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La vetta più alta del Monte Rosa salita per la sua via più elegante: la cresta Rey.
Noi l'abbiamo affrontata in 2 giorni pernottando al Rifugio Capanna Gnifetti.
Partenza con una delle ultime funivie che salgono a Indren, una volta qui si attraversa quel che resta del ghiacciaio, si sale sul sentiero attrezzato e con un ultimo breve traverso si giunge al rifugio (molto affollato per la frequentazione della Capanna Margherita) in poco più di un'oretta.
Ottima cena, tramonto da sogno e via a riposare qualche ora prima della sveglia alle ore 2:00 am.
Alle 3 siamo già fuori dal Rifugio sul crepacciatissimo ghiacciaio in direzione del Colle del Lys.
Si risale con molta attenzione e, una volta giunti al colle, si piega a sinistra passando in mezzo a voragini gigantesche e grossi seracchi sotto le pareti della Zumstein. Dopo aver perso circa 200 metri di dislivello si risale in direzione dell'attacco della Rey. Ancora un lungo traverso verso sinistra, l'attraversamento dell'ultima terminale, e siamo all'attacco.
La cresta presenta difficoltà costanti di III grado con qualche bel passaggio di IV e non molla mai per circa 400 metri di dislivello. La roccia tutto sommato è buona, da prestare attenzione solo in alcuni punti se vi sono altre cordate che salgono.
Il tempo di percorrenza è tra le 2 e le 4 ore (noi abbiamo fatto tutto in conserva protetta senza fare tiri).
Il panorama dalla vetta in una giornata di bel tempo è pazzesco e la croce è nuova di zecca. Che emozione essere sul tetto del Monte Rosa!
La discesa è ancora molto lunga quindi dopo qualche foto ci incamminiamo sulla cresta della via normale verso la Zumstein.
La cresta, seppur non presenti passi difficili di arrampicata, è decisamente più esposta e delicata della salita. Alcuni passaggi sono da brivido con un'esposizione veramente forte. Una volta raggiunte le placche prima del colle del Papa, decidiamo di procedere sempre in conserva veloce disarrampicando (quindi senza fare calate in doppia - comunque vi sono delle soste per chi non se la sentisse di disarrampicare).
Dal Colle inizia la risalita su neve dura sempre molto aerea ed esposta. Arrivati al tratto roccioso (il tratto più impegnativo) si arrampica faticosamente qualche passaggio di III+ esposto per poi proseguire su cresta nevosa affilatissima fino alla vetta della Punta Zumstein.
Finalmente le difficoltà sono finite e ci concediamo una breve pausa e qualche complimento.
Si scende dunque dalla Zumstein e si prende a ritroso l'autostrada che conduce alla Capanna Margherita. Tutto ok fino al Colle Vincent, sotto però bisogna prestare parecchia attenzione alle condizioni del ghiacciaio e i ponti è meglio farli molto velocemente.
Dalla Gnifetti poi per facile traccia fino a Indren ed agli impianti.
Che gita e che giornata!!!
Un ringraziamento speciale ai compagni di cordata Alex e Davide, con i quali siamo stati sempre in perfetta sintonia.
Difficoltà alpinistica: D- la salita per la Cresta Rey (AD la discesa sulla via normale verso la Zumstein). Materiale necessario: ramponi, doppia piccozza, casco, imbrago, corda da 40 metri, qualche rinvio, qualche fettuccia, discensore, e tutto il materiale per assicurarsi nella progressione su ghiacciaio.
Per la traccia della gita cercatemi su Strava o Garmin (Fabio Mochettaz).
Totale gita: circa 16 Km A/R e 1780 metri D+
Buona Visione!
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