Come studiare - 22: Come iniziare a studiare un brano

Cosa fare quando iniziamo a leggere un nuovo brano?
Naturalmente dipende dal tipo di brano e dalle difficoltà che offre, ma in generale è sempre utile leggere non soltanto a mani separate, ma anche a “voci separate”; e, sin da subito, iniziare a suonare ogni singola voce con la giusta espressione, con il massimo dettaglio dinamico e timbrico.
Qui un esempio, con lo Studio op. 25 n 1 di Chopin.
Ne parlo in questo video.
di
Roberto Prosseda
#RobertoProsseda #comestudiare #ChopinStudio
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[@LuigiGiannattasio78]

È un piacere ascoltarla.

[@gabrieletomasello]

Un ottimo intervento! “Lo studio é ascolto” é un concetto che cerco di trasmettere ai miei allievi.

[@NON-LO-SO-STE]

Grazie Maestro

[@ilpianoforte]

Grazie professore per questi mondi che apre sull'universo dell'approccio allo strumento musicale.

[@raffaellabaravalliobino9234]

Grazie per questo video, mi è stato davvero utile! Studio pianoforte da quasi due anni (e ne ho 46!) e a volte mi trovo in difficoltà proprio sul primo approccio. Sono abituata ad affrontare il brano leggendolo e suonandolo a mani separate, aggiungendo le dinamiche in gran parte alla fine. Credo che seguirò i suoi consigli da subito!

[@lucialivolsi2687]

Cosa aggiungere ? Un grande grazie Fondamentale, appropriato suggerimento per l' approccio allo studio corretto

[@iamwhatiam6281]

grazie infinite,tempo fa un un post avevo chiesto qualcosa su questo studio musicalmente difficilissimo e questa la ascolto come se fosse una risposta anche alla mia richiesta. a torto molti pianisti o studenti considerano l’op25 no1 fra i più facili studi di chopin..ma a mio parere la sua difficoltà è inversamente proporzionale alla facilità di lettura. pochissimi ma pochissimi pianisti concertisti (anche fra i celebri di cui troviamo esecuzioni anche su youtube) lo suonano bene. il maestro prosseda è uno dei pochi, e ne dà prova qui semplicemente con l’assaggio dei primi arpeggi. un suono così oltre ad ottenersi solo con un coda è ottenibile solo da alcuni. poi ovvio..va suonato quanto meglio si possa, ma non aspettatevi il suono del maestro.. più è semplice la linea melodica e più ogni minima sbavatura nella resa si percepisce. se volete studi di chopin ‘semplici’, pensate all’op.10 no 12 o il 3 o il 5.

[@primuladinverno]

Lo studio è ascolto, esattamente ciò che mi ripete la mia prof ogni lezione! Grazie mille

[@paolageraci]

Grazie dei suoi preziosi consigli Maestro...io sto studiando il notturno in mi minore di Chopin...

[@emanuelemastrandrea6980]

Molto interessante. Sarebbe magari da puntualizzare quando si dice "questo è esattamente ciò che c'è scritto, non una mia interpretazione", in quanto, per quanto molti pensino questo, il concetto di esattezza, un concetto logico e matematico, si può avere solo per approssimazione anche nella musica classica o "colta" (per esempio le dinamiche si possono "interpretare" in modi sottilmente diversi), e non a caso lo stesso spartito è eseguito diversamente anche dai grandi interpreti, e perfino lo stesso interprete lo esegue di volta in volta in modo diverso. L' esecuzione è un atto ermeneutico e prospettico. Il fascino di ogni esecuzione, e la sua necessità, si ha proprio perché l'esattezza è al massimo un ideale, che resta irraggiungibile.

[@ramonamunteanupiano]

Bellissimo!