Molto bello. Grazie. Manca secondo me un aspetto fondamentale nel discorso: la mia storia interiore. Non solo il nervosismo, la mia energia in quel momento o la "cattiva" predisposizione in un determinato giorno, ma - a mio parere molto più importante - quale ferita mi fa vedere quel collega che mi attacca. Il tuo discorso - davvero molto bello - mi fa comprendere l'altro, ma non mi interrogare a fondo per poter vedere come io debba lavorare a me stessa, perché se le emozioni che altri svegliano in me sono molto forti, io ho temi grandi irrisolti dentro e prima li guardo e comprendo e prima li risolvo e prima la smetto di dare la "colpa" agli altri. Gli altri sono solo uno specchio di ciò che in me va ancora chiarito, portato alla luce. E, per dirla con lo yoga "così come è fuori è dentro". Per me l'altro (il collega o chi per lui, il "nemico") ad un certo punto ci viene da ringraziarlo, perché capiamo che senza le sue provocazioni non avremmo avuto la possibilità di fare pulizia dentro di noi. Buona giornata.