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I lavoratori dei treni escono allo scoperto per denunciare le aggressioni subìte: “Siamo stanchi di andare a lavorare con la paura”. Martedì mattina hanno tenuto un presidio alla stazione Santa Maria Novella di Firenze. Tra loro Valentina Romanelli, capotreno: “Sono stata aggredita una settimana fa in pieno giorno, alle 14.50, da un viaggiatore ubriaco, già segnalato alla Polfer. Mentre mi allontanavo mi ha colpito da dietro spintonandomi, è stato un evento difficile da gestire soprattutto dal punto di vista psicologico, il fenomeno delle aggressioni sui treni sta diventando un fattore dilagante e quelli denunciati sono una minima parte degli episodi accaduti”. E poi Giuseppe Catanzaro, capotreno anche lui: “Sono stato aggredito da un viaggiatore che arrecava disturbo e molestava i passeggeri, sono intervenuto per tentare di calmarlo, ma quando mi ha visto mi ha sputato sul visto e mi ha colpito in fronte con un oggetto, sono andato in ospedale dove ho riportato un trauma cranico”. Paura anche per Stefano Valentini: “In 19 anni che lavoro sui treni, sono stato aggredito cinque volte. La volta più pesante quando mi hanno spintonato in terra e ho sbattuto la testa contro la porta del treno. L’ultimo episodio quando un viaggiatore mi ha sputato in faccia. Purtroppo vado a lavorare con la paura, ogni ad ogni richiesta di biglietto può succedere qualcosa di potenzialmente pericoloso”.
Nel corso del 2024, in tutte le imprese ferroviarie, si sono registrati in Italia oltre 800 episodi violenti nei confronti del personale che lavora in treno o nelle stazioni, è stato spiegato nel corso del presidio organizzato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Consal e Orsa Ferrovie. In Toscana nel 2024 si sono contate quasi 50 aggressioni denunciate, ma va sottolineato che solo in pochissimi casi si arriva alla denuncia, in pratica solo quando ci sono conseguenze fisiche importanti. “Le aggressioni al personale front-line delle imprese ferroviarie rappresentano un serio problema sociale, del quale lo Stato, le istituzioni e le aziende devono farsi carico - è stato spiegato dai sindacati - Purtroppo, nel nostro territorio, nonostante le reiterate richieste avanzate alle istituzioni di riprendere le cabine di regia in sede prefettizia, abbiamo dovuto registrare un silenzio assordante ed un mancato coinvolgimento da parte della Regione, del Comune, del prefetto e delle aziende ferroviarie. Come sindacati pensiamo che gli incontri in sede prefettizia rappresentino un passo indispensabile per l’individuazione e l’attuazione di misure efficaci di prevenzione e tutela sia per i lavoratori che per la clientela”.
Ecco perché, hanno concluso, “chiediamo con forza alle istituzioni e alle aziende di ascoltare il nostro grido d’allarme e di agire immediatamente per garantire la sicurezza di chi opera quotidianamente sui treni e nelle stazioni. Il nostro impegno e la nostra mobilitazione continueranno fino a quando non vedremo un cambiamento tangibile”. (Corriere Tv). Guarda il video su Corriere: video.corriere...