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L’intervento si propone di analizzare la dimensione etica dell’Orlando furioso, così come emerge dal rapporto tra il narratore e il suo mondo finzionale. La riflessione procederà secondo una logica progressiva, a partire dagli elementi esterni al testo (l’immagine posta a corredo del poema nel 1516), per poi mettere a fuoco il tema attraverso lo studio di alcune strategie narrative e delle relazioni intertestuali tra il poema e le Satire ariostesche.L’intervento si propone di analizzare la dimensione etica dell’Orlando furioso, così come emerge dal rapporto tra il narratore e il suo mondo finzionale. La riflessione procederà secondo una logica progressiva, a partire dagli elementi esterni al testo (l’immagine posta a corredo del poema nel 1516), per poi mettere a fuoco il tema attraverso lo studio di alcune strategie narrative e delle relazioni intertestuali tra il poema e le Satire ariostesche.
Si parlerà di:
L’impresa del Furioso 1516: l’impresa e il motto (Pro bono malum) costituiscono una via di accesso privilegiata al poema, tanto seducente quanto enigmatica, specie per comprendere il rapporto tra l’autore e la sua opera.
Gli esordi del poema, la figura del narratore e il lettore: la simulazione di oralità, che permette al narratore ariostesco di intervenire continuamente nel flusso narrativo, è anche un’occasione per esprimere una prismatica e continuamente variata lettura di tipo etico e morale.
Ariosto ‘satirico’ nel poema cavalleresco?: il narratore del poema mostra diversi punti di intersezione con l’io protagonista delle Satire: i due infatti, pur nel rispetto delle differenti convenzioni dei generi letterari, esprimono giudizi morali spesso convergenti.
Il punto di vista: Il frequente mutare del punto di vista nel racconto, alternato tra narratore e personaggi e tra i diversi personaggi, è una delle strategie narrative privilegiate per dare vita alla rappresentazione di una realtà finzionale (e morale) plurale e cangiante
Il Relatore
Franco Tomasi è docente di letteratura italiana presso l’Università di Padova. Si occupa principalmente di letteratura rinascimentale, con particolare attenzione alla tradizione lirica (Studi sulla lirica rinascimentale, Roma-Padova, 2012), alle forme del poema epico cavalleresco (ha curato i due volumi della Lettura del «Furioso», Firenze, 2017-2019), e alla figura di Torquato Tasso (Gerusalemme liberata, Milano, 2009). Si occupa inoltre di narrativa novecentesca e contemporanea (Geografia del racconto. Sguardi interdisciplinari sul paesaggio urbano nella narrativa italiana contemporanea, Bruxelles, 2014). Per Mondadori Università ha pubblicato (con Giancarlo Alfano, Paola Italia e Emilio Russo) i manuali Letteratura italiana (in due volumi, 2018) e Profilo di letteratura italiana (2020).