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CAPESTRANO - Dalla Valle del Tirino alla Gallura il passo è breve, se a compierlo è una giovane e coraggiosa imprenditrice. Ed è così che Cecilia Torelli, dopo aver avviato un'azienda agricola a Capestrano (L'Aquila) dove produce vini da vitigni autoctoni particolarmente apprezzabili, ha intrapreso una nuova avventura in Sardegna.
A Olbia (Sassari), in un contesto pedoclimatico simile a quello abruzzese tra il mare e il Monte Limbara, ha acquisito circa 13 ettari coltivati a Vermentino, Cannonau, Cagnulari e Barbera sarda. Una coltivazione biologica, profondamente rispettosa della natura e che, anche nella vinificazione, che avviene a Capestrano nella tenuta "Il Casale", rispetta gli stessi canoni dei vini prodotti in Abruzzo.
In un contesto incontaminato, lontano dai centri abitati e contornato dalle tipiche alture granitiche della Gallura caratterizzate da querce e lecci, corbezzolo e mirto, lepri e cinghiali, la Tenuta Santa Rosa è composta in gran parte da vigneti di quasi cinquant'anni, a circa 300 metri di altitudine.
L'azienda ha fatto il debutto a "Vinaria", il primo grande evento b2c d'Abruzzo dedicato al vino e ai formaggi che si è svolto all'Aquila dal 17 al 20 maggio e replica a ottobre a Pescara, con tre interpretazioni di vermentino, tutte a fermentazione spontanea e tutte da scoprire: Vermena, Vermena Orange Trenta con vinificazione con sosta delle bucce per un periodo di circa 30 giorni, e Vermena Orange Cinquanta, con vinificazione con sosta delle bucce per un periodo di circa 50 giorni.
La fermentazione è spontanea in piccole vasche d'acciaio prive di controllo termico e i vini non vengono filtrati. Una parte dell'Orange Cinquanta viene messa in piccole botti di rovere francese in affinamento.
Tenuta Santa Rosa si aggiunge a Il Casale, avviata nel 2018 e che prosegue nell'espansione con la piantumazione di altri ettari che si aggiungono ai circa 3 vitati esistenti, e al ristorante La Malandrina, che Cecilia Torelli ha aperto nel centro storico dell'Aquila nel 2020.