FOTOGRAFIA e DIPENDENZA da SOCIAL nell'era della DOPAMINA

Fotografia e dipendenza dai social nell'era della dopamina.
Anna Lembke, nel suo ultimo libro “l’era della dopamina” spiega in maniera chiara e cristallina come la dipendenza da social, la dipendenza da internet, dallo smartphone, dipenda essenzialmente da uno squilibrio nella relazione tra il piacere e il dolore.
Le neuroscienze hanno fatto passi da gigante nello studio della ricompensa del nostro cervello e in questo video vedremo che ruolo sta assumendo la fotografia e il video nell’era della dopamina.
La fotografia nel futuro sarà ancora un modo di documentare la realtà oppure diventerà una sostanza multimediale da cui astenersi per combattere la dipendenza dai social network ?
Scopri di più sul mio video corso di fotografia digitale: dalle basi alla post produzione
Link al corso: bit.ly/corsodi...
Seguimi su Facebook: / lillogeluardifotografo
E anche su Instagram: / lillogeluardi

[@giulianogirelli]

ed aggiungiamoci la paura mortale della noia, bisognerà tornare ad imparare ad annoiarsi un pochetto no ? bel video Lillo

[@LilloGeluardi]

Se non ci si annoia, non si fa nessuno sforzo creativo per uscire dalla noia 😅. Grazie del commento Giuliano, siamo sulla stessa lunghezza d’onda 😉

[@barbaraguagliardo5644]

Nel mio pessimismo penso che non siamo più in tempo 😂 ma chissà 🤷‍♀️ argomento molto interessante!😊

[@LilloGeluardi]

Speriamo di esserlo 😅

[@teresitaciccarello2780]

Posso dire ad alta voce che non ho dipendenze😂😂😂😂😂😂😂 e mi ritengo fortunata.... la dopamina che sarà mai.... l'importante è stare bene con sé stessi e fare pace col mondo... l'esasperazione... sotto tutti gli aspetti.... non porta a niente di buono.... lasciamo che il cactus viva nel suo abitat naturale☺️☺️☺️☺️☺️

[@LilloGeluardi]

Grazie del commento 👍

[@pasqualemattu4295]

Purtroppo non credo si possa fare molto per le nuove generazioni. Io personalmente mi ritengo fortunato (sono nato nel 92) di appartenere a una generazione che fino alle tarde scuole superiori ha vissuto senza social e che ha conosciuto lo smartphone in "tarda età", quindi può capire cosa significa avere il cervello libero da questa gabbia digitale americana.

[@LilloGeluardi]

Sono d’accordo con te Pasquale, anch’io che sono nato del 90 mi ritengo fortunato perché riesco a fare ancora dei paragoni. Mi ricordo ancora dei trilli di msn, chi se la immaginava questa “evoluzione”.