Da Trieste a Imperia - giro d'Italia a vela su First 31.7

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Roberto Marassi

Roberto Marassi

Күн бұрын

Si salpa il 21 giugno 2020 da Lignano Sabbiadoro in Friuli per una breve tappa di ambientamento con destinazione Venezia, che visiteremo pressoché soli in tempo di post covid.
Tappa successiva Ravenna, passando al largo del Delta del Po, un luogo fuori dal tempo e in mezzo al nulla, accompagnati dai primi delfini.
Ravenna ci ospita per 2 giorni, causa forte bora, così ne approfittiamo per visitare le meraviglie dell'epoca bizantina.
Si salpa con tappe ad Ancona, Pescara e Termoli, incrociando al largo le piattaforme petrolifere e un'infinità di allevamenti ittici. Rifornimento in navigazione, e temporali sui monti Sibillini. Si passa il tempo in navigazione anche giocando fino ad approdare a Vieste e, dopo un ancoraggio ai faraglioni a sud del Gargano, si ormeggia a Trani dove Simona socializza con i pescatori che per 5 euro ci regaleranno un sacco di freschissimi gamberetti.
Partenza all'alba, questa volta con l'equipaggio al completo sul ponte per la tirata verso Brindisi, con le spettrali navi da crociera ormeggiate in porto e successivamente la navigazione nel canale di Otranto che, finalmente, ci regala l'unico bonito di tutta la crociera, allamato, ovviamente, mentre stavamo pranzando... sfilettato e cucinato la sera stessa.
La traversata del golfo di Taranto, da Santa Maria di Leuca a Crotone, fila via tranquilla, mentre le previsioni peggiorano e ci costringono a scappare da Crotone subito verso Roccella Ionica.
Il Golfo di Squillace mantiene la sua pessima fama e ci lascia passare sballottandoci un po' ma Penelope si comporta egregiamente in mezzo alle ochette.
A Roccella, spettacolare approdo magnificamente gestito, con molte dolorose testimonianze di emigranti, ci siamo fermati 2 giorni, comprando su ordinazione un pollo che si è rivelato delle dimensioni di un tacchino, e approfittando del fantastico ristorante del porto per le cene in compagnia di un altra coppia in trasferimento sulla rotta opposta alla nostra.
Tappa successiva lo stretto di Messina, che invece mostra i muscoli e ci accoglie con 25 nodi sul naso, tanto da costringerci a uno stop non previsto a Reggio Calabria e una ripartenza al mattino successivo fortunatamente in calma piatta con la corrente che ci spingeva verso nord. Siamo arrivati alla velocità di oltre 8 nodi!
Da qui il pilota automatico smetterà di funzionare, sembra a causa del caldo e dell'esposizione al sole diretto, costringendomi quasi ininterrottamente al timone escluse poche ore al mattino con il fresco.
Il Tirreno ci accoglie con i delfini e facciamo tappe ai porti di Cetraro, con la sua famosa colatura di alici, Acciaroli completamente rifatto rispetto a 30 anni fa, per poi attraversare il golfo di Napoli e dirigerci a Procida dove imbarcheremo Emanuele per qualche giorno.
Tappa successiva la splendida Ventotene, di cui ci siamo innamorati perdutamente ma che, a differenza di un pomeriggio e una sera idilliaci, ci ha fatto passare una notte d'inferno con una tremenda risacca in porto, schiacciati tra due barche molto più grosse e impossibilitati anche a scappare in quanto il porto era chiuso dagli ormeggi tirati sul molo di sopraflutto per le barche vicine all'ingresso. Ci ricordiamo che ci avevano rifiutato l'ormeggio al porto di Ponza causa previsione di forte vento da levante.
Al mattino sbarchiamo Emanuele che tornerà con l'aliscafo e che rincontreremo la sera a Gaeta per conoscere Alba e Luca.
Tappa successiva a Ostia, per cenare con Marisa, Silvio e Anna e proseguire subito verso san Vincenzo dove ci aspetta Sofia, un'amica di Erik. Sistemata anche la guarnizione dell'alberino della girante che, negli ultimi giorni, perdeva in sentina circa un secchiello di acqua di mare ogni mezz'ora, l'unico pezzo non sostituito nella revisione pre-partenza!
Tappa successiva a Pisa, per mostrare la torre a Erik e successivamente a Lavagna causa vento sul naso sulla rotta diretta verso san Lorenzo.
Arriviamo al Marina di san Lorenzo nel pomeriggio del 21 luglio dopo esattamente 31 giorni, Penelope ci ha portato sani e salvi a destinazione e anche il suo equipaggio si è dimostrato all'altezza.

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