Ep.26: Viola Sartoretto - Attrice, costumista, ristoratrice: i mille volti di un talento torinese

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Viola Sartoretto, attrice e costumista, racconta il suo percorso e la scena culturale di Torino
Viola Sartoretto, attrice, costumista e proprietaria del locale Ilimè, ha raccontato in un'intervista per il podcast "Torino e Cultura" il suo percorso artistico che l'ha portata da Torino a Roma per poi tornare nel capoluogo piemontese, dove continua a coltivare le sue diverse passioni.
Il percorso di formazione e le prime esperienze
Tutto è iniziato a Torino, dove Viola ha frequentato il liceo artistico con sperimentazione teatrale presso il Teatro Nuovo. Qui ha mosso i primi passi nella recitazione, lavorando a soli 16 anni con la grande attrice Adriana Innocenti. Dopo il liceo, è partita per Roma per studiare all'accademia di teatro sperimentale EUTECA. Nella capitale ha fatto importanti esperienze, venendo scelta quasi per caso dal regista Pupi Avati per un ruolo in una serie TV.
Il ritorno a Torino e i molteplici ruoli
Dopo sei anni a Roma, Viola ha sentito il richiamo di Torino, considerata una delle città più vivibili d'Italia. Qui ha continuato a lavorare come attrice, in particolare in produzioni cinematografiche indipendenti girate in città, trovando appaganti anche i ruoli più piccoli che permettono di sperimentare. Parallelamente, ha sviluppato la sua attività di costumista, scoprendo una passione per l'opera lirica: "Quello che mi piace dell'opera è che può cambiare l'allestimento scenico e allora puoi andare in dei mondi incredibili."
Un anno e mezzo fa ha aperto con dei soci il locale Ilimè, che unisce Giappone ed Emilia Romagna, un'altra regione a cui è molto legata.
La difficoltà di fare teatro e il doppio ruolo di attrice-costumista
Viola racconta la fatica di portare avanti progetti teatrali autoprodotti in una città dove "Ci sono i grandi teatri per cui è molto difficile avere accesso" e non ci sono più quegli spazi underground dove una volta "si faceva, si diceva, si discuteva". Mantenere una compagnia è difficile e il teatro rimane "quel sogno che lascio un po' lì".
Per anni ha fatto fatica ad accettare e dichiarare apertamente il suo doppio ruolo di attrice e costumista: "Alla fine noi ci hanno insegnato che tu devi scegliere una cosa e portarla avanti e se ne fai due o tre vuol dire che non sai fare bene una". Ma ora rivendica con orgoglio la sua poliedricità: "Perché all'interno di queste mille vite uno non possa anche avere mille lavori e mille interessi?"
Luci e ombre della scena culturale torinese
Torino è "la città del cinema per eccellenza" grazie a un pubblico appassionato e a eventi come il Torino Film Festival, ma non ha una vivace scena "attoriale" come quella romana o milanese. I professionisti del settore cinema la usano più che altro come base di appoggio.
Secondo Viola, al momento Torino non sta vivendo un periodo particolarmente brillante. Dopo gli anni d'oro tra il 2006 e il 2009, che avevano fatto dimenticare l'immagine di città grigia e industriale, ora "siamo in un momento storico abbastanza triste". Manca "una grande scena culturale", malgrado le tante risorse della città.
In parte è colpa di un certo atteggiamento dei torinesi, poco inclini a "uscire allo scoperto" e a "vantarci di noi stessi". C'è inoltre una tendenza a idealizzare il passato e a non accettare che la città sia cambiata. Eventi e iniziative ci sono, ma forse meno visibili perché non corrispondono alle aspettative legate alla Torino di un tempo.
Nonostante il momento non facile, Viola è convinta che prima o poi arriverà "un momento della sua rinascita, perché Torino è una di quelle città che ha delle risorse incredibili."