Estensione vocale, timbro e tessitura - Cosa sono (e perché è fondamentale conoscerli)

[@racheleraggiotti6320]

Chiaro (ma non di timbro ;)), preciso e schematico!!! What else??

[@gtenore88]

Bravo Massi!

[@buoncanto]

Grazie! 🤩🤗

[@letiziarossi889]

❤️❤️❤️ (Ovviamente già non vedo l’ora che esca il prossimo 😍😂)

[@edraith]

La tessitura, la posizione degli eventi di registrazione (passaggi di registro o spostamento delle formanti vocali che dir si voglia) e soprattutto la dinamica spontanea della voce sono fenomeni importantissimi da studiare per comprendere la voce, specialmente in ambito lirico/operistico dove si canta senza amplificazione. Nell'epoca post-moderna le case discografiche hanno distorto di molto la percezione di cosa sia il timbro di ogni tipo di voce operistica e di come questo timbro debba suonare, creando un mito del suono scuro, tondo, omogeneo e artefatto. Come risultato abbiamo tantissimi tenori gravi di voce scura che cantano da baritono gonfiando la voce per ottenere una rotondità e una omogeneità del suono che in quelle stesse tessiture un "vero" baritono non otterrebbe giacché vi risulterebbe molto più metallico, squillante, potente, dinamico e avrebbe per contro molta più spontaneità e risonanza sul grave; stesso discorso per i cosiddetti bassi-baritoni che negli ultimi anni son sempre più spesso andati divenendo baritoni nemmeno gravi ma proprio baritoni puri se non anche baritoni acuti. Ma la voce, anche dopo decenni di dura pratica quotidiana, ha comunque una sua natura spontanea di origine anatomica, acustica, fisica. Indubbiamente grandi cantanti sono capaci di navigare corde differenti e non di rado anche un tempo si iniziava la carriera in una corda per poi passare a un'altra più acuta o più grave o anche solo si iniziava la carriera in repertorio molto ristretto e che permettesse un uso della voce inizialmente conservativo e non logorante sì da permettere all'artista di maturare lentamente nel tempo la giusta esperienza e abitudine allo stare in scena prima di andar progressivamente ad avventurarsi in repertorio più difficile. Però vedo quanto spesso le voci vengono caratterizzate/schematizzate/classificate in malo modo e mi deprimo. Al mio esame di conservatorio ci fu il delirio perché ero un ragazzino ma avevo le note gravi molto più sonore, metalliche e proiettate dei baritoni ingolati che avevano definito "indubbiamente basso" e avevo le note acute più squillanti e più potenti dei baritoni nasali che avevano definito "indubbiamente tenore" e quindi iniziarono a litigare per stabilire se dovessi essere basso profondo, baritono o tenore, nessuno aveva idea che forse si dovesse guardare alla dinamica spontanea della voce, alla posizione dei passaggi di registro e soprattutto dar tempo al tempo e non pretendere che un ragazzino avesse la voce già formata. Ancora oggi che per ragioni di salute mi son poi dovuto ritirare dal canto ho comunque tutta l'estensione del basso grave e del baritono più le note sovracute purtroppo dritte ma che coprono anche l'estensione del tenore, ho anche le note da ottavista sotto al ControDo (benché queste ultime non siano in una emissione accettabile in teatro d'opera e possano andar bene al massimo per aggiungere un po' di armonia in un coro): come in altri casi anche nel mio guardare alla sola estensione vocale non permetterebbe mai di capire che "tipo" di voce sia la mia, se di basso cantabile o se di bassobaritono "vero" o se di baritono ma di tipo più grave; in pratica posso cantare anche da baritono volendo ma le tessiture alte di certi ruoli verdiani mi risultano intollerabili perché vi canterei sdegnando del tutto l'intera ottava grave e hanno la linea di canto talvolta quasi interamente scritta nel registro acuto per me. Ma la risonanza, l'agio e il controllo che ho a cantare sul grave (con voce proiettata) sono completamente estranei alla quasi totalità dei professionisti attualmente famosi come "bassobaritoni" e questo dovrebbe far dire piuttosto automaticamente, in un povero cretino come me, che ho evidentemente una voce di tipo MOLTO più grave del cosiddetto bassobaritono odierno. Se si guarda dove la voce spontaneamente cambia di suono (anche se noi poi mascheriamo al meglio questi cambiamenti) e dove la voce ha un agio spontaneo a suonare o più forte o più facilitata a cambiare di dinamica dal pianissimo al fortissimo, diventa difficile sbagliare la classificazione vocale. Non so quanti tenori gravi di voce scurissima e potentissima vengono dalla corea a cantare come bassi o come baritoni ma sono tenori drammatici gravi che dovrebbero cantare Sigmund, non Rigoletto né tantomeno Filippo II, dovrebbero essere Heldentenor e non bass-baritone...

[@edraith]

Minchia che rant. Non so se sarai d'accordo con me.

[@buoncanto]

Sono assolutamente d'accordo con te. Grazie per la condivisione della tua esperienza: molto interessante. Spesso si ascolta poco e si danno definizioni decisamente affrettate. Verissimo anche il fatto delle voci "prestate" ai registri gravi: fenomeno sempre più comune, a discapito delle vere voci gravi.

[@edraith]

@@buoncanto son stato pure un po' duretto nel parlare ma perché chiaramente da amante dell'Opera (sia melomane sia cantante) sono molto infastidito da ciò che vedo nel mondo odierno del teatro d'opera (condivido appieno ad esempio quanto dichiarato da Richard Bonynge in una recente intervista). La verità è che al di là delle definizioni schematiche e rigide se un cantante riesce con buon agio a cantare bene in un determinato repertorio bisognerebbe lasciarlo libero di fare senza "offenderlo" dandogli del tenore corto se canta da baritono o del baritono corto se canta da basso (è una offesa comunissima, l'ho subita persino io che poi avevo le note gravi più facile e sonore di tanti "bassi profondi" ma che ho i passaggi di registro che avvengono un po' prima e quindi andando verso l'alto mostro abbastanza presto una voce molto squillante e metallica anziché rotonda e calda ma praticamente al centro del pianoforte sono negli acuti appunto perché sono un basso).

[@buoncanto]

@@edraith Certo, ti capisco benissimo (ancor più in quanto basso) e condivido pienamente! Considerazioni giustissime.

[@sisifo7812]

Grande, Massi, ci stai facendo un bellissimo regalo❤️😍

[@lucaverdini7533]

Finalmente una spiegazione chiara e completa sull'argomento. Grazie mille!!

[@buoncanto]

Grazie mille per questo commento! 🙏🏻

[@BeatriceLittleFairy]

Bravissimo, Max ❤️

[@buoncanto]

Grazie, Bea!! ❤️ Complimenti super, super apprezzati! 🙏🏻

[@blackandproud_5068]

Un intervento necessario, anche per chi come me nonostante la curiosità, non ci ha mai capito niente! Grazie per questi chiarimenti ✨keep glowing✨

[@buoncanto]

Grazie mille per il commento!! ❤️

[@MsSerenaPat]

Complimenti Massi!

[@buoncanto]

Grazie mille! 🤗

[@lacomplice8791]

non vedo l'ora arrivi già il prossimo video! bravissimo! e grazie per questi utilissimi contenuti!

[@buoncanto]

Grazie a te per questo splendido commento! ❤️

[@francescocostantini6244]

Stupendo!!!

[@buoncanto]

Grazie mille Fra'! 🤗

[@danieleesposito5854]

Ciao, per caso hai fatto anche un video relativo ai passaggi di registro delle varie tipologie di voci? Tipo quelle del baritono, tenore, soprano e così via?

[@buoncanto]

Ciao! Argomento molto interessante, interessante e complesso, quello dei registri e dei passaggi di registro. Non l'ho ancora approfondito, ma sicuramente gli dedicherò alcuni video o short 🤓 Se vuoi saperne di più e magari scoprire i passaggi della tua voce, scrivimi all'email [e-mail] 😉🎶

[@monterosaever3993]

Grazie per i chiarimenti 😅 Io ho sempre un blocco quando debbo e mettere le note più acute... soprattutto in belting. Quindi anche se come estensione si è un soprano non è detto che anche se si arriva a fare note acute siano gradevoli all'ascolto? Questo è il mio grande dubbio Grazie mille

[@buoncanto]

Ciao! Anche se come estensione si arriva a note molto acute (e anche la tessitura è acuta: dunque si è un soprano o un tenore) non è detto che gli acuti siano gradevoli. In quel caso, non è una questione di "natura" vocale, cioè di tipo di voce, ma di tecnica, cioè di come viene usata la voce! ;) In sostanza, puoi essere soprano, avere le note acute, ma non emetterle al meglio, dunque non produrre bei suoni, suoni corretti!

[@monterosaever3993]

@@buoncanto Grazie è proprio quello che pensavo infatti spesso lo dico alla mia insegnante ma lei dice che ci arrivo e vanno bene ma a me non piace il suono che esce... Addirittura delle volte per la paura chiudo la gola ed escono dei suoni sgradevoli e questo mi scoraggia molto. Mi sembra di capire che la maggior parte delle persone considera brave cantanti solo quelle che riescono fare certi acuti o sovracuti..... purtroppo non è il mio caso. Se ci sono degli esercizi che possono aiutare mi farebbe piacere qualche video... Grazie della sua risposta competente è puntuale

[@buoncanto]

@@monterosaever3993 Sì, capisco molto bene le sensazioni. Purtroppo, non tutti hanno la sensibilità di andare oltre il "prendere la nota acuta". È bene, invece, che l'allievo/a senta quando non si sente comodo/a e che voglia fare qualcosa per cambiare! (Giustamente, aggiungerei). Forse sarebbe il caso di cambiare insegnante, qualora non ci fosse un dialogo costruttivo e le cose non migliorassero. Per quanto riguarda i video, ho fatto diversi short intitolati "note acute difficili? Sblocca..." oppure "note estreme difficili? Sblocca..." posso essere utili per capire la parte del corpo che più si irrigidisce e scioglierla. Resta però il fatto che ogni persona è davvero un caso unico, quindi bisognerebbe farsi sentire dal vivo da un/a bravo/a insegnante per capire la fonte della rigidità (può essere fisica, mentale o entrambe.)

[@monterosaever3993]

@@buoncanto grazie infinite !!