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"...e intanto il tempo se ne va", con questa sua melodia malinconica che mi ricorda l'infanzia, le 500 lire di carta, la spuma da 100, i Jukebox, le partite di calcio che duravano fino all'ora di cena, ogni tanto, nelle serate di improvvisazione selvaggia dove vai col flusso di coscienza e non con la scaletta, l'ho tirata fuori da questo cassetto impolverato con l'adesivo dell'uomo di spalle con la chitarra...
Mi ricordo che alla fine di un concerto venne una ragazza commossa (il nome se vuole lo dirà lei nei commenti) che mi raccontò di come, nell'Europa dell'est di quegli anni, sotto al regime comunista, fosse musica proibita che veniva ascoltata di nascosto per assaporare un po' di occidente, con rischi grossi se ti beccavano.
Con Toto Cutugno (autore della musica), se ne va un pezzettino di questa storia, probabilmente, molto più importante di quanto si possa pensare, non solo a livello musicale, ma soprattutto a livello di consapevolezza di cosa siamo stati...