📚 Geopolitica umana. Capire il mondo dalle civiltà antiche alle potenze odierne - di Dario Fabbri amzn.to/440v1th
@markenada6333 ай бұрын
Molto bravo e molto interessante, questa chiave di lettura dei popoli è della storia. La sua capacità comunicativa è la sua conoscenza di dinamiche complesse come quella dei popoli mi affascina moltissimo 🎉🎉🎉.
@dannybally87443 ай бұрын
Bravissimo Dario 👏🏻
@stanislaomazzei69333 ай бұрын
Fantastico
@mattiabrusca10393 ай бұрын
Sei un mostro...grande Dario....illuminante e realistico come ben pochi fanno....bravissimo...👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
@lilianabertoldo49583 ай бұрын
Dario Fabbri : GENIALE come sempre !!!
@alessioverona8623 ай бұрын
Grande Dario Fabbri
@giulianaandriuoli98523 ай бұрын
È sempre un grandissimo piacere ascoltarti. Ogni volta capisco qualcosa in più. Grazie.
@sabrinazanolli36333 ай бұрын
IMMENSAMENTE GRANT DARIO
@magmastone633 ай бұрын
La semantica complessa e coinvolgente di Fabbri fa pensare che abbia compreso la realtà delle cose di cui parla. Poi ascoltando meglio comprendi che espone bene il suo punto di vista. Poi ascoltando ancora meglio scopri che quel punto di vista non è obiettivo ma espone una sensazione non esaustiva semanticamente complessa. 🐦
@toffonardi70373 ай бұрын
assolutamente , se parli con veri decisori o esperti militari che si occupano di "grand strategy" ti dicono le stesse cose. il problema che siete voi italiani che vivete in un mondo di sogni e queste cose vi sembrano strane
@MyMerluzzo3 ай бұрын
Su argomenti così complessi e stratificati non può esistere obiettività. La lucidità deve bastarci.
@giacomot5043 ай бұрын
Immenso fabbri
@Andros703 ай бұрын
Fabbri un grande.
@storia5383 ай бұрын
Non so, con tutto il rispetto per il dott. Fabbri, che sicuramente ne conosce più di me, mi risulta difficile accettare che l'americano medio sia in psicosi perché la situazione geopolitica ha dimostrato che alcune aree del mondo non apprezzano il modello americano. Mi risulta più facile pensare, invece, che non solo l'americano medio non abbia la benché minima idea di cosa succeda oltre i confini nazionali, ma nemmeno gli interessi saperlo. Sarei più propenso a pensare che la crisi a cui fa riferimento sia congenita nella working class, la quale, non avendo avuto la possibilità di accedere agli strumenti che hanno causato un balzo tecnologico, economico e quindi anche culturale che abbiamo visto attuarsi negli ultimi tre anni, sia semplicemente rimasta relegata in un passato attraverso cui non riesce più ad ancorare la propria identità, smarrendo così il proprio sentirsi "popolo".
@JICKY2.03 ай бұрын
è bravissimo ma non è dottore non essendo laureato, chiamalo direttore o professore, ma dottore porca eva no, che poi dare del dottore ormai è ridicolo, lasciamolo ai medici...
@rosagravina84713 ай бұрын
Seconndo me è tutto più complesso e un'analisi geopolitica, come quella che è stata fatta, è indicativa che chi la fa si propone di educare l'opinione di chi ascolta ad assimilare le prospettive verso cui tende la politica americana. Ciò non toglie che vengono forniti dati di conoscenza interessanti, ma limitati e di parte mentre ci sono molti attori che stanno agendo. Il palcoscenico è molto più grande. A noi è consentito di vederlo per quello che dobbiamo e possiamo sapere in modo di farcene una ragione di quello dovremo subire. Ascoltare è comunque importante ed utile. Grazie.
@storia5382 ай бұрын
@@rosagravina8471 Il mio giudizio è sicuramente limitato e devo darle ragione sul fatto che è sempre tutto più complesso di ciò che appare. Tuttavia introdurre l'argomento dell'analfabetismo digitale potrebbe essere d'aiuto per comprendere meglio i divari sociali che si stanno venendo a creare specialmente nella società americana.
@thespikeheel3 ай бұрын
Maestro
@IlariaBucciarelli3 ай бұрын
mah... nella geopolitica vale tutto... fino al 2021 fabbri dopo vari giri diceva che comunque gli USA erano i meglio der monno e sarebbero rimasti egemoni ancora per 50 anni. fabbri giustifica sempre quello che c'è
@leonardogregoratti3863 ай бұрын
ha sempre detto che sono la maggiore potenza militare e che sono un egemonia in declino. non è che perdono il primato da un giono all'altro ci vogliono decenni
@tedraedro13 ай бұрын
Uhm, l'americano medio fatica a collocare un paese diverso dal suo sulla carta geografia, dubito fortemente che il tasso di suicidi o il malessere dipenda da questioni geopolitiche, quelle semmai manderanno in depressione l'establishment. Secondo me la risposta è molto più semplice, e riguarda la qualità della vita: il modello capitalistico si basa sull'infelicità, perchè questo tipo di società hanno bisogno di CONSUMATORI, e se vuoi che ogni cittadino sia un CONSUMATORE, devi fare in modo che che egli sia infelice costantemente della sua condizione. Questa è una condizione NECESSARIA. Se aggiungiamo questo alla polarizzazione delle ricchezze, sempre più netta e marcata, che si sta creando tra ricchi e poveri, si capisce che gran parte della popolazione vive costantemente in un ambiente che gli propone standard IRRAGIUNGIBILI, e negli USA se non hai un codice fiscale NON ESISTI. Questo secondo me produce quel tipo di dramma: la FINE del sogno americano. E stiamo attenti...perchè questo tipo di fenomeno, comincerà a manifestarsi anche qua in europa, dove ancora abbiamo tutti una qualità di vita accettabile...ma sta crollando tutto lo stato sociale, fra poco anche qui da noi, per esistere dovremo esibire un cf. E sarà dura affrontare questa realtà
@gladiatore72892 ай бұрын
Questo non si scontra con quello che dice Fabbri? Cioè una visione economica
@tedraedro12 ай бұрын
@@gladiatore7289 Uhm, in realtà io mettevo in dubbio solo l'associazione dell'elevato tasso di suicidi ad una depressione "geopolitica" dell'americano medio, che secondo me non regge molto. I grandi capi del deep state americano, che da sempre hanno idee imperialiste, potrebbero sentirsi depressi nel sapere che i 2/3 del mondo non pensa minimamente di diventare "america.', mentre la depressione dell'americano medio, che non sa collocare quasi nessun paese sulla cartina geografica (e non lo dico come espressione iperbolica), penso che derivi da altri fattori, molto più "terra terra", legati ad evidenti problemi sociali ed economici che si sono ormai instaurati nel ceto medio/basso, che è stata la vera e grande vittima della deindustrializzazione americana.
@PauL.Dron-E3 ай бұрын
Bel video
@odranoel47833 ай бұрын
Hai fatto l’ennesimo intervento copia e incolla con i precedenti solo per aggiungere che l’attentatore di Trump era filo repubblicano. Torna a fare il tuo lavoro seriamente per cortesia!! Sei uno dei migliori analisti al mondo . Basta con queste sciocchezze.
@leonardogregoratti3863 ай бұрын
scusa ma se lo invitano per presentareil suo lavoro che deve fare una cosa diversa ogni volta? chi fa spettacoli cambia ad ogni data?
@odranoel47833 ай бұрын
@@leonardogregoratti386 Ciao Leo La sciocchezza non è dire sempre la stessa cosa , in questo caso per aver aggiunto che l’attentatore era “vicino ai repubblicani” . Questa frase non avrebbe dovuto esprimerla . Sopratutto un analista come lui che si occupa di Geopolitica umana . Non si occupa di sovrastrutture, anzi , il contrario si occupa solo di struttura di un popolo a prescindere dalle ideologie di partito. Se poi analizziamo gli Stati Uniti, i partiti sono una finzione e lui lo sa benissimo. È palese che quella frase è stata dettata da “qualcuno” di nostra conoscenza.
@emilianomontanari2833 ай бұрын
la geopolitica non considera la politica in sé ma i fattori determinanti della traiettoria di un paese e quindi anche della propria popolazione e delle sue caratteristiche. “Geopolitica umana” è un re-brand commerciale molto interessante e furbo che viene continuamente propinato da Fabbri. Trovo piacevole ascoltarlo e spesso interessante però c’è anche molto marketing…
@antoniosanna5773 ай бұрын
Ci sarà sicuramente del marketing, fatto sta che in Italia nessuno prima di Fabbri e Limes aveva posto un accento così forte su queste questioni che sono fondamentali, ma che a noi hanno sempre evitato di far presente, eppure ci sono e vanno considerate molto seriamente.
@emilianomontanari2833 ай бұрын
@@antoniosanna577 verissimo, e nessuno prima di Barbero aveva posto l’accento sull’importanza del medioevo per la nostra cultura… Infatti io Fabbri lo seguo sempre, ma non mi piace quando questi personaggi televisivi, seppur intellettuali, sembrano approfittare della nostra ignoranza per tingersi di qualcosa di più di quel che sono, per ergersi sopra ai colleghi a furor di popolo col solo (legittimo) fine di fare business. PS Fabbri se ne è andato da Lines una volta acquisita la notorietà per fondare scuola ed editoria propri…nel packaging della geopolitica umana
@odranoel47833 ай бұрын
@@emilianomontanari283 Fabbri se n’è andato da Limes perché Mentana lo paga di più e lo controlla . Infatti non è più totalmente libero di dire ciò che pensa.
@EmanuelaTS-ld8xv3 ай бұрын
👍👍👍
@Forky1993indeciso3 ай бұрын
Reichskommissariamo le chiappe di chi viveva nella post-storia
@infoweedytm75933 ай бұрын
Grazie! Straordinaria analisi, come sempre. È doloroso ascoltare quanto male affligge il mondo, ma esserne consapevoli, è fondamentale. Un famoso detto indiano esprimeva un concetto (We are all part of the great Spirit). Se i nuovi americani lo avessero ascoltato e assimilato, oggi il mondo sarebbe un paradiso. I pellerossa furono repressi nel sangue, i sopravvissuti, avvizziti e depressi con alcolici pesanti. Però oggi dall ' altra parte del fiume e, " sotto lo stesso sole", stanno alzandosi i figli di Montezuma. Quelli, che l' alcool, lo hanno retto meglio!
@jaimearanguena59293 ай бұрын
Belle le scarpette bianche. Forse rosa sarebbero state più belle
@MyAlinghi3 ай бұрын
Tutte le mie certezze... Non ci sono più.... Fabbri fa aprire gli occhi
@marcofratini58933 ай бұрын
La vittoria strategica di Israele mi lascia perplesso.
@randast113 ай бұрын
!Hamas è la risposta islamica alla Democrazia Cristiana"🤣🤣 🤣
@luiginoto33523 ай бұрын
Per coloro i cui cervelli soon ancora più annebbiati di quello di questo signore: è solo un punto di vista un'opinione, e come ha detto il grande Clint Eastwood, le opinioni sono come lo sfintere addetto all'evacuazione, nel senso che ognuno ha il suo