ringrazio della visione del filmato che ho molto felicemente gustato! ... davvero solendido! ... forse per me anche più interessante, in quanto ho potuto rivedere inaspettatamente molte persone di famiglia tra cui mio padre Carlo Pensa mancato il 20 settembre del 1964. Confermo che il ritratto sia quello dello Zio Monsignore (come eravamo e siamo abituati a chiamare il fratello di mio nonno mons. Carlo Pensa Vescovo di Penne ed Atri, assistente al Soglio Pontificio, ) ... Ritengo sia invece diversa la datazione in quanto mio padre si aggravò nell'agosto del 1964, e partì da Esino il 17 agosto per tornarvi il 22 settembre per essere sepolto nel nostro cimitero. Ritengo invece di vedere papà in buono stato di salute il che mi fa pensare ad altra datazione ... anche la presenza della sorella di mio nonno Lina, sposata Gulfi e la mancanza invece dell'altra sorella Blandina, che fece da perpetua tutta la vita allo zio Monsignore, fa pensare che questo filmato possa esser stato girato dopo il maggio del 1962 (data della morte della zia Blandina), in estate (ritengo il filmato girato proprio in estate) del '62 o del '63. Ipotizzerei del '62 in quanto se non sbaglio fosse il quindicesimo anniversario della morte del Vescovo di cui i fedeli della diocesi di Penne erano molto devoti, ( usavano fare annualmente pellegrinaggi alla tomba del loro Vescovo) come da ricordi miei di bambino, in quanto spesso si spingevano fin in casa nostra per poter vedere la casa nella quale nacque il loro amato Vescovo . Ringrazio quindi del filmato e mi propongo, in segno di gratitudine nei confronti di chi generosamente ha postato il filmato, di postare nelle prossime giornate delle foto dello Zio Monsignore Carlo Pensa a supporto di quanto da me asserito precedentemente .
@VittorioVespucci4 жыл бұрын
Grazie per le informazioni. Bisogna ringraziare il bravo e per ora ignoto cineamatore che, con taglio documentaristico, ha lasciato testimonianza di questo ed altri eventi - che presto saranno pubblicati - riguardanti Esino. A questo punto penso che si tratti di un suo parente perché sulla custodia della bobina c'è scritto "funerale di zio Monsignore"...
@mico56783 жыл бұрын
Molto suggestivo. Si potrebbe sapere artista e titolo della musica utilizzata come sottofondo sonoro? Grazie
@antoniociglia76084 жыл бұрын
Confermo che il quadro rappresenta .Mons.Carlo Pensa Vescovo di Penne(PE) è fu dipinto da mio padre Restituito Ciglia presente nel filmato facente parte di una delegazione di pennesi dietro il gonfalone della città abruzzese
@8andsuper8stories964 жыл бұрын
Grazie per l'informazione!
@valerioricciardelli78174 жыл бұрын
Mi hanno comunicato che il quadro che portano in processione non è del venerato don Giustino Russolillo come ho ipotizzato, ma del vescovo esinese Carlo Pensa, che fu vescovo di Penne ed Atri in Abruzzo. E' quindi probabile che i costumi siano di Penne e non, o non solo, di Guglionesi che all'epoca faceva parte della regione Abruzzo, così come il vescovo potrebbe essere quello di Penne. Trattasi quindi di una festa dove i cittadini di Penne hanno voluto visitare la tomba del loro vescovo nella chiesa parrocchiale di Esino. Anche tra le autorità è probabile la presenza degli amministratori di Penne. Poi si vede dal filmato che il "dominus" è don Carlo, arciprete di Guglionesi e fondatore della colonia mamma Giulia.
@valerioricciardelli78174 жыл бұрын
Trattasi di una festa organizzata da don Carlo Maglia, di origine esinese, della casata dei Biei (lo si vede diverse volte nel filmato con la veste nera davanti al corteo), o per l'inaugurazione della Colonia Elioterapica Mamma Giulia o in occasione di un anniversario della morte del fondatore della sua organizzazione di provenienza, il venerato don Giustino Russolillo (quello rappresentato nel quadro), fondatore dei Vocazionisti a Napoli, che frequentò per un anno.Don Carlo, infatti, frequentò i suoi studi presso il Pontificio seminario regionale di Benevento. Fu anche professore e vicerettore del seminario di Termoli. Dopo la guerra, dove fu cappellano militare, era destinato alla carriera militare per diventare cappellano capo su richiesta dell'ordinario che lo avrebbe voluto impegnato nell'opera di recupero dei prigionieri che rientravano dai campi di concentramento della Germania e dalla Russia attraverso il Centro Assistenza Rimpatriati di Bolzano, ma il vescovo di Termoli lo richiamò in diocesi e lo destinò ad altre opere di apostolato nel meridione. I costumi che si vedono non sono esinesi, così come la maggior parte delle autorità civili e religiose. E'molto probabile che i costumi siano Molisani, di Guglionesi diocesi di Termoli, dove don Carlo era arciprete. I bambini con i vestiti in blu non sono esinesi ma quelli della Colonia Mamma Giulia. Si riconoscono invece molte persone di Esino, tra cui anche il messo comunale Colzani, il coadiutore don Piero Oriani (non c'è il parroco don Rocca perchè ammalato), Il sindaco, il vicesindaco e tanti altri, come le suore del Cottolengo con i bambini. La banda è quella di Esino che già nel 1957 festeggiò don Carlo a Guglionesi in occasione del suo decimo anno di apostolato in quella terra. Dal filmato si nota il portico da cui si passava per avere accesso al sagrato della Chiesa, così come sulle pareti del portico si notano i due bronzi di Pio XI e dello Stoppani, attualmente collocati sulla facciata della Chiesa. Don Carlo riposa nel cimitero di Esino.
@8andsuper8stories964 жыл бұрын
Grazie per l'approfondimento
@valerioricciardelli78174 жыл бұрын
@@8andsuper8stories96 Sto in questo periodo scrivendo un libro sulla Storia e genealogia della famiglia Maglia di Esino, proveniente a metà del Cinquecento da Sordevolo Biella; ecco perché il soprannome Biei, che indica la provenienza biellese. Don Carlo fa parte di uno dei rami ormai estinti. Lo conobbi bene e gli feci da chierichetto le poche volte che da Guglionesi veniva a Esino
@8andsuper8stories964 жыл бұрын
@@valerioricciardelli7817 Molto interessante!
@valerioricciardelli78174 жыл бұрын
Anche il gonfalone sembra del Comune di Penne
@VittorioVespucci4 жыл бұрын
In effetti osservando il gonfalone si evince che si tratta di quello del comune di Penne. Probabilmente anche i costumi saranno di quel paese. Direi che questa ipotesi diventa certezza.