Fabrizio Corona a Teramo in un convegno sul reinserimento sociale dopo il carcere

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6 ай бұрын

“Il tema carcere non funziona. Funziona il ddl Ferragni, funziona la roba sui migranti, le situazioni delle carceri e dei carcerati no”. Si esprime così Fabrizio Corona intervenuto questa mattina a Teramo, presso l’hotel Sporting, in un convegno dal titolo “Reinserimento sociale”, volto ad approfondire il contesto sociale in cui viene a trovarsi il detenuto che esce dal carcere.
Le carceri vivono una condizione di sovraffollamento dei detenuti e sotto organico del personale di polizia polizia penitenziaria. Fabrizio Corona, che il carcere l’ha vissuto parecchie volte, ha raccontato anche di come il sistema sia probabilmente fallace: il detenuto esce dal carcere in realtà incattivito e la possibilità di recidiva è costantemente dietro l’angolo. Deve fare i conti con la società, con il mondo del lavoro, con la carenza di soldi, con il bisogno di reinventarsi in un mondo in cui tirano più gli influencer sulle piattaforme social o gli scandali alla Balocco, che non temi di tale rilievo sociale.
Corona ha parlato anche del suo successo e ha dato la sua definizione di successo, vista come la capacità di raggiungere degli obiettivi mostrando agli altri le proprie doti, essere riconosciuti dagli altri proprio in virtù di quelle doti, “cosa che non è successa a me, perché la gente mi conosce perché sono popolare, per le storie che ho avuto, per gli scandali, non eventualmente per qualche mia dote”, ha dichiarato.
Ha parlato anche di comunicazione : “Mediaset è destinato a morire, la TV privata è destinata a morire. Il mondo dei social è quello che perdurerà anche se con le dovute evoluzioni. Il dominio è stato ormai preso da Prime, Netflix, la TV non esiste più”.
E se gli viene chiesto se c’è al mondo una domanda che avrebbe voluto che qualcuno gli facesse e che non gli è mai stata fatta o alla quale avrebbe voluto avere la possibilità di rispondere , la sua risposta secca è “no, mi hanno chiesto tutto e ho sempre detto tutto quello che volevo dire”.