Enzo Mari | Design del prodotto industriale

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Enzo Mari Cerano in Piemonte, 31 dicembre 1932 - Milano, 19 ottobre 2020 è stato un designer e filosofo del design italiano
Frequentò l'Accademia di Brera dal 1952 al 1956 formandosi in letteratura e arte, e approfondendo i temi della psicologia della percezione visuale.
Terminati gli studi si dedica subito a questo nascente mondo del design industriale, proponendo un primo progetto al produttore di arredi Danese nel 1957 e si tratta di 16 animali.
Mari riesci ad applicare i sui studi anche all’interno del mondo del design e di conseguenza i sui prodotti riflettono la sua personalità.
L’idea di Enzo Mari era quella di creare un oggetto senza farlo invecchiare.
Il designer, secondo Mari, non si sarebbe dovuto limitare alla creazione di oggetti belli e forme piacevoli: l'aspetto funzionale era imprescindibile, così com’è fondamentale la scelta dei materiali, ed il tipo di macchinari utilizzati per riprodurlo.
Questa è la cosa importante. Il designer non si limita solo a fare disegni piacevoli e basta deve andare oltre, per conoscere un oggetto a 360°.
Senza fare nomi, ma se chiedete ad un grandissimo designer odierno di che materiale è fatta quella sedia, realizzata da lui, vi risponderà in plastica. Non in policarbnato oppure in ABS, ma in plastica, perché non ha idea del mondo che c’è dietro. Si limita a fare disegni belli.
La fortuna è stata quella di trovare imprenditori che condividevano lo stesso pensiero
Eliminando tutti gli orpelli era consapevole che poteva vendere questi prodotti ad un elette di persone
Secondo il suo pensiero i migliori designer Italiani sono vissuti fino agli anni 70. Ora non è più così. Perché: sono andati a togliere tutti gli orpelli con il movimento moderno.
Mari attribuisce al marketing la colpa di aver trasformato il designer da filosofo creativo in semplice interprete di tendenze.
A fronte di queste considerazioni, nel 1999 Mari scrive il Manifesto di Barcellona, dove sostiene un ritorno a quegli anni d’oro, ed all’origine vera del design. Invocando una sorta di nuovo giuramento di Ippocrate, per cui "l'etica è l'obiettivo di ogni progetto”.
Per progettare occorre guardare la natura, e questa è una cosa che dicevano sempre gli antichi greci. Perché la forma della natura è sempre perfetta, nel senso che non può essere che così.
Ad esempio la forma di una mano, per quando unica sia corrisponde a tutte le funzioni a cui corrisponde una mano, si modella ad esempio a seconda dell’utilizzo o del lavoro che farà quella persona. Un pianista che inizia da bambino, tenderà ad avere le mani più allungate per riuscire ad arrivare più velocemente ai tasti più lunghi appunto.
La mano non è brutta o bella, ma è sempre giusta
Ma questo insegnamento è stato quasi completamente dimenticato dai progettisti, quindi si è andati vero il formalismo che per lui è sovrapporre una forma ad un altra per farla differente.
La forma di un oggetto è una, la più funzionale possibile. Non ci sono alternative
Ho visto un’intervista in cui parla della sua progettazione di un divano che si trasforma in un letto: la sua prerogativa era quella di fare un prodotto economico ma soprattutto con materiali durevoli nel tempo, proprio per evitare che sia il classico prodotto economico ma scadente. Con una forma molto semplice e che potesse trasformarsi velocemente in un letto.
Il problema qui è stato che costava troppo poco, ed i negozianti non lo compravano ma soprattutto, non lo proponevano. Fu un fallimento.
Una cosa su cui io condivido pienamente e che Enzo mari diceva era: ma se io invece dare il prodotto finito, faccio costruire l’oggetto all’utente finale, questo sicuramente imparerà qualcosa.
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[@corradoporchia2]

Grazie per avere ricordato Enzo Mari, con estrema sapienza artistica scientifica.

[@stefanopasotti]

Mi sembrava doveroso ricordarlo. Tra le altre cose ho fatto diversi video inerente i suoi prodotti. E' interessante vedere anche tutte le soluzioni tecniche trovate dal designer e dalle aziende con cui ha lavorato.

[@albertogoffi7490]

Archistar, prodotti senza un'anima e chi più ne ha più ne metta. Questo non è soltanto un problema per il mondo del design, questo è il problema del modo attuale. Come giustamente viene comunicato in tutti i tuoi video, dietro ad ogni lavoro ci deve essere una sana filosofia, una cultura. Io mi permetto di puntualizzare che filosofia e cultura, sono le esperienze di vita che ci vengono trasmesse dalle persone che hanno sudato per dare qualcosa di valido agli altri.

[@MonicaZambolin]

Grazie per aver girato questo video; molto di più di un discorso commemorativo. Ciao Enzo!

[@stefanopasotti]

Mi sembrava doveroso farlo. Nei prossimi giorni usciranno altri video sempre su di lui ed i suoi progetti. Tra le altre cose ti do un anteprima.. Abbiamo intervistato la LEGO e nello specifico la sede centrale e chi si occupa di Lego per non vedenti....uno spettacolo

[@MonicaZambolin]

@@stefanopasotti wow che anteprima! Non vedo l'ora

[@stefanopasotti]

​@@MonicaZambolin iscriviti a questo gruppo chiuso su facebook. spesso metto dei video in anteprima facebook.com/groups/848591759297871

[@andreaceppi7769]

Oltre a quello che hai detto tu nel video, ci sono secondo me altri due aspetti di Mari che lo rendono lodevole e degno della sua fama: il design che comunica conoscenza (cosa che si vede soprattutto nella sedia di Autoprogettazione) e il binomio prassi-teoria nell'apprendimento.

[@stefanopasotti]

Hai perfettamente ragione Andrea, tra le altre cose ho raccolto diverse testimonianze di persone che l'hanno conosciuto. A questo link trovi la figlia di Castiglioni che parla di Enzo Mari. kzbin.info/www/bejne/rWrWcpWDrL6dpJY

[@starmanjesus5679]

me l’ero perso, icastico, un bel piccolo ricordo, preciso, approfondito e selettivo che lo stesso enzo avrebbe apprezzato credo

[@stefanopasotti]

Si spera....Guarda più parlo con i protagonisti di questo settore e più scopro cose straordinarie

[@Panzekorp]

Una bella lezione! Grazie!

[@stefanopasotti]

Bisognerebbe ringraziare lui.....ho tradotto il più possibile tutte le sue interviste e le info che avevo a disposizione....ho chiamato persino Enrico Baleri....nei prossimi giorni usciranno altri video su di lui

[@user-eu9mc1dt8p]

Buongiorno, siamo un gruppo di studenti dell' università di Venezia IUAV, frequentiamo il corso di Design del prodotto industriale. Stiamo facendo uno studio su Enzo Mari in particolare sulla sia Libreria Glifo, irreperibile purtroppo...volevamo chiedere cortesemente se lei fosse a conoscenza della progettazione degli elementi di questa libreria, fatta con stampaggio ad iniezione in ABS. Ringraziamo con la speranza che ci possiate aiutare Cordiali Saluti

[@stefanopasotti]

Ciao sentiamoci direttamente nel gruppo Telegram di Stefano Pasotti university news, così riusciamo a darci più info possibili. E provo a darvi tutte le info che ho. 😉

[@mariannamazzanti6840]

All'Accademia di Belle Arti non si studia letteratura. Ha fatto prima il liceo classico senza finirlo, quindi ha una formazione classica ma non ne ha il diploma. Si iscrisse poi all'accademia di belle arti alla quale riuscì ad accedere avendo superato l'esame di ammissione, passando di corso in corso, da pittura a scenografia, senza però diplomarsi. Lo dice chiaramente nella sua autobiografia "25 modi per piantare un chiodo". Il suo percorso di studi non è lineare e capisco che ci si possa confondere.

[@stefanopasotti]

Hai ragione, grazie per la precisione... Sto cercando di contattare le persone che sono state più vicine a lui per poterci raccontare la sua vita ...ma ovviamente penso sia ancora troppo presto.