da piccola ho vissuto un periodo (2/3 anni o qualcosa in più) di fame (letteralmente) da quando sono andata a vivere con mia madre e mio fratello (mia madre non poteva guadagnare abbastanza per sfamarci e mio padre non ci aiutava). Ricordo che pensavo continuamente a "quando sarò grande potrò lavorare e comprarmi tutto il cibo che voglio": era un mantra, un incoraggiamento che mi dicevo ogni giorno più volte al giorno per sopportare quest'ingiustizia. A livello genetico sono sempre stata magra (fino ai 25 anni) come anche i miei familiari (ero magrissima, leggermente sottopeso). Poi ho conosciuto il mio ragazzo con cui sono andata a convivere e ho iniziato a ingrassare un pochino ogni mese. Ho avuto poi una gravidanza in cui sono aumentata molto di peso, fino a sfiorare gli 85 kg il giorno prima di partorire (sono 170 cm e ho pesato per gran parte della mia adolescenza/giovinezza dai 50 ai 60 kg). Con il parto e l'allattamento mi sono impegnata e sono riuscita a tornare ai miei 60 kg e non so dove trovassi la forza, forse nell'impegno che avevo col piccolo che era molto esigente e mi obbligava al movimento). A un certo punto trovo il lavoro che faccio attualmente e che vorrei tantissimo cambiare perché l'ambiente è tossico, non sto qui a spiegare perchè ma ogni volta che vedo determinate persone o so che le incontrerò in ufficio mi viene il mal di pancia che avevo quando sapevo che a scuola avrei incontrato quei bulli che mi picchiavano e mi trattavano male. Insomma, io adesso a 5 anni da questo lavoro ho messo su 20 kg e non so se dipenda direttamente dal lavoro insieme alle mie carenze (affettive e nutritive) quando ero piccola ma vorrei tanto capire come fare a perdere peso perché io la forza di impegnarmi in una dieta non ce l'ho più.
@MariaLuisaTutor6 ай бұрын
Gentile @Tarantinograce, grazie per aver condiviso qui la tua esperienza personale. Dalla tua descrizione, emerge chiaramente quanto il passato abbia influenzato il tuo rapporto con il cibo e il tuo benessere emotivo. Attraverso l'analisi delle costellazioni familiari, possiamo iniziare a comprendere come i tuoi vissuti si intreccino con dinamiche più ampie che riguardano la tua famiglia e il contesto in cui sei cresciuta. Il tuo racconto mostra chiaramente come il periodo di privazione vissuto durante l'infanzia abbia lasciato un'impronta significativa, tanto da influenzare le tue scelte e le tue emozioni ancora oggi. Il "mantra" che ripetevi da bambina suona come un tentativo di trovare conforto e sicurezza nel cibo, un meccanismo di compensazione che sembra aver trovato spazio anche negli anni successivi, in risposta a stress e insicurezze, soprattutto nel contesto lavorativo che descrivi come tossico. Il legame tra le emozioni represse e il bisogno insoddisfatto, che hai sperimentato in relazione al cibo durante l'infanzia, può aver creato un circolo vizioso che ora ti vede lottare con il sovrappeso come una forma di "soluzione simbolica" alle carenze affettive e nutrizionali vissute. Questo meccanismo è spesso inconscio e può manifestarsi quando ci troviamo in situazioni di stress o di disagio, proprio come accade nel tuo ambiente di lavoro. Per affrontare questi aspetti, ti suggerirei di iniziare un percorso di esplorazione delle tue dinamiche emotive e familiari per identificare e lavorare su quei "conflitti emotivi" che potrebbero ancora essere attivi. La consapevolezza e il riconoscimento di queste dinamiche possono essere il primo passo verso un cambiamento duraturo, permettendoti di liberarti da quei legami che inconsciamente ti portano a ripetere schemi di comportamento dannosi per la tua salute fisica ed emotiva. In questo percorso, potrebbe essere utile anche considerare sessioni di supporto di costellazioni familiari, che potrebbero aiutarti a superare queste complesse interazioni e a trovare nuove vie per gestire lo stress e migliorare il tuo benessere generale.