ho iniziato a vedermi "grassa" e a stare malissimo, e così ho ripreso con la mia dieta drastica e con l'attività fisica compulsiva. Quando il ciclo è andato via di nuovo ho dato la colpa allo stress per la sessione e non ho fatto controlli. Ero arrivata al punto di assumere un introito calorico che probabilmente in breve mi avrebbe portata a morire, e non so se non ci pensavo o cosa. I miei genitori trovarono alcune delle ricerche che facevo su internet riguardo a diete e calorie, mi costrinsero a pesarmi e quando videro che avevo perso dieci chili si spaventarono moltissimo. Mia madre cominciò con l'alimentazione "forzata" (mi gridava contro se non mangiavo e piangeva sempre, stava malissimo), e una situazione che fino ad allora era stata di "luna di miele" (finalmente, anche se ero in lieve sottopeso, mi vedevo bella!) divenne un incubo. Di nascosto continuavo a pesarmi e a fare attività fisica, e continuai a perdere peso. Io sapevo di avere un problema, sapevo di avere QUEL problema, e volevo essere ricoverata, volevo andare in psicoterapia... Insomma, volevo tutte delle attenzioni che sentivo mi mancavano, volevo sentirmi una bella persona (perché mi ero sempre sentita una persona cattiva, egocentrica, egoista...), forse volevo "evadere" da quella realtà. Avevo sempre fame ed ero sempre in ansia. Finalmente vado a fare una visita psichiatrica. Spiego alla dottoressa la mia situazione così come l'ho descritta in questo commento. Preciso anche che avevo in progetto, quell'autunno, di andare a Padova a studiare Psicologia (era il mio sogno che si stava realizzando) e che ero preoccupata all'idea che là, trovandomi fuori regione, nessuno mi avrebbe seguita. Questa dottoressa si è irritata, mi ha detto che "non mi vedeva anoressica", mi chiedeva se non lo facessi "solo per fare la modella", e ha iniziato a chiedermi "come fai ad andare a Padova se smetti di mangiare" oppure "ma lo sai che se non mangi muori", e poi tutto un interrogatorio in cui mi chiedeva come mai fossi lì e se non mi avesse obbligata qualcuno ad andare (probabilmente pensava che stessi delirando). Sono uscita piangendo e non sapevo più che fare, mi sentivo abbandonata a me stessa. Ho avuto la lucidità di rifletterci (forse per questo non ero malata) e mi sono detta che se avessi continuato così davvero non avrei realizzato il mio sogno di studiare a Padova e probabilmente non avrei proprio realizzato quello di studiare Psicologia, e che quindi dovevo provare a uscirne da sola, siccome nessuno voleva aiutarmi (i miei non mi avrebbero pagato la terapia o l'avrebbero fatto con i soldi che avevo da parte per l'università e non me la sentivo, non volevo più vedere uno psichiatra e siccome non rischiavo di morire -anche se credo fosse parecchio strano, visto che ero già anche bradicardica-, non avevo diritto a un ricovero). Ancora per un po' ho continuato a contare le calorie, poi, quando ero a Padova, sono passata alle abbuffate. Mangiavo sempre fino a sentirmi scoppiare, fino a stare male fisicamente. Mentalmente però mi sentivo molto meglio rispetto che a casa, avevo capito che ero perfettamente in grado di farmi e mantenere delle amicizie e che non ero una "sfigata" (come ero sempre stata fino alla fine del liceo), e che ero capace di vivere e di cavarmela da sola. Nel giro di pochi mesi ho preso venti chili. Quando l'ho scoperto (nel collegio in cui sono a Padova non ci sono bilance e non posso pesarmi) ho ripreso con le restrizioni, che però facevo più fatica a controllare. Poi verso metà giugno, quando già ero tornata a casa da Padova, ho cominciato a uscire con quello che sarebbe diventato il mio ragazzo (e che ancora lo è!). È stato la prima persona che mi facesse sentire bella, sia interiormente, sia esteriormente. Pian piano il cibo ha smesso di interessarmi, non è più stato un'ossessione. E sulla bilancia non sono più salita. Adesso il mio peso è stabile, ma non conto più le calorie, non mi abbuffo più e non faccio più restrizioni. In un certo senso sono guarita, il problema è che l'ho fatto da sola, grazie all'aiuto dell'esperienza a Padova e del mio ragazzo, che hanno forse cambiato il modo che avevo di percepire me stessa. Adesso, quando riguardo le foto che mi facevo in quel periodo mi fanno impressione e paura, e mi continuo a chiedere come facessi a vedermi bella in quel modo. Continuo a chiedermi se nel mio caso non sia stato davvero tutto solo un "capriccio" (io volevo solo essere come le altre, volevo essere malata, volevo allontanarmi dalla mia vita e sentire che qualcuno si poteva prendere cura di me, e che non ero una persona cattiva) perché alla fine non ho avuto bisogno di farmaci, psicologi né ricoveri per uscirne, o se davvero fossi malata e la mia "terapia" sia stata allontanarmi dalle tensioni che c'erano sempre state in casa e trovare il mio ragazzo... Quindi forse sono stata solo fortunata a trovare le soluzioni giuste nel momento giusto... Qualche parere? Grazie in anticipo!😘
@maria.poggianti
@maria.poggianti Жыл бұрын
Ciao! Allora innanzitutto mi dispiace che tu abbia trovato una dottoressa del genere. Il suo comportamento e ciò che ti ha detto è assolutamente sbagliato!!! Per quanto riguarda la tua domanda io non sono un medico quindi non posso dirti “sì era un disturbo alimentare” con certezza, PERÒ sicuramente non era un capriccio. Non è che se dentro di te volevi sentirti come le altre allora significa che è stata una tua scelta stare male/ che era un capriccio. Se ci pensi ha perfettamente senso: tu probabilmente ti sentivi sola, non capita, diversa dalle altre, e quindi il tuo cervello l’unico meccanismo che ha trovato è stato punirti da sola sperando che qualcuno notasse il tuo malessere. Anche nel mio caso è successa una cosa simile: il mio dca è stata una sorta di “ricerca di attenzioni”, non perché sono una bambina viziata che voleva rompere ai suoi genitori, ma perché dentro di me avevo un vuoto e non riuscivo a esprimerlo se non con i comportamenti del dca.
@maria.poggianti
@maria.poggianti Жыл бұрын
Non so se mi sono spiegata e se ho risposto alla tua domanda:)
@elisagianelli5548
@elisagianelli5548 7 ай бұрын
Io ci sono entrata a 16 anni ho perso peso , ripreso peso , riperso , ripreso . Tra alti e bassi dai 16 ai 35 ora l ho sempre avuto . Anoressia misti bulimia anni fa . E abbuffate
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