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DAVID ROBINSON - L'ammiraglio
La storia di David Maurice Robinson, detto l'ammiraglio, è molto diversa da quella di qualsiasi altro hall of famer descritto in questa serie.
Nato il 6 agosto del 1965 in Florida, ma perennemente con le valige in mano. Il padre è arruolato in marina.
Al ritiro del padre, la famiglia si stabilisce in Virginia ed il giovane David comincia a praticare ogni tipo di sport. Eccelleva in quasi tutti. Quasi.
Il basket, proprio no, e presto decise di smettere.
Ma quando diventi 199cm alle scuole superiori, sei quasi costretto a provare a buttarti su un campo da basket e così fu. Nonostante i buoni risultati e varie onoreficienze a livello locale, nessun college si fece avanti e David, seguendo le orme del padre, scelse di andare all'Accademia Navale degli Stati Uniti dove indossò il numero 50, in onore dell'idolo Ralph Sampson, ex gioccatore di Houston, Golden State e Sacramento.
Venne ammesso all'accademia nonostante fosse più alto del limite consentito. Era 203 centimetri quando il limite era 201, ma ricevette una deroga.
Sicuramente non cominciò pensando di poter un giorno entrare nella NBA, ma la statura continuò ad aumentare. Giunto a 213 centimetri e con numerosi prestigiosi premi come il Naismith ed il Wooden Award tra le mani, si dichiarò eleggibile per il draft del 1987.
Manco a dirlo: prima scelta assoluta da parte dei San Antonio Spurs.
I primi 2 anni David, che doveva prestare ancora 2 anni di servizio militare, non scese in campo per gli Spurs. Molte le voci che davano "The Admiral" (si, era ammiraglio veramente) come non disposto a firmare per i Texani. Ed invece nel 1989 arrivano la firma e l'atteso esordio in NBA. Trasformò una franchigia sull'orlo del baratro in una abitouè della post-season, centrando i playoffs costantemente sino al 1998.
La stagione da rookie fu sensazionale. Il record degli Spurs passò da 21-61 a 56-26, solamente grazie al suo arrivo. Vennero eliminati solamente a gara 7 di semifinale dai Portland Trail Blazers.
Vinse il premio di rookie dell'anno all'unanimità.
Nel 1992 farà parte del Dream Team. Nel 1994, sigla 71 punti contro i Los Angeles Clippers. Nel 1995 sarà MVP della lega.
Ma nonostante prestazioni mostruose e record sempre positivi in regular season, le ambizioni di titolo dell'Ammiraglio e dei suoi Spurs erano costrette a fermarsi costantemente contro avversari superiori. I Suns di Barkley, i Jazz di Stockton e Malone e gli Houston Rockets di Hakeem Olajuwon. Fu la sconfitta contro The Dream quella più dolorosa. Era il suo rivale diretto con cui si contendeva la palma di miglior centro in NBA da svariate stagioni.
Le altre, erano più squadre. Gli Spurs erano l'ammiraglio. Non c'era nessun altro a dargli una mano e, nel 1998, a fermarlo fu la schiena prima ed il piede poi.
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