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Europei Atletica, il bilancio di Antonio La Torre: "Squadra non si è fatta schiacciare da pressioni"
Il direttore tecnico dell'atletica azzurra: "Ma Parigi sarà un altro film"
SPORT (Roma). "Questa è una tappa di passaggio molto importante. Il fatto che l'Italia ospitasse gli Europei ha portato tanta pressione sulla squadra che però non si è fatta schiacciare. Su 113 presenze, oltre il 50% dei ragazzi e delle ragazze è andato in finale. In questa squadra c'è il telaio per arrivare a Los Angeles 2028 con competitività. Ma Parigi sarà un altro film e un altro sport". Così il direttore tecnico della squadra di atletica azzurra Antonio La Torre fa il punto sugli Europei di Atletica disputatisi a Roma in cui l'Italia è stata assoluta protagonista dominando nel medagliere. (Redazione alanews)
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qui con il direttore tecnico Antonio La Torre si chiude si sta per chiudere un grande europeo fatto di grandi risultati le chiedo però indipendentemente da questo è un po' il discorso che ha fatto la squadra in generale E ci sono grandi risultati a Erice anche che è rimasto deluso e soprattutto c'è qualcosa che andrà avanti nei prossimi anni perché questa è una tappa ma non è la fine che quest'anno tappa di passaggio estremamente importante non nascondiamoci dietro un dito se fossimo stati a Monaco come due anni fa o a Birmingham come sarà nel 2026 avremmo fatto scelte diverse non si poteva il fatto che fossimo a casa 50 anni dall'ultima edizione degli Europei questo ha portato tanta pressione sulla squadra ma che non si è fatta schiacciare e ricordo che nessuno ha fatto più domande su consistenza di questa sera 113 presenze oltre il 50% di questi ragazzi ragazze che sono andati in finale e quindi si capisce che qualcosa è profondamente cambiato in questa squadra proprio in questa squadra Se pensate a Mattia Furlani Se pensate a Lorenzo Simonelli Se pensate Leonardo fabbri a Nadia battocletti c'è il telaio per arrivare con competitività a Los Angeles 2028 e nel frattempo questa generazione Roma 2024 ha ispirato un entusiasmo tale che noi dovremmo saper raccoglie e tramutare in futuri talenti che possano ispirarsi non più e non solo a Capitan jimbo o ha Marcel Jacob ma anche a Mattia Furlani a Lorenzo Simonelli ad addosso a Nadia battocletti per non scordarci ovviamente di Palmisano di Francesco fortunato finalmente medaglia in un contesto internazionale a uno stanno che sta bruciando i tempi del recupero perché vorrei essere protagonista Parigi però voglio dire prepariamoci perché Parigi sarà un altro film è un altro sport anche in conferenza Parigi sarà un altro sport però Occhio che è stata una spedizione meravigliosa per la nostra tecnica noi giustamente ricordiamo le medaglie però ci sono state anche parecchie finali quindi citando forse la più facile Nadia battocletti anche si video vedendo i progressi che questi ragazzi hanno fatto con che prospettiva sia perché l'atletica italiana magari non sappiamo che risultato parla però possiamo dire con certezza che è cresciuta in questi tre anni se con Se pensate che ragionando con Roberto pericoli nei nostri ragionamenti silenziosi i segreti contavamo una potenzialità nei pressi del Podio di 25-28 atleti sono spaventato da quanto questo si stia traducendo in realtà sono spaventato mi devo alzare l'asticella per me stesso e per tutta la mia squadra tecnica quindi la cosa importante è andare a Parigi e continuare a battersi perché si alzi ulteriormente Questa asticella è il messaggio che voglio dare è che una delle cose più belle anche nelle cose stazioni in particolare di una ragazza a cui Di cui una stima infinita Eloisa Coiro ragazza che si allena allo Stadio dei Marmi domani ragioneremo insieme perché la davo per scontata in finale nessuno ha cercato scuse il cambiamento è stato soprattutto un cambiamento di mentalità e chi purtroppo per qualche motivo non realizza la prestazione che sognava si prende le proprie responsabilità non dà più la colpa all'arbitro è con noi dobbiamo mantenere questa mentalità Tokyo ha ispirato ma quello che hai cambiato che adesso gli atleti hanno l'aspirazione ambiziosa di entrare in campo a essere protagonisti quindi non solo ispirazione ma anche aspirazione ad essere protagonisti e questo piccolo salto di mentalità lo vede soprattutto in Mattia Furlani 19 anni affronta il campione di tutto senza timori con molto rispetto e questa anche un altro grande messaggio per la nostra gioventù con molto rispetto ma dice Io vo provare a vincere Luca sito Al quarto turno di finale Se fosse partito per puntare Al podio andava sul foglio No lui voleva vincere a me va benissimo così io ho bisogno di questi atleti che non hanno paura le sanno affrontare queste paure sanno portare in campo tutta la loro energia e loro vale
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