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Viaggio on the road tra la terapia elettroconvulsivante non modificata, quella truce dei film come "One Flew Over the Cuckoo's Nest" a quella modificata, ovvero con anestesia generale e miorillassanti, che non si fila nessuno scrittore e nessun regista pop (le cose sicure e tollerabili non interessano a nessuno, non c'è storia!).
Il @Dott. Valerio Rosso ci accompagnerà in questa terra al confine tra psichiatria e anestesia, fatta di patologie resistenti e di una terapia, l'elettroshock, convalidata e sicura, ma dal passato controverso.
L'elettroshock, noto modernamente come terapia elettroconvulsivante (ECT) modificata, è una procedura medica utilizzata principalmente per trattare gravi disturbi mentali, come la depressione maggiore resistente ai farmaci, il disturbo bipolare e alcune forme di schizofrenia.
Durante l'ECT, vengono somministrati brevi impulsi elettrici al cervello del paziente, provocando una breve crisi convulsiva controllata. Questa procedura viene eseguita sotto anestesia generale e con l'uso di un rilassante muscolare per minimizzare il disagio e i rischi associati alle convulsioni.
L'ECT si è evoluta notevolmente nel tempo, con miglioramenti nella sicurezza e nell'efficacia grazie a tecniche di monitoraggio avanzate e alla regolazione precisa dei parametri elettrici. Nonostante il suo passato controverso, l'ECT è oggi considerata una terapia sicura ed efficace per i pazienti che non rispondono ad altri trattamenti.