🏰 Il videocorso sul METODO DI STUDIO ► Sistema ADC: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/metodo-di-studio/studenti-universita
@LASTEHTube4 ай бұрын
Paolo Coletti è stato il mio insegnante di informatica applicata all’università in lingua inglese. Ha un top metodo e le mie competenze informatiche applicate sul lavoro le devo a lui! Carismatico e impossibile non trovarlo interessante. Grande Prof!
@alessandrodeconcini-adc4 ай бұрын
💪❤️
@eleonoraderossi99454 ай бұрын
Sarò esagerata, ma io da innamorata del mio campo specifico di interesse, ho subito identificato il mio attuale relatore come la mia prima scelta. Ha parlato approfonditamente di un tema cardine di tale campo, ho visto che aveva scritto almeno uno o due libri sull'argomento e aveva fatto da relatore a tesi (che ho trovato nel database dell'Università) che analizzavano degli interessanti casi studio. Dopo aver avuto il risultato dell'esame del suo corso mi sono fiondata a colloquio. Sto ancora completando la tesi, devo dire che mi ha dato carta bianca sull'argomento della tesi, non è un tipo da deadline o check mensili sull'andamento, ma risponde in tempi brevi alle mail e dà feedback che giungono sempre al punto. Speriamo continui così, e che finisca tutto bene! Riguardo alla scrittura tesi, per me per ora l'aspetto più difficile da "nerd" del mio argomento è cercare di non cadere in eccessivo perfezionismo (che può trasformarsi in auto sabotaggio) e non perdermi troppo nelle fonti, oltre che accettare di dover "tagliare" certi approfondimenti che non possono avere spazio nella trattazione complessiva. In conclusione, le difficoltà sono riassumibili in: dover scegliere, prendere decisioni, selezionare gli argomenti.
@AlviseCecconello4 ай бұрын
Molto interessante. Passo 1: superare un esame
@sognidilatta804 ай бұрын
Mai chiuso così velocemente il libro di semiotica 😂😂😂😂
@sognidilatta804 ай бұрын
Per risolvere la questione presenza/online, dalla mia esperienza di studente uninettuno e che ha rinunciato all'università a 20 anni perché vivevo in un paesino, non potrebbe essere una soluzione dividere al momento dell'iscrizione tra ci vive in città e chi non ci vive o chi studente lavoratore e chi no? In modo che chi non può frequentare accede alle online e chi invece può essere in presenza abbia l'obbligo? Grazie per questo incontro professore @PaoloColetti, ad avercene insegnanti così!
@alessandrodeconcini-adc4 ай бұрын
Idea interessante, non ci avevo mai pensato 🤔
@sognidilatta804 ай бұрын
@@alessandrodeconcini-adc mi commuovo 😭😭😭 Scherzi a parte, credo che la tecnologia di tracciamento lo permetterebbe. Uninettuno per esempio traccia se hai visto le video lezioni, da dove e quante volte... Sarebbe una cosa da studiare
@AndreaTonolli-v6v4 ай бұрын
faccio ancora le superiori e non ho intenzione di andare all'uni ma la live del De Concini si guarda comunque
@davidecerutti55674 ай бұрын
Io ho studiato come studiare (metodo adc) poi mi sono iscritto all' Uni, ma sono anche lavoratore full time e genitore, così ne ho scelta una dove ti puoi iscrivere a corsi singoli, e ne faccio piano piano uno a sessione. Ci metterò il doppio, ma stik..zi _ Per la tesi c'è ancora tempo Grande Ale, super ospite → consiglio VIVAMENTE il suo educati e finanziati + incasellati
@Ale-lr8fw4 ай бұрын
È assurdo che, con la scusa dell’inclusione, anche per chi ha disabilità non ci possa essere un’agevolazione per quanto riguarda la didattica mista oppure a distanza. Poi, posso stendere un po’ tutto anche con diversi casi oltre alla disabilità.perché in Italia non si può fare qualcosa anche partendo da gli stessi studenti e studentesse con disabilità, oppure partendo da sportelli che aiutino le persone con disabilità? Nella nostra università, abbiamo portato le nostre istanze ma con la scusa del fatto della socializzazione e della normalizzazione di tutto ce le hanno sempre rigettate. Perché noi siamo come gli altri, è sempre questa la risposta che c’è stata data, o meglio il succo delle tante risposte.poi, intanto, alcuni esami scritti di lingua vengono fatti online e la maggior parte delle persone ingaggiata negli sportelli disabilità della nostra università, incompetenti, non risolvono niente. Mi scuso se, nel caso, riscontrate problemi di ortografia, di sintassi, in generale. Sto usando un programma di dettatura
@alessandrodeconcini-adc4 ай бұрын
Sono d'accordissimo con te, è una vergogna
@paolomedri67914 ай бұрын
Io trovo una grane contraddizione in tutto ciò. Ai laureandi triennali si chiede di fare tesi (i.e scoprire "qualcosa di nuovo") quando spesso nemmeno i loro professori / ricercatori riescono nell'intento. Se vi guardate le pubblicazioni della maggior parte dei ricercatori universitari in Italia capite cosa intendo. Il prof giustamente dice che un laureato triennale sa un briciolo di quello che sa un prof. Dunque mi chiedo qual è il senso di avere una tesi triennale che al 99.9% sono scoperte dell'acqua calda.
@PaoloColetti4 ай бұрын
Aiuta a imparare come si fa una ricerca e come si scrive un testo lungo, appunto per evitare di arrivare alla magistrale o sul lugo di lavoro completamente a digiuno su questo. La scelta di quanto peso darle sta a chi disegna il corso di laurea che potrebbe dare alla tesi anche solo 3 CFU (non so se possa essere abolita del tutto) a seconda di quanto servano su quella materia le competenze acquisite dalla tesi
@francescocamplani13614 ай бұрын
Lui è veramente simpatico. O così sembra 😅 Purtroppo, cari studenti, non aspettatevi che sia la media. Detto questo, sulla tesi di laurea in sé si potrebbero fare fin troppe considerazioni "de jure condendo", a partire dalla necessità di scriverla (in altri Paesi europei si fanno "lavori seminariali" lungo il percorso, ma nessuna tesi!) salvo lo si voglia fare per qualche ragione (eg avviare un futuro dottorato).
@Amedeomaria2 ай бұрын
Le migliori per l'anvur da quanto ho letto sono 3 1 uninettuno 2 pegaso 3 uni mercatorum
@alessandrodeconcini-adc2 ай бұрын
Corretto
@sognidilatta804 ай бұрын
Uno dei problemi del "metterci di più" è che se ci metti di più, con le telematiche almeno, paghi ogni sei mesi bei soldini... E il rischio è di non farcela