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11 febbraio - Memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes
A Lourdes, ai piedi dei Pirenei, in una grotta sulla riva del fiume Gave, la Madonna apparve a una giovane semplice, delicata, cagionevole di salute, figlia di una famiglia poverissima. L'11 febbraio 1858 a Bernadette Soubirous si mostrò una "signora" molto bella, vestita di bianco, davanti alla quale la ragazza, non sapendo che fare, iniziò a pregare il Rosario. La Vergine si mostrò ancora 17 volte fino al 16 luglio. A febbraio sgorgò la famosa sorgente d'acqua prima inesistente. Il 25 marzo la donna si presentò come l'Immacolata Concezione: la proclamazione del dogma risaliva a quattro anni prima. Penitenza e preghiera: secondo la veggente questo è il cuore del messaggio della Madonna.
Un momento importante fu quando, in un’apparizione avvenuta il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, alla ripetuta richiesta di Bernadette, la Vergine disse di essere l’Immacolata Concezione, venendo così a confermare il dogma del concepimento immacolato di Maria promulgato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 (quattro anni prima).
Ciò che avvenne a Lourdes lo conosciamo dalle dettagliate deposizioni che Bernadette dovette fare dinanzi alla Commissione Diocesana incaricata di esaminare i fatti. Lourdes sarà così anche la risposta a tutte le utopie di ogni tempo, la Vergine è colei che distrugge tutte le eresie, perché è colei che ci ha donato il Salvatore permettendo la Redenzione della più grande catastrofe di tutti i tempi: il peccato originale.
Il celebre pensatore spagnolo Donoso Cortes afferma che dalla negazione del peccato originale nascono tutti gli errori, perché dalla negazione del peccato originale nascono tutte le utopie.
La negazione del peccato originale vuol dire la possibilità che l’uomo sia per natura buono e che ciò che lo contamini siano solo le strutture sociali, per cui sarebbe possibile, qualora si creasse una sorta di “società perfetta”, il trionfo totale del bene e della completa bontà dell’uomo stesso. Insomma: l’essenza di ogni utopia, ma anche la convinzione, tipicamente moderna, secondo cui l’uomo possa, con il suo agire (in questo caso con il suo agire politico e sociale), essere “salvatore” di se stesso.
La Vergine a Lourdes indica invece due prospettive:
1) Quella del Cielo come unico fine dell’uomo.
2) Quella dell’eliminazione del peccato come principale scopo dell’agire umano. Quella del Cielo come unico fine dell’uomo.
A Bernadette l’Immacolata disse: «Non ti prometto la felicità quaggiù, ma in Paradiso». Il che significava ricordare all’uomo che la legittima speranza di migliorare la vita terrena non poteva essere sostituita con la pretesa di eliminare totalmente il male da questa stessa vita. Sappiamo che il positivismo filosofico alimentò l’utopia di un possibile mondo senza malattia e senza morte, utopia che poi naufragò tragicamente soprattutto a causa della catastrofe della Grande Guerra.
Quella dell’eliminazione del peccato come principale compito dell’agire umano. L’uomo può diventare buono principalmente con la conversione; le strutture sociali e il progresso medico scientifico hanno senz’altro un valore importante ma certamente relativo: ciò che conta è la santità. Ed ecco perché Lourdes è diventata anche la vera oasi della sofferenza fisica, che, nella tenerezza della Vergine Immacolata, può trovare straordinariamente la guarigione (i miracoli), ma ordinariamente trova di certo la forza per andare avanti e la luce per capire la relatività della vita terrena in comparazione alla pienezza della vita del Paradiso.
(Autore: Corrado Gnerre, da SantieBeati)
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