Ep. 31: Valerio Minato - Dallo scatto Superga, Monviso, Luna all'Aurora Boreale su Torino

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Valerio Minato, fotografo torinese d'adozione, racconta il suo percorso di crescita professionale e le tappe più significative della sua carriera, tra cui l'iconica foto della Luna crescente allineata tra il Monviso e la Basilica di Superga, che gli è valsa il prestigioso riconoscimento di "Astronomy Picture of the Day" della NASA.
Valerio ha iniziato a scattare nel 2012, comprando la sua prima macchina fotografica mentre si stava laureando in Scienze Forestali e Ambientali. "Avevo voglia di sperimentare qualcosa di nuovo", racconta, ammettendo di essere stato "un po' trasportato dall'onda della moda" di quell'epoca. Partendo da zero, senza alcun background fotografico in famiglia, ha imparato le basi della tecnica fotografica studiando tutorial online e mettendo subito in pratica gli insegnamenti. "Mi metto lì, mi leggo il mio manuale di istruzioni, cosa che non ho mai fatto comprando qualunque cosa", ricorda divertito.
Ben presto, Torino è diventata il soggetto principale dei suoi scatti. Valerio ha iniziato immortalando la città dall'alto delle colline circostanti, scoprendo nel tempo punti di vista sempre nuovi e inesplorati. La ricerca degli "spot" migliori è diventata parte integrante del suo lavoro di fotografo, insieme all'approfondimento delle tecniche di post-produzione. "Per me è molto importante la post-produzione", spiega Valerio. "Oltre al gusto estetico, c'è molto la caratterizzazione del tuo lavoro."
Nel 2013 è arrivata la prima svolta con la realizzazione del suo calendario fotografico di Torino: le 300 copie stampate sono andate a ruba in poche settimane, facendo capire a Valerio le potenzialità del suo lavoro. L'anno successivo ha iniziato a esporre le sue foto nelle piazze della città come "Operatore del Proprio Ingegno". "È il momento in cui vedi fisicamente le persone che ti seguono, ti confronti, ti scambi idee, ricevi i feedback", racconta. "È una parte molto bella, molto importante del mio lavoro."
Ma il vero punto di svolta nella carriera di Valerio Minato è stato lo scatto del 15 dicembre 2023 della Luna crescente perfettamente allineata tra il Monviso e la Basilica di Superga. Un'immagine che aveva immaginato già nel 2017 e per cui c'erano voluti "sei anni, famosi sei anni" di tentativi, pianificazione e attesa prima di poterla realizzare. "Uno prima si immagina", spiega Valerio riguardo al suo processo creativo. "Poi deve verificare se è realizzabile. Non tutto quello che ti viene in mente è realizzabile."
Condivisa il 16 dicembre sui suoi canali social, la foto della Luna tra Monviso e Superga è diventata virale in pochissimo tempo. "Andò da subito molto bene. Era numericamente, come like, condivisioni, commenti, il mio miglior lavoro, già solo nella prima settimana." Ma il vero boom è arrivato il giorno di Natale, quando lo scatto è stato scelto come "Astronomy Picture of the Day" dalla NASA, ottenendo una visibilità a livello planetario.
"Quella foto è diventata virale, ma virale tanto", ricorda Valerio. "Hanno iniziato i TG, le radio, a fare interviste, ospitate, articoli, foto che si diffondono ovunque in tutto il mondo. I miei profili sono cresciuti tantissimo e indirettamente il mio lavoro è aumentato tanto tanto. È stata una soddisfazione wow, enorme, bellissima."
Nonostante il successo mondiale di quello scatto, il legame di Valerio con Torino rimane fortissimo. "Oggi è la mia città d'adozione", spiega. "Da quando ho iniziato a fare le foto ho iniziato ad amarla in maniera diversa, più consapevole, più estetica." E aggiunge: "Per raccontare bene un posto ci devi vivere, devi vederlo attraverso le quattro stagioni."
La sua ultima, incredibile impresa risale al 10 maggio 2024, quando è riuscito a immortalare l'Aurora Boreale nel cielo sopra Torino, uno spettacolo che mai avrebbe pensato di vedere. "Era una di quelle cose che nei meme i miei amici, sfottendomi, dicevano 'mettici pure l'Aurora Boreale'", ricorda divertito. E invece, quella sera i pilastri di luce danzanti tipici dell'Aurora sono comparsi davvero sopra la Mole, visibili addirittura a occhio nudo. "Non ero lì per caso", precisa Valerio, che grazie alla sua preparazione è riuscito a realizzare degli scatti memorabili di un evento letteralmente "folle", che rimarrà per sempre nella storia.