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Reminiscenze di fisica dal quarto anno di liceo scientifico: la seconda legge di Gay-Lussac dice che in condizione di volume costante, la pressione e la temperatura di un gas sono direttamente proporzionali: più aumenta la pressione, più sale la temperatura. Questo principio di termodinamica regola il normale funzionamento di ogni sistema di refrigerazione e in particolare del cuore di ogni frigorifero: il compressore. Lo sa bene anche il presidente della Juventus, Vittore Catella, che nel maggio 1968 telefona alla FIAT e ottiene una fornitura speciale di compressori marca Spreafico, da usare come merce di scambio con il cavalier Giovanni Borghi, il proprietario della Ignis, nota ditta di elettrodomestici che sta vivendo una fase di fortissima espansione e ha bisogno di compressori per aumentare la produzione dei frigoriferi.
Qual è il punto? Il punto è che il cavalier Borghi è anche il presidente del Varese, la squadra rivelazione del campionato 67-68, settimo classificato con il punto esclamativo di un clamoroso 5-0 a febbraio contro la Juventus, con tripletta di un centravanti siciliano di nemmeno vent'anni che ora è inseguito da tutte le squadre d'Italia. E come dirà Borghi, “alura ghel dem a la Juventus”: per 660 milioni di lire, più altri 400 milioni in compressori Spreafico, la Juve brucerà l'Inter che s'era illusa troppo presto di averlo comprato.
Per forza c'è bisogno di frigoriferi: sta per iniziare un'estate molto calda. In cui stanno cambiando tante cose: la Grande Inter si è sciolta al sole di Lisbona, la Juventus non ha dato continuità allo scudetto dell'anno prima, mentre è tornato su un Milan di vecchi pirati guidato da Nereo Rocco e dal centro-Sud sta arrivando una corrente di aria fresca da Napoli, da Firenze, da Cagliari. Sta cambiando tutto, non solo nel calcio. Per forza: siamo nella primavera/estate del 1968.