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Oggi, grazie ai social media, è possibile contattare virtualmente musicisti molto famosi e direttori artistici di importanti istituzioni.
Se da un lato, questa è una bella opportunità per un giovane musicista che vuole proporre i suoi progetti artistici o che cerca un aiuto da parte di un collega più affermato, dall'altro oggi è sempre più difficile riuscire a stabilire un contatto efficace e diretto con interlocutori professionali tramite i canali social, a causa della grande quantità di messaggi che ognuno riceve ogni giorno (in gran parte spam).
Un consiglio che vorrei dare, e che ho imparato con l’esperienza diretta, è di mantenere sempre un approccio empatico quando contattiamo un interlocutore professionale, condividendo, anche in una lettera di proposte artistiche, aspetti che mostrino il nostro entusiasmo e passione per ciò che proponiamo.
È anche molto importante far sentire il nostro interlocutore coinvolto, personalizzando la lettera con cui lo contattiamo: che sia chiaro che la abbiamo scritta così solo per lui, e non per tanti altri. Viceversa, inviare un messaggio impersonale, che tradisce il fatto che è stato mandato ad altre centinaia di colleghi, non è certo una formula vincente.
È utile, inoltre, mettersi nei panni del nostro interlocutore: una lettera garbata (meglio per email verso l’indirizzo email di lavoro, e non tramite i social) è sempre apprezzata, specie quando lasciamo trapelare una parte di noi, e la sincera voglia di condividere la musica in modo genuino ed entusiasta.
di
Roberto Prosseda
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