Eduardo De Filippo spiega l’arrogante mediocrità di certi artisti “militanti”!

Eduardo De Filippo spiega l’arrogante mediocrità di certi artisti “militanti”! | Il male dell’arte e della letteratura contemporanei nei quali prevalgono le “facce toste” e gli “incapaci” raccomandati e arroganti
Conversazione tra Eduardo De Filippo e Carmelo Bene | Seminario di Eduardo De Filippo tenuto alla Sapienza Università di Roma, presso il Teatro Ateneo, Corso di Drammaturgia,1982.
«Io ho definito questa categoria di attori e grandi attori militanti in “artisti”, “attori”, “comici” e “facce toste”. Ci sono “artisti”, “attori”, “comici” e “facce toste”. Perché… tutti possono entrare! Insomma… la nostra categoria di artisti, perché una volta erano artisti perché si complicavano la vita, questi (di adesso) ce l’hanno facilitata. E allora sono entrati pure le “facce toste”. È diventata la Legione Straniera. Tutti possono dire: “io sono regista”, tutti possono dire “io sono attore”. Tutti… basta portare una busta di pelle sotto il braccio, entrare così con la fronte alta e… “Io ho litigato con Strehler…” . Un “generico” a me, mi ha detto… Un “generico” mi ha detto, come prima cosa, e chissà a quanti capicomici l’avrà detto, per avere una paga in più, per avere rispetto, chi lo sa? … Ha chiccato in questo modo: “Buon giorno … artfdfnnsdrrax ... lei non mi conosce … guardi, io ho litigato con Strehler …”. Dico, “Guardi, con me non litiga perché io …. Quando devo litigare con qualcuno me lo scelgo!”. Hai capito? Quello che voglio dire, “complicarsi la vita” come hai detto tu, che tu ti amareggi, come mi amareggiavo, e io non vorrei questo, non posso dire non voglio, non vorrei questo, perché tu sei in Serie A, tu sei in Serie A, telo dico io. Ma quelli che si mettono in Serie A, e che li mettono in Serie A, il pubblico non li metterà mai in Serie A, è il pubblico sempre che comanda. Credi a me. È sempre il pubblico che comanda!»
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